Axelos, Kostas
Filosofo greco (n. Atene 1924). Attivista della resistenza greca durante l’occupazione nazifascista, venne poi espulso dal partito comunista e condannato a morte perché trockista; nel 1945, riparato a Parigi, studiò filosofia. Ricercatore presso il CNRS (1950-57) e poi presso l’École pratique des hautes études (1957-59), insegnò alla Sorbona dal 1962 al 1973, e tradusse in francese opere di Heidegger e Lukács. L’articolato confronto con il marxismo (Marx penseur de la technique, 1964; trad. it. Marx pensatore della tecnica) il pensiero di Heidegger (Einfuhrung in ein kunftiges Denken: Uber Marx und Heidegger, 1966; trad. it. Marx e Heidegger) e il recupero del pensiero «aurorale» di Eraclito (Heraclite et la philosophie, 1962) conduce A. al «pensiero planetario» (Vers la pensee planetaire, 1964). L’orizzonte della riflessione filosofica è la problematica totalità del «mondo». Il mondo complesso dell’era della tecnica, nato dall’interazione col pensiero, è conoscibile a partire dall’analisi dei «giochi» logico-linguistici (Le jeu du monde, 1969); all’interno degli «orizzonti del mondo» (Horizons du monde, 1974) l’uomo, potendo dosare partecipazione e distacco dal gioco di cui è parte, può acquisire una saggezza e un’etica complessa, ossia problematica (Pour une ethique problematique, 1972; trad. it. Per un’etica problematica): non essendovi un «padrone del gioco», egli può imparare a «giocarlo».