KOSTROMA (A. T., 69-70)
Città della Russia centrale, capoluogo della provincia omonima, situata in pendio sulla elevata sponda sinistra del Volga, presso la confluenza con la Kostroma; i sobborghi sono sorti sulla riva destra del Volga. Fondata nel 1152 e fortificata in parte, servì a più riprese, durante le guerre, di rifugio ai principi di Mosca; i Tatari la saccheggiarono più volte; è famosa, come esempio dell'antico stile architettonico russo, la cattedrale, sorta nel 1239 e ricostruita nel 1773; a O. della Kostroma si trova il monastero di Ipat'ev, fondato nel 1330, con una chiesa costruita nel 1586 e nella quale avvenne la proclamazione a zar di Michele Teodorović Romanov.
Kostroma fu famosa sino dal Cinquecento per i suoi lini, esportati in Olanda; vi sono ora segherie, mulini, fabbriche di rocchetti e di spole, di tessuti di lino, di oggetti di legno, manifatture di tabacco, ecc. Gli abitanti erano 73.730 nel 1926.
La provincia di Kostroma. - È circondata dai governatorati di Jaroslavl', Vologda, della Dvina settentrionale, di Gorkij (Nižnij Novgorod) e di Ivanovo Voznesensk. Misura 38.800 kmq. di superficie e conta oltre 810.000 ab., per la massima parte Grandi Russi. Situata in regione pianeggiante, con scarse accidentalità, per lo più dovute al rimaneggiamento dei depositi antichi per opera dei ghiacciai e dei corsi d'acqua, è occupata da frequenti e vaste depressioni acquitrinose, che nel NE. assumono vaste proporzioni, interrompendo il manto forestale, il quale copre il 60% dell'intera area della regione, costituendo un'immensa riserva di legname. Essenza predominante sono gli abeti. La natura del suolo, ora sabbioso, ora argilloso, e il clima rigido con inverni lunghissimi (la media del gennaio è di −12°, con estremi assoluti di −30°, con un periodo di gelo, per i corsi d'acqua, di 15° e anche di 16° giorni; la media del luglio è di 19°) rendono difficile lo sviluppo agricolo. Infatti, soltanto il 25% dei terreni è sottoposto a coltivazioni regolari, per le quali vige il sistema delle rotazioni agrarie con semine di cereali, per lo più segale (41%) e orzo (25,2%), concimazioni e seminagioni di erbe e di altri foraggi; si coltivano anche avena, patate, erbaggi, frumento. Un tempo era molto estesa la coltivazione del lino, ma ora essa è decaduta e serve soltanto agli usi locali e ciò per la concorrenza che ai tessuti di lino fanno, anche sui mercati russi, i tessuti di cotone. Migliori prospettive offre l'allevamento dei bovini da latte, che potrebbe essere assai più sviluppato, se riuscisse più facile l'esportazione dei prodotti, soprattutto alla volta di Mosca. La scarsa produttività agricola e la lunghezza degli inverni obbliga la popolazione delle campagne a dedicarsi alle industrie domestiche e perciò elevato è il numero dei kustari, o contadini-operai, che preparano oggetti di pelle, di legno, di resina; alcool, e birra; prodotti della caccia e della pesca.
Le comunicazioni ferroviarie sono deficienti, le strade ordinarie scarse e spesso intransitabili nell'autunno; dei corsi d'acqua soltanto il 27%, è navigabile da piroscafi. La regione è attraversata all'estremità S. dal Volga; degli altri fiumi il maggiore è la Kostroma, che confluisce nel Volga presso la città di Kostroma. La popolazione vive nelle campagne raccolta in piccoli villaggi.