KRAKATOA (A. T., 95-96)
Isoletta vulcanica dell'Indonesia, situata nello Stretto della Sonda, tra Giava e Sumatra, celebre per la terribile eruzione del 1883, prima della quale essa aveva 33 kmq. di superficie, 11 km. di lunghezza e 8 di larghezza massima, ed era tutta coperta da una lussureggiante vegetazione tropicale. Il vulcano Rakata (813 m.), che s'innalzava nella parte meridionale dell'isola, aveva avuto un'eruzione nel 1680-81, ma poi era rimasto sempre in quiete. Nel maggio del 1883 s'iniziò un nuovo periodo eruttivo, che giunse al massimo dell'intensità nella notte del 26-27 agosto, quando le esplosioni, che furono udite a oltre 200 km. di distanza, fecero saltare in aria due terzi dell'isola, provocando enormi ondate, alte fino a 40 m., le quali si abbatterono sulle coste di Giava, di Sumatra e di altre isole della Sonda, distruggendo innumerevoli villaggi. Si calcola che il vulcano abbia eruttato 18 kmc. di materiali solidi; le ceneri furono disperse su un'area stimata a 827.000 kmq. e in parte, le più fini, s'innalzarono a grande altezza, fino al limite della troposfera, restando in sospensione e dando luogo, nell'inverno successivo, a bei fenomeni crepuscolari, che furono osservati anche in Europa.
Il numero delle vittime di quest'eruzione si fa ascendere a 36.000. L'isola dopo il cataclisma risultò ridotta a una superficie di 10,6 kmq. (lunghezza km. 5,5, larghezza massima km. 2) e priva affatto di vita. La vegetazione, peraltro, l'ha coperta di nuovo in pochi anni; quanto alla fauna, essa nel 1921 contava già 573 specie, con prevalenza, ben s'intende, di forme alate.
Bibl.: R. D. M. Verbeek, Krakatau, Batavia 1884; Relazione della commissione della Royal Soc. of London: The Eruption of Krakatoa and subsequent Phenomena, Londra 1888; B. G. Escher, Excursia-Gids voor Krakatau, Weltevreden 1919.