KU K'AI CHIH (Kou K'ai-tche)
CHIH Pittore cinese, nato nel 344 o 345 d. C., morto circa il 406. La prima notizia di lui ricorda che nel 364 eseguì un grande dipinto del santo buddhista Vimalakirti, per un tempio allora fondato presso Nanchino. Uomo di vasta cultura, fu segretario militare di Huan Wên, poi di Yin Chung-k'an, e circa il 405 ricevette uno stipendio dalla corte; fu noto come il più grande ingegno, il più grande pittore e il più grande burlone del suo tempo. Tre trattati sulla pittura, di cui rimangono frammenti, gli sono attribuiti. Vengono ricordati come suoi circa una cinquantina di dipinti: santi buddhisti, imperatori ed eroi, illustrazioni di leggende, animali e paesaggi. Il K. fu noto specie come ritrattista. Gli viene attribuito un lungo rotolo ora al British Museum, detto Regole dell'istitutrice delle dame di corte, opera la cui data fu molto discussa, ma stilisticamente del sec. IV, sia un originale o un'antica copia. Il disegno, di straordinaria delicatezza, vi è molto espressivo e palesa un grande maestro. Porta pure il nome di K. il dipinto Fiume Lo, nella galleria Freer di Washington: di fattura molto più arida, tramanda certamente un disegno di quel periodo probabilmente del maestro stesso. Una rappresentazione di Vimalakirti in un tempio di Kyōto gli viene pure attribuito, ma con poca attendibilità. Il K. è la prima grande personalità che s'incontra nella storia della pittura cinese. Sono ricordati buoni pittori anche del sec. III, ma non sappiamo nulla di definitivo sulla loro opera.
Bibl.: H. A. Giles, Chinese Pictorial Art, 1918; W. Waley, An Introduction to the Study of Chinese Painting, Londra 1923; O. Sirén, Early Chinese Painting, 1933.