KU KLUX KLAN
. Associazioni segrete politiche degli Stati Uniti d'America. Il nome si vuole derivato da uno storpiamento del gr. κύκλος "cerchio" e da una modificazione dell'ingl. clan, "gente, tribù", fatto per poter usare la sigla misteriosa KKK.
Subito dopo la guerra civile negli stati meridionali vennero organizzate varie società segrete, aventi tutte per scopo la resistenza alla "ricostruzione", che avrebbe dato il potere in mano ai Negri e a poco scrupolosi politicanti del partito repubblicano. Il Ku Klux Klan sarebbe stato fondato nel 1865 a Pulaski (Tennessee) dal gen. N.B. Forrest; i Knights of the White Camelia (Cavalieri della camelia bianca) nel 1867, nella Louisiana. La massima attività si ebbe tra il 1868 e il 1870; molti stati furono gettati in una vera anarchia, invano combattuta mediante "leggi di forza" dal Congresso in grande prevalenza repubblicano.
Il secondo Ku Klux Klan venne fondato nel 1915 da W.J. Simmons, un viaggiatore di commercio, presso Atlanta (Georgia); ma acquistò importanza soltanto nel 1921, quando l'attiva propaganda di un ex-giornalista, F.Y. Clarke, ne portò gli affiliati, nell'ottobre, a quasi 100.000. Il Klan con la sua organizzazione potente, a tipo militare, col segreto di cui si circondava, i riti iniziatici e i giuramenti, le riunioni e le spedizioni notturne di uomini mascherati, acquistò subito un grande ascendente: che in parte si spiega con la passione degli Americani per le società segrete, quali le cosiddette fraternities di tipo massonico (Elks, Knights of Pythias), o quelle studentesche, designate con lettere greche - X Φ, A X P, ecc. (due di esse, Φ B K e Σ Ξ, sono associazioni onorarie con il carattere quasi di un'accademia), per le solenni parate e gli emblemi vistosi; in parte, con i principî banditi ("americanismo al 100 per 100" l'e "supremazia bianca"). Fu l'esplosione di quel patriottismo parolaio e dalla mentalità ristretta, che si manifestò altresì nelle leggi proibizionistiche; e che trovò la sua critica negli scritti di H.L. Mencken e dei suoi seguaci e la sua satira (benché il Klan non vi sia nominato) in Babbitt di S. Lewis. Principî del resto non nuovi: ché anzi l'avversione al cattolicismo (cioè all'elemento irlandese) era già stata sia dei Know Nothing intorno al 1850 sia di altri movimenti posteriori; il Klan, più sistematico, vi aggiungeva l'odio agli Ebrei, agli Europei del Sud (compresi gl'Italiani), ai Negri, ai Gialli, ecc.
Allora si ebbero (1922) sanguinose violenze nella Louisiana, nel Texas, nell'Oklahoma, nella Pennsylvania, ecc. Capo dell'organizzazione divenne in realtà, anziché il Simmons (Emperor), il suo luogotenente H.W. Evans, Imperial Wizard ("stregone"). Nel 1924 il congresso (Convention) del partito repubblicano per la scelta del candidato alla presidenza si limitò a una riprovazione generica delle società segrete; in quello democratico, una mozione che lo deplorava esplicitamente fu respinta per un voto di maggioranza; il Klan vi aveva combattuto A. Smith. Ma poi divennero palesi episodî, oltre che di violenza, di corruzione; vi furono defezioni, critiche, processi. Cominciava così la decadenza; primo segno del crollo definitivo fu nel 1928 l'elezione di A. Smith, cattolico, a governatore di New York; stato nel quale tuttavia il Klan non aveva mai esercitato un'influenza decisiva.
Bibl.: Sul primo Ku Klux Klan, v. W. L. Fleming, Documentary History of Reconstruction, Cleveland 1907, voll. 2; S. L. Davis, Authentic History: Ku Klux Klan, 1865-77, New York 1924. Sul secondo: H. P. Fry, The modern Ku Klux Klan, 1922; W. J. Simmons, The Klan unmasked, 1923; I. M. Mecklin, The Ku Klux Klan: a study of the American Mind, New York 1924; S. Frost, The Challenge of the Klan, Indianapolis 1924; K. Bornausen, Faszismus und Fondamentalismus in den Vereinigten Staaten, in Christliche Welt, 1924, col. 235 segg.