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KUKA

di Attilio Mori - Enciclopedia Italiana (1933)
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KUKA (o Kukawa; A. T., 109-110-111)

Attilio Mori

Città della colonia britannica della Nigeria, a circa 12°45′ lat. N. e 13°40′ long. E., presso la sponda occidentale del lago Ciad, nell'antico reame del Bornu, di cui fu capitale.

Fu fondata al principio del sec. XIX dopo distrutta dai Fula Ghambaru l'antica capitale. Raggiunta la prima volta dalla spedizione Oudney-Denham-Clapperton nel 1822, fu poi visitata dal Nachtigal, dal Rohlfs e successivamente dagl'Italiani Matteucci e Massari e da altri. Caduta (1893) in potere del conquistatore arabo Rabah, ucciso poi nel 1900, venne con tutto il Bornu occupata nel 1902 dagl'Inglesi.

Il nome Kuka, che in kanuri significa "baobab" è quello comunemente usato dagl'indigeni, mentre nel Sudan e nel Kano è usata la forma plurale Kukawa.

La città si compone di due quartieri distinti, in uno dei quali vivevano il sultano e le famiglie più cospicue. Ma salvo poche costruzioni di maggiore importanza e alcune moschee, tutte le abitazioni erano fatte di argilla battuta e le strade erano anguste. Kuka ebbe sempre grande importanza commerciale: vi fa capo la via carovaniera più diretta che da Tripoli per il Fezzan collega le coste del Mediterraneo al Sudan centrale. Ivi affluiva il traffico degli schiavi e dei prodotti sudanesi, che vi prendevano la via di Tripoli prima che la navigazione fluviale e le ferrovie avviassero il commercio verso il Golfo di Guinea. La città ha 20.000 abitanti.

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