MAEKAWA, Kunio
Architetto giapponese, nato a Niigatashi il 14 maggio 1905. Ha studiato all'università di Tokyo (1925-28), e si è poi recato presso lo studio di Le Corbusier lavorandovi fino al 1930.
Dopo il terremoto del 1923, fondò, con altri architetti, il gruppo Nihon kosaku Bunka Remmei per il disegno industriale e pubblicò la rivista Gendai kenchiku. Con il coetaneo J. Sakakura fu allora tra le figure più rappresentative della generazione di architetti giapponesi formatasi tra le due guerre sulla scia del Deutches Werkbund. Divenne in seguito il principale esponente del gruppo Mido che si caratterizza per il tentativo programmatico di operare un controllo democratico della produzione e della tecnologia edilizia in rapporto alle condizioni storiche e ambientali. Di qui la ricerca di un equilibrio che derivi dal superamento sia di un accoglimento puro e semplice della tradizione locale, sia di un'altrettanto acritica assunzione di tecniche e materiali importati da altre aree culturali. Le sue ricerche sulle possibilità strutturali ed espressive del cemento armato, stimolate dal contatto con Le Corbusier, hanno portato a notevoli risultati anche nel rapporto architettura-città. Nel 1952 ha ottenuto il premio dell'Istituto giapponese di architettura. A partire dal 1955 è evidente il rapporto tra la sua produzione e quella del suo antico assistente K. Tange. Tra le sue opere principali: a Tokyo: Banca Nihon Sogo, Museo nazionale di arte occidentale (in collaborazione con Sakakura e Yosiraka su progetto di Le Corbusier), ospedale Keio, Festival Hall nel Parco Ueno, università Gakushuin, unità di abitazione Harumi, centro culturale; a Yokohama: Biblioteca, Auditorium municipale; a Kyoto: Centro civico.
Vedi tav. f. t.
Bibl.: L. Benevolo, Storia dell'architettura moderna, Bari 1960; Encyclopaedia of modern architecture, Londra 1962; Enciclopedia Universale dell'Arte, vol. X, Firenze 1963; Orientali moderne correnti; M. Tafuri, L'architettura moderna in Giappone, Bologna 1964; Dizionario enciclopedico di architettura e urbanistica, Roma 1969, ad vocem; Catalogo della mostra Architettura giapponese contemporanea, Firenze 1969, pp. 125-39; K. Noburo, Modern Japanese architecture confronts functionalism, in Zodiac, n. 3, 1958; Architettura-Cronache e storia, nn. 176 (XVI), 1970 e 233 (XX), 1975.