FISCHER, Kuno
Filosofo tedesco, nato il 23 luglio 1824 a Sondewalde nella Slesia, morto il 5 luglio 1907 a Heidelberg. Fu professore di filosofia nelle università di Jena e Heidelberg. Seguace dell'idealismo di Hegel, accolse nelle sue concezioni logiche e metafisiche anche elementi aristotelici e kantiani. Per lui, come già per Hegel, la logica è a un tempo metafisica. Il metodo dialettico hegeliano, ch'egli segue, è detto da lui metodo dello svolgimento, ed è proprio a entrambi, egli dice, mettere in luce e sciogliere, conciliandole, le contraddizioni del pensiero, cioè del reale. Importanti sono i suoi studî su Kant, sul quale egli volle richiamare l'attenzione dei suoi contemporanei. Famosa la sua polemica col Trendelenburg sulle prove kantiane della soggettività dello spazio e del tempo. Sua opera principale è la Storia della filosofia moderna da Bacone a Schopenhauer, nella quale la parte meno viva è quella dedicata all'empirismo (specialmente Locke e Hume), per mancanza, forse, di congenialità del F. con gli empiristi. Pregevoli i suoi studi letterarî ed estetici, in specie sul Lessing e sul Faust goethiano.
Opere: System d. Logik u. Metaph., 1ª ed., Stoccarda 1852; Gesch. d. neuer. Philos., Stoccarda 1854-1904, 10 voll.; Anti-Trendelenburg, Jena 1870; Goethes Faust, Stoccarda 1878; G.E. Lessing als Reformator d. deutsch. Liter., Stoccarda 1881.
Bibl.: E. Beurlier, Kant et K. F., in Rev. de Phil., Parigi 1901-1902; W. Windelband, K. F., Heidelberg 1907.