KUNTILLET 'AĞRUD
Località nel deserto del Negev, c.a 60 km a SE di Kadeš Barnea; è stata scavata dal 1975 al 1978 da una missione dell'Università di Tel Aviv diretta da Z. Meshel. Il sito, databile al IX-VIII sec. a.C., ospita i resti di due soli edifici. Quello principale sorge all'estremità occidentale della collina, e misura c.a 22 m di lunghezza per 13 m di larghezza. L'ingresso è sul lato corto orientale. L'ambiente all'entrata era probabilmente affrescato con motivi floreali, soprattutto sugli stipiti della porta d'accesso; banchi in muratura erano costruiti lungo i muri. Da questo vano si accede a due piccole stanze nei due angoli orientali dell'edificio, dall'aspetto di «torri». Il cortile centrale è molto vasto: in ciascuno dei due angoli occidentali sono stati trovati tre forni per cottura, utilizzati in periodi diversi. Dal cortile si accede ad altre due stanze, una lungo il lato meridionale dell'edificio, l'altra lungo quello occidentale. In entrambi i vani sono stati trovati numerosi pìthoi inseriti nel pavimento, che testimoniano probabilmente la destinazione di questi ambienti a magazzino. Dal cortile si accede anche a due piccole stanze negli angoli Ν e SO, analoghe a quelle che si trovano sul lato opposto dell'edificio. Alcuni gradini rinvenuti nel cortile davano forse accesso a un secondo piano o, più verosimilmente, al tetto dell'edificio. I ritrovamenti più importanti di questa località consistono nelle iscrizioni fenicie ed ebraiche e nei numerosi disegni e dipinti di scene sacre o di motivi geometrici. Iscrizioni e disegni compaiono soprattutto su giare e pìthoi. Molti provengono dal vano all'entrata dell'edificio principale situato a O della collina: forse era il luogo dove venivano depositate le offerte dei pellegrini.
Dell'altro edificio restano pochi muri, e non è stato possibile ricostruirne la pianta. Presso un'entrata sono stati trovati frammenti di intonaco dipinti con motivi geometrici e floreali.
Le iscrizioni in ebraico compaiono incise su vasellame prima della cottura, graffite su recipienti di pietra, scritte in inchiostro nero o rosso su intonaco o su recipienti di terracotta. Gli argomenti delle iscrizioni sono in genere benedizioni, preghiere, serie alfabetiche.
I disegni compaiono sia su intonaco che su pietra e terracotta. Fra gli altri, quelli presenti su due pìthoi risultano di particolare interesse in quanto vi sono raffigurazioni di una processione di fedeli, di due personaggi, identificati con il dio Bes, e di una figura femminile seduta su un trono, nell'atto di suonare una lira, che è stata interpretata da W. G. Dever come una raffigurazione della dea Ašera, il cui nome compare associato a quello di Yahweh sulle iscrizioni dei pìthoi, e che potrebbe testimoniare l'esistenza di un culto della dea come consorte di Yahweh in questa località. Dopo il catalogo della mostra organizzata alla fine dello scavo non è stato reso noto altro materiale.
Bibl.: Z. Meshel, Kuntillet Ἀjrud, an Israelite Religious Center in Northern Sinai, in Expedition, XX, 1978, pp. 50-54; id., Kuntillet Ἀjrud: a Religious Center from the Time of the Judaean Monarchy on the Border of Sinai (Israel Museum Catalogue, 75), Gerusalemme 1978; P. Beckl, The Drawings from Horvat Teimam (Kuntillet Ἀjrud), in Tel Aviv, IX, 1982, pp. 3-68; W. G. Dever, Asherah, Consort ofjahweh? New Evidence from Kuntillet Ἀjrud, in BASOR, 255, 1984, pp. 21-37; J. Gunneweg, I. Perlman, Z. Meshel, The Origin of Pottery of Kuntillet Ἀjrud, in IsrExplJ, XXXV, 1985, pp. 270-283; J. M. Hadley, Kuntillet Ἀjrud: Religious Centre or Desert Way Station?, in PEQ, CXXV, 1993, pp. 115-124.
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