KUNYAH (in arabo, lett. "metafora, metonimia")
Elementi dell'onomastica araba e arabo-musulmana, consistente nel nome assunto da una persona come "padre" (in arabo Abū) di un dato figlio, di solito il primogenito (p. es. Abū Bakr "padre di Bakr", Abū ‛Abd Allah "padre di ‛Abd Allāh", ecc.). Si può quindi tradurre con "tecnonimico". È elemento frequentissimo nel nome arabo, con accezione prevalentemente distintiva e onorifica, a preferenza del semplice nome personale. Ma non sempre corrisponde a un reale legame di paternità, né è sempre esclusivamente nome di onore; talvolta può in questa forma designarsi una particolarità fisica (Abū Shāmah, "padre [cioè dotato] di un nèo") o morale, in senso magari deteriore (Abū Giahl "padre dell'ignoranza", Abū Turab "padre della polvere", "polveroso", soprannome originariamente spregiativo del califfo ‛Alī). Tale forma entra anche in frequenti casi nella toponomastica (Abū Simbel, Abū Qubais, ecc.). L'origine della denominazione è stata da alcuni connessa col sentimento e i riti di pietà filiale verso i genitori defunti.
Bibl.: G. Gabrieli, Il nome proprio arabo musulmano, Roma 1915, pp. 50-85; I. Goldziher, Der Gebrauch der Kunya als Ehrenbezeichnung, in Mohammedanische Studien, I, Halle 1889, p. 267.