KUROSAWA Akira
Regista cinematografico giapponese, nato nel 1910. Il suo esordio cinematografico avvenne nel 1943 (Sugata Sanshiro) e fu accolto come la rivelazione di una autentica sensibilità cinematografica. A K. si fa risalire l'inizio del neoromanticismo giapponese: Yoidore tenski (L'angelo ubriaco, 1948, che lanciava anche il giovane attore Toshiro Mifune, presto di statura internazionale), ed è contemporaneamente considerato uno dei più felici registi della corrente Jidai-geki (cioè riproducente lavori teatrali classici, in particolar modo del kabuki): Skichi-nin no samurai (I sette samurai, 1954).
Tra gli altri suoi numerosi film ricordiamo: Nora inu (Il cane randagio, 1949); Rashōmon (1950, vincitore del Leone d'oro a Venezia, e dell'Oscar per il miglior film straniero); Shūbun (Lo scandalo, 1950); Hakuchi (Idiozia, 1951); Ikiru (Vivere, 1952); Ikimono no kiroku (Ceneri letali, 1955); Kumomesu-jo (Il trono di sangue, 1957); Kakushitoride no sanakunin (La fortezza nascosta, 1959).