BREYSIG, Kurt
Storico tedesco, nato a Poznań il 5 luglio 1866, vivente. Dal 1884 studiò a Berlino; laureatosi nel 1888, si occupò dapprima di storia della Prussia nel sec. XVII; ma ottenuta una cattedra nell'università di Berlino, allargò il suo orizzonte di storico agli studî della storia universale della civiltà. Da Carlo Lamprecht, al quale viene spesso riavvicinato, egli differisce per il rigore sistematico del suo pensiero e per la severa precisione dei concetti. Il suo sistema, basato sulla teoria dei gradi di civiltà, cioè sull'applicazione dei gradi di civiltà, Antichità, Medioevo, ecc., rigorosamente definiti nel loro significato, alla storia di tutti i popoli civili (v. la sua opera: Der Stufmbau und die Gesetze der Weltgeschichte, 1905, 2ª ed. 1928), trova la sua prima applicazione nell'ampio lavoro Kulturgeschichte der Neuzeit (voll. 3 fra il 1900-1901), rimasto incompiuto al 1250, poiché il B. intanto volse i suoi studî altrove. Dal 1903 attende a una Geschichte der Menschheit della quale nel 1907 è uscito il vol. I (Die Völker ewiger Urzeit, cioè gli Indiani nordamericani e gli Eschimesi). Anche questo lavoro è rimasto troncato al suo inizio; vi rientra, in certo senso, anche se si limita a trattare un singolo problema di storia religiosa, lo scritto Die Entstehung des Gottesgedankens und der Heilbringer. Di carattere storico-filosofico è pure l'ultimo ampio lavoro del B., Vom geschichtlichen Werden (1925-28; I, Persönlichkeit und Entwicklung; II, Die Macht des Gedankens in der Geschichte; III, Der Weg der Menschheit).