VONNEGUT, Kurt Jr (App. IV, iii, p. 846)
Scrittore statunitense. Dopo il grande successo di Slaughterhouse five (1969; trad. it. 1970), unanimemente considerato il suo capolavoro, V. ha esasperato ancor più, in Breakfast of champions (1973; trad. it. 1974), il fattore metaletterario, 'aprendo' l'opera alla partecipazione diretta del lettore nel processo creativo: l'artificio fondamentale è quello di spostare la prospettiva fantascientifica dall'oggetto della narrazione al soggetto che la recepisce, un lettore extraterrestre che dev'essere istruito su tutte le assurdità della vita del nostro mondo.
Nel successivo Slapstick (1976; trad. it. 1990) V. ricorre al modello della fiaba, rivalutata in funzione ludica e comica, mentre in Jailbird (1979; trad. it. 1981) affronta in forme più dure il tema della corruzione politica nell'era del Watergate, alternando il registro realistico-documentario alla digressione fantastica. Deadeye Dick (1982; trad. it. Il grande tiratore, 1984) apre la stagione del V. più cupo, anche se sempre esilarante quanto a soluzioni comiche: la catastrofe posta al centro dell'intreccio, quand'anche non sia frutto della stupidità umana, dimostra con la sua assoluta casualità l'illusoria presunzione della nostra civiltà di poter determinare il destino. A eccezione di Bluebeard (1987; trad. it. 1992), biografia fittizia di un artista che condivide molti tratti con l'autore, i romanzi più recenti descrivono l'America - o il mondo intero - come una grande Pompei prima della fine, o anche dopo la fine.
Galápagos (1985; trad. it. 1990) ci conduce addirittura un milione d'anni avanti nel futuro, quando il genere umano sarà stato soppiantato da un ibrido umano-foca confinato sulle isole Galápagos. Né è più incoraggiante il futuro prossimo di Hocus Pocus (1990; trad. it. 1991), dove il mondo è descritto come un grande penitenziario in rovina. In Timequake (1997; trad. it. 1998), infine, l'umanità del 2001 è costretta a tornare indietro di un decennio e a ripetere inesorabilmente quanto già accaduto negli ultimi dieci anni, metafora definitiva della fine del mito del progresso.
Bibl.: L. Marchetti, La narrativa di Kurt Vonnegut jr., Pescara 1980; J. Klinkowitz, Kurt Vonnegut, New York-London 1982; J. Huffman-Klinkowitz, J. Klinkowitz, A.B. Pierrat, Kurt Vonnegut, a comprehensive bibliography, Hamden (Conn.) 1987; Conversations with Kurt Vonnegut, ed. W.R. Allen, Jackson (Miss.) 1988; L.R. Broer, Sanity plea. Schizophrenia in the novels of Kurt Vonnegut, Tuscaloosa (Al.) 1989; Critical essays on Kurt Vonnegut, ed. R. Merrill, Boston (Mass.) 1990; L. Mustazza, Forever pursuing genesis. The myth of Eden in the novels of Kurt Vonnegut, Lewisburg (Pa.) 1990; W.R. Allen, Understanding Kurt Vonnegut, Columbia (S.C.) 1991; M. Leeds, The Vonnegut encyclopedia. An authorized compendium, Westport (Conn.) 1994; The critical response to Kurt Vonnegut, ed. L. Mustazza, Westport (Conn.) 1995; The Vonnegut chronicles. Interviews and essays, ed. P.J. Reed, M. Leeds, Westport (Conn.) 1996; P.J. Reed, The short fiction of Kurt Vonnegut, Westport (Conn.) 1997.