WALDHEIM, Kurt
(App. IV, III, p. 851)
Uomo politico austriaco. Fino al 1981 segretario generale dell'ONU, successivamente insegnò alla Georgetown University di Washington negli Stati Uniti. Presentando una seconda volta la sua candidatura, per i democristiani dell'ÖVP, nell'elezione per la presidenza della Repubblica (1986), suscitò vivaci critiche relative ai suoi trascorsi militari durante la seconda guerra mondiale nei Balcani e ai suoi passati atteggiamenti politici, sospettati di filonazismo. Ciò nonostante fu eletto nel ballottaggio, risultando il primo presidente non socialista dell'Austria dopo il 1945, e tenne la carica fino alla scadenza regolare nel 1992.
Benché nel corso dei lavori di una commissione internazionale di esperti non fosse stata provata alcuna partecipazione diretta di W. a crimini di guerra, la sua personalità, forse anche per la convergenza fra la sua impostazione difensiva, alquanto reticente, e una tendenza, diffusa nella società austriaca, diretta ostinatamente a eludere le responsabilità del passato e non priva di venature antisemitiche, provocò un prolungato isolamento internazionale del vertice dello stato austriaco da parte di parecchi stati occidentali. In particolare W., impegnato in una controversia anche giudiziaria col presidente del Congresso ebraico mondiale, venne dichiarato "persona non gradita" negli Stati Uniti; tale isolamento non poteva essere compensato dalle attenzioni della Santa Sede e di molti stati del Terzo Mondo.
Fra i suoi scritti si ricordano: Un métier unique au monde, 1977 (ed. inglese aggiornata, The challenge of peace, 1980); Building the future order. The search for peace in an interdependent world, a cura di R.L. Schiffer (1980); Im Glaspalast der Weltpolitik (1985); Worauf es mir ankommt. Gedanken, Appelle, Stellungnahmen des Bundespräsidenten 1986-1992, a cura di H. Sassmann (1992).
Bibl.: R.E. Herzstein, Waldheim the missing years, New York 1988.