kuru
Malattia presente in una ristretta zona della Nuova Guinea australiana abitata da tribù del gruppo linguistico e dialettale Fore (nella cui lingua significa «tremore»). Definita «la morte che ride» a causa della paralisi dei muscoli facciali, decorre come una malattia a sintomatologia prevalentemente neurologica, con atassia, tremori e disturbi della coscienza. Di solito ha esito letale a circa 3÷9 mesi dall’inizio. Nota dal 1953, è stata oggetto (1957) di un completo studio clinico a opera di Daniel C. Gajdusek (Nobel per la medicina o la fisiologia), che alla fine degli anni Ottanta scoprì che il k. faceva parte di un gruppo di malattie che chiamò encefalopatie spongiformi (➔ encefalite). Successive ricerche hanno identificato la causa del k. nei prioni (➔) e il meccanismo di trasmissione nel cannibalismo rituale (ora quasi scomparso), praticato da quelle tribù. Forme iatrogene, dovute alla mancata sterilizzazione di ferri neurochirurgici o all’uso di lembi di dura madre per ricostruire brecce chirurgiche, sono scomparse dagli anni Novanta del 20° secolo.