KUSAILAH
. Principe berbero, capo della tribù degli Awrabah, che nell'ultimo quarto del secolo VII d. C. guerreggiò contro gli Arabi impersonando, pochi anni prima della Kāhinah, la resistenza degl'indigeni nord-africani, e anche quella degli elementi cristiani e latinizzati, contro l'occupazione musulmana. Dopo aver vinto e ucciso il famoso generale ‛Uqbah ibn Nāfi‛, ricacciando gli Arabi verso la Cirenaica, e dopo aver regnato con giustizia per alcuni anni nella zona corrispondente alle attuali Tunisia ed Algeria orientale, perì a Mams (nei pressi di al-Qairawān) combattendo contro i musulmani venuti alla riscossa. Il suo nome nei varî adattamenti delle grafie europee appare nelle forme Coseila, Koseila, Koçéìla, Koçaila, Kossayla, ecc.
Bibl.: al-Bekrī, Description de l'Afrique septentrionale (trad. De Slane), Algeri e Parigi 1913, p. 151; Ibn Khaldūn, Histoire des Berbères (trad. De Slane), Algeri 1852-56, pp. 211-213, 286-290; H. Fournel, Les Berbers, Parigi 1875-1881, I, pp. 160-162, 174-177, 181, 194-196; E. F. Gautier, Les siècles obscurs du Maghreb, Parigi 1927, pp. 240-245 e passim; Ch.-A. Julien, Histoire de l'Afrique du Nord, Parigi 1931, pp. 319-322; R. Basset, Kusaila, in Encyclopédie de l'Islām, II, p. 1224.