KŪT el-AMĀRAH (A. T., 91)
RAH Città dell'‛Irāq, posta a 18 m. s. m., situata sulla riva sinistra del Tigri di fronte alla foce dello Shatt al-Ḥayy, il canale che riunisce il Tigri all'Eufrate. Ignota nel periodo antico della storia dell'‛Irāq, Küt el-Amārah divenne stazione importante della navigazione a vapore sul Tigri nella seconda metà del sec. XIX e fu eretta a capoluogo del distretto (qaẓā) omonimo. Il suo nome ebbe notorietà durante la guerra mondiale (v. sotto). Gli abitanti, in numero di circa 7000, si dedicano al commercio, specie a quello del grano, per conservare il quale vi sono a Kāt el-Amārah grandi magazzini, e alla fabbricazione di tappeti. Kūt el-Amārah è il punto terminale della ferrovia che da Baghdād scende lungo il corso del Tigri.
Battaglia e assedio di Kūt el-Amārah. - Appena la Turchia ebbe dichiarata la guerra all'Intesa, l'Inghilterra cercò di acquistare il dominio del Golfo Persico e della Mesopotamia. Già nel novembre 1914 una divisione indiana (generale Wilson) risalì lo Shatt al-‛Arab, iniziando l'avanzata nel mese di aprile dell'anno successivo con due colonne le quali operavano una nella valle dell'Eufrate, l'altra in quella del Tigri. La prima non incontrò grandi resistenze e raggiunse nel settembre Kerbala: la seconda, sotto gli ordini del generale Townshend, avanzando lentamente per le difficoltà del terreno e del clima, valendosi del Tigri per i rifornimenti, s'impadronì il 3 giugno di el-Amārah catturando 2000 prigionieri: poi sconfisse deboli forze turche a Kūt el-Amārah (28 settembre). Townshend continuò nell'avanzata giungendo a 50 km. da Baghdād, cioè sino a Ctesifonte, dove però il 22 novembre, attaccato da due corpi d'armata, fu sconfitto con gravi perdite (oltre 4 mila uomini su 20 mila) e costretto a ritirarsi, tanto più che scorrerie di Arabi e di Curdi minacciavano le sue comunicazioni. I Turchi lo inseguirono: Townshend si rinchiuse a Kūt el-Amārah dove in principio di dicembre fu circondato dai Turchi. Il 6 dicembre il comando delle forze turche fu assunto dal vecchio maresciallo tedesco von der Goltz. Una spedizione russa (generale Baratow) attraversò il Caspio per aiutare gl'Inglesi, ma penetrò solo sino alla zona di Tehran. Nuove forze comandate dal generale Aymler furono inviate dall'India, da Gallipoli e dalla fronte occidentale per sbloccare Townshend, ma, ostacolate da truppe arabe e curde e disponendo di scarsi mezzi di trasporto, solo ai primi di marzo giunsero di fronte alle posizioni turche 23 miglia a S. di Kūt el-Amārah. Aymler invano tentò di aggirarle: il generale Gorringe, successo all'Aymler, fu sconfitto e costretto a ripiegare. Fallita ogni speranza di soccorso, Townshend, ridotto senza viveri, dopo aver distrutto armi e munizioni si arrendeva il 29 aprile 1916 con circa 13 mila uomini, dei quali un terzo inglesi. Il maresciallo von der Goltz era morto pochi giorni prima di questo rilevante successo. I Turchi però, anziché agire contro le forze del Gorringe, si volsero ad allargare le loro conquiste in Persia occupando Hamadān. Ciò permise agl'inglesi di rinforzare il corpo di spedizione con nuove forze dall'India, affidando il comando al generale sir Stanley Maude (agosto 1916).
Dopo accurati preparativi, Maude nell'ottobre iniziò le operazioni, disponendo di 95 mila uomini oltre ai servizî di tappa e a numerosi reparti di lavoratori. I Turchi avevano solo 17 mila uomini comandati da Khalīl pascià. Questi si era trincerato a Felahiyyah, una dozzina di chilometri a valle di Kūt el-Amārah. Le operazioni ebbero il carattere metodico della guerra di trincea: a metà dicembre i Turchi erano costretti a ridursi in posizioni più ravvicinate a Kūt el-Amārah, abbandonando la destra del Tigri. Maude allora, mentre attaccava i Turchi sulla sinistra a es-Sinn, poté spingere un distaccamento sulla destra, che riuscì a occupare il ponte di Schumrān, ciò che costrinse i Turchi a sgombrare il 24 febbraio Kūt el-Amārah. Maude li inseguì verso Baghdād riuscendo a occuparla l'11 marzo. La lotta nell'Irāq era così definitivamente chiusa con un grande successo materiale e morale degl'Inglesi.