KÛTAHYA (A. T., 88-89)
Città della Turchia, nella Frigia, capoluogo dell'omonimo vilâyet (14.415 kmq., 303.641 ab. nel 1927. 21 per kmq.). È posta, a 932 m. s. m., nella valle di un affluente di sinistra del Pursak Çayï, in un fertile bacino. Al censimento 1927 contava 7266 ab. Kütahya, nei cui dintorni si coltivano cereali. tabacco, papavero da oppio, frutta e legumi, è notevole centro industriale: vi si fabbricano ceramiche (l'industria delle ceramiche ha un'antica e gloriosa tradizione), oggetti di metallo, spuma di mare e tappeti; è pure un centro commerciale: si esportano specialmente lana e mohair, oppio e altri prodotti dell'agricoltura e industria locale; si trova in un punto di facili comunicazioni, su un tronco ferroviario che si stacca ad Alayand dalla grande linea anatolica e per Kütahya (11 km.) giunge fino a Tavşanlï.
La città è nota specialmente per la pace che vi fu conclusa nel 1833 fra la Porta ottomana e il viceré d'Egitto Mohammed ‛Alī, dopo un'azione fortunata svolta da quest'ultimo contro il sultano Mahmūd II. Secondo questo trattato Mohammed ‛Alī ricevette sotto il suo dominio le provincie occupate da lui durante la guerra con la Porta: la Siria coi suoi centri Aleppo e Damasco, e la provincia di Adana, alla cessione della quale a Ibrāhim pascià la Turchia acconsentì solo all'ultimo momento.
Bibl.: W. Aldeson Phillips, in Cambridge Modern History, X, Cambridge 1907; A. Stern, Geschichte Europas seit den Verträgen von 1815, IV, Stoccarda-Berlino 1905.