KUTAIS (A. T., 73-74)
Città della Georgia, situata sulle rive del Rion, al centro di un distretto famoso per la coltivazione della vite e delle piante da frutta, soprattutto fichi, peschi e melograni, che costituiscono, insieme con il commercio della seta e dei tessuti, la base dell'attività economica della regione. Esistono ancora le rovine dell'antico castello e della cattedrale, fatta erigere nel 1003 dal re Bagrat III. Sino al 1924 tutta l'industria dei tessuti aveva carattere domestico; ora è stata aperta una fabbrica attrezzata modernamente. Kutais è centro del commercio del carbone estratto a Tkvibuli e Galati. È congiunta alla ferrovia transcaucasica ed è porto fluviale. Contava, nel 1930, 45.000 abitanti.
La città esisteva già nel sec. IX d. C. e nei secoli X-XI raggiunse una considerevole prosperità. Nel sec. XIII e, più tardi, fin dalla metà del sec. XV, fu capitale del regno imeretino. Fu più volte saccheggiata dai Mongoli e dai Turchi, ma venne restaurata dai Georgiani. Sul principio del sec. XIX gli zar imeretini presero la sudditanza russa, la città di Kutais fu occupata dai Russi e nel 1846 divenne capoluogo del governatorato dello stesso nome.
Il distretto di Kutais occupava sul principio del sec. XX una superficie di più di 27.000 kmq., con una popolazione di più di 1.000.000 abitanti e comprendeva le provincie della Georgia Occidentale: Imeretia, Mingrelia, Lazistan, Guria, Abhasia, Adgiaria e Svanetia. La popolazione composta (con un numero esiguo di Turchi e di Russi) quasi esclusivamente dei popoli della Georgia Occidentale, fra i quali in maggior numero erano gl'Imeretini. Dopo aver fatto parte di varî regni georgiani (specialmente del regno imeretino), le provincie della Georgia Occidentale si sottomisero alla Russia sul principio del sec. XIX. Dopo la rivoluzione del 1917-18 si formò una repubblica georgiana indipendente, ma nel 1921 la Georgia fu dichiarata repubblica sovietica e incorporata nel 1923 nell'Unione delle repubbliche socialiste dei soviet.