Alighieri (L')
Rivista di studi danteschi. Fondata e diretta dal nobile veneziano Francesco Pasqualigo, uscì a Venezia per i tipi dell'editore Leo S. Olschki nel 1889: nel 1893 si trasformò nel Giornale dantesco. Primo vero e proprio periodico dantesco, nato dall'esigenza di specializzazione che si faceva sempre più larga strada nell'ultimo decennio del secolo, L'Alighieri volle, oltre che dare ragguaglio di " tutto quanto avviene entro l'ambito degli studi danteschi " (I [1889] 3), approntare gli strumenti storici e filologici idonei per una più approfondita e puntuale conoscenza dell'opera e dei tempi di Dante. Perciò, oltre a " seguire l'andamento " del lavoro critico ed esegetico, che diveniva sempre più vasto e vario, si riproponeva di " sciogliere l'ancor chiuso enigma della Vita nuova ", " notare i molteplici guasti " della lezione del Convivio, al fine di trovare " i modi per ridurlo alla vera "; dare, inoltre, " larga parte ad ogni pregevole componimento che si riferisce alla scuola del dolce stil novo ". Pur se non rispose del tutto all'esigenza dei rinnovati studi, se qua e là si riscontra in esso un che di dilettantistico e di provvisorio, nonché una certa confusione per la varietà degl'intenti, non sempre del tutto perseguiti e spesso rimasti allo stato simbolico, non si possono disconoscere i meriti de L'Alighieri, molti per il tempo in cui operò. Primo fra tutti l'aver inteso la necessità di accogliere in appropriata sede gli studi danteschi, l'aver sottolineato la nuova coscienza che essi prendevano in Italia e fuori e individuato alcuni filoni di ricerca.
La rivista pubblicò, tra l'altro, oltre a recensioni e rassegne, articoli di storia e biografia dell'Agresti (D. e i Patareni; D.e Vanni Fucci), del Passerini (Sul casato di D.; Di alcuni contributi alla storia della vita e della fortuna di D.), del Flamini (L'imitazione di D. e dello " stil novo " nelle rime di Cino Rinuccini), del Pellegrini (Su un codice sconosciuto della D.C.), nonché il famoso Commento del Re Giovanni di Sassonia (Filarete) alla D.C. L'ottimo indice dei nomi e delle cose approntato dal Boffito rende facile la ricerca del materiale contenuto nei quattro volumi della rivista.
Nel 1960, sotto gli auspici della Casa di Dante in Roma, con il sottotitolo " Rassegna bibliografica dantesca ", , L'Alighieri è risorto a nuova vita. Diretto da B. Nardi (sino al 1968) e A. Vallone, si propone di rinnovare " nel titolo e nelle intenzioni una tradizione di studi e di interessi, di servire il lettore e lo studioso di Dante con i mezzi e i modi, più semplici ma non per questo facili, della informazione e della ricerca ". Alle dieci annate ad oggi pubblicate hanno collaborato, tra gli altri, A. Pézard, F. Schneider, A. Pagliaro, L. Pietrobono, G. Di Pino, G. Petrocchi, Y. Batard, G. Fallani.
Bibl. - G. Boffito, Indici ventiduennali delle riviste " L'Alighieri " e il " Giornale dantesco ", Firenze 1916; Barbi, Problemi I, 2; F. Maggini, La critica dantesca dal '300 ai nostri giorni, in Questioni e correnti di storia letteraria, Milano 1949, 148; A. Vallone, La critica dantesca nell'Ottocento, Firenze 1958, 31.