L'Europa tardoantica e medievale. I territori entro i confini dell'Impero. La Francia: Aix-en-Provence
Città (lat. Aquae Sextiae Salluviorum) della Francia sud-orientale, in Provenza.
Nonostante la mancanza di riscontri archeologici, si ritiene che essa abbia avuto origine dalla spedizione militare del console del 124 a.C., Sestio Calvino, contro i Sali. I livelli archeologici più antichi, tra l’altro molto esigui, sono della seconda metà del I sec. a.C., ma la città non si delineò con chiarezza che a partire dalla fine del secolo. Si ignora se fosse circondata ab origine da bastioni: i lacerti della supposta cortina, che sono stati rinvenuti fortuitamente o identificati in base a documenti antichi, sono per lo più privi di torri. Le necropoli permettono tuttavia di circoscrivere abbastanza bene i limiti dell’agglomerato, soprattutto a ovest e a sud-est. All’interno dello spazio urbano la rete stradale resta poco nota tranne che a ovest, dove lo scavo del Cours des Minimes ha messo in luce il decumanus maximus, e a nordest, dove sono stati scavati un altro decumanus e soprattutto il cardo maximus, rivelando un sistema ortogonale che al momento sembra riservato al nucleo della città. I più importanti monumenti pubblici finora conosciuti sono una spianata di 25,1 x 50 m circa, circondata da portici e dominata a nord da un grande edificio, forse da identificarsi rispettivamente con la piazza del foro e con una basilica civile. Tuttavia, più a ovest, in prossimità delle terme individuate all’inizio del Novecento, uno scavo ha rivelato altri grandi edifici. Tutto l’angolo sud-ovest dell’area urbana sembra essere stato occupato da monumenti pubblici, forse un teatro o un anfiteatro. Nei settori nord e nord-est sono state scavate vaste e lussuose domus con pavimenti musivi e pitture parietali, databili al I sec. d.C. e in seguito rimaneggiate più volte. A nord-est lo scavo ai limiti del foro ha rivelato un’insula di modulo ridotto. In una data difficile da stabilire (I sec. a.C. per M. Clerc, più tardi per P.-A. Février) A.-e.-P. venne elevata al rango di colonia, la Colonia Iulia Augusta Aquae Sextiae (CIL XII, 982); le ristrutturazioni amministrative della Tarda Antichità le valsero una promozione: la Notitia Galliarum (XVI, 2) ne fa la metropoli della nuova provincia Narbonensis II. La città restò probabilmente importante, anche se tutto il settore occupato dalle ricche domus sembra essere stato abbandonato prima della fine del III secolo, per non conoscere che rioccupazioni sporadiche. Si percepiscono comunque chiaramente le importanti trasformazioni apportate alla topografia dal cristianesimo.
Gli sconvolgimenti più radicali toccarono l’antico foro e la sua basilica, a cui è succeduto attorno al 500 il gruppo episcopale, in parte fondato sugli antichi monumenti romani. Vi sono tuttavia poche probabilità che questa sia la prima cattedrale: bisogna allora immaginare un primo edificio di culto cristiano forse a sud-ovest, sul sito di Notre- Dame-de-la-Seds, il cui toponimo può aver mantenuto il ricordo della sede primitiva. A ciò si aggiungano, fuori città, il monumento non localizzato sulla tomba del martire locale Mitra e, nelle principali necropoli, alcune cappelle funerarie. All’interno di una città che non sembra, malgrado le ipotesi, aver avuto una cinta muraria ridotta, l’habitat resta poco conosciuto, salvo in prossimità di Notre-Dame-de-la-Seds, dove sono state scavate modeste abitazioni costruite sui resti dei bastioni, e accanto alla cattedrale, dove le abitazioni romane non avevano mai cessato di essere occupate; ma non ci sono dubbi che durante l’Alto Medioevo la topografia di A.-e.-P. presentasse un aspetto “a pelle di leopardo”. All’interno del perimetro antico i testi permettono di distinguere, a partire dall’XI secolo, cellule abitative organizzate attorno a costruzioni antiche che hanno progressivamente dato vita a vari nuclei urbani chiusi da fortificazioni: attorno alla cattedrale, dove si prefigura il borgo di Saint-Sauveur; presso la Porta d’Italia, poi trasformata in una fortezza, quella dei conti di Provenza; infine molto più a ovest, in prossimità di Notre-Dame-de-la-Seds, con la villa de Turribus. Questo insieme polinucleare conobbe uno sviluppo rapido, soprattutto dopo l’installazione permanente, nel primo quarto del XIII secolo, della corte dei conti di Provenza, che fecero della città una capitale.
Se si escludono alcune installazioni come quelle dei Templari o degli Ospedalieri, l’attività edilizia sino alla fine del XII secolo sembra essere stata consacrata soprattutto alla progressiva ricostruzione del gruppo della cattedrale, a cominciare dal battistero. Ma poi ci fu una reale fioritura di ricostruzioni: in primo luogo per gli ospedali, poi per i conventi degli Ordini mendicanti, che si impiantarono nei nuovi quartieri al di là dei bastioni. A.-e.-P. conobbe allora un’intensa attività edilizia, che proseguì di pari passo con la progressiva affermazione delle istituzioni comunali, attestate dal XIII secolo. Attorno alla metà del XIV secolo la cinta muraria fu ingrandita e i quartieri rimasti lontani da questa estensione furono progressivamente distrutti o abbandonati. Al di là delle nuove costruzioni, con gli importanti cantieri dovuti al trasferimento intra muros di complessi religiosi (carmelitani, clarisse o domenicani) o al compimento di precedenti progetti, come il campanile della cattedrale di Saint-Sauveur (1415), la vera ripresa della vita urbana data alla seconda metà del secolo, sotto il regno di Renato d’Angiò, che dovette preludere all’ingresso di A.-e.-P., con tutta la Provenza, nel regno di Francia.
M. Clerc, Aquae Sextiae. Histoire d’Aix-en-Provence dans l’antiquité, Aix-en-Provence 1916.
P.-A. Février, Le développement urbain en Provence des origines au XIVe siècle, Paris 1964.
Histoire d’Aix-en-Provence, Aix-en- Provence 1977.
Les origines du baptistère de la cathédrale Saint-Sauveur. Étude de topographie aixoise, in RANarb, 16 (1983), pp. 171-232.
R. Ambard, Aix romaine. Nouvelles observations sur la topographie d’Aquae Sextiae, Aix-en-Provence 1984.
Des abords du forum au palais archiépiscopal. Étude du centre monumental d’Aix-en-Provence, in BMon, 144 (1986), pp. 195-290.
Les fouilles de l’Aire du Chapitre (actuel parking Pasteur), Aixen- Provence 1986.
R. Guild, La cathédrale d’Aix-en-Provence. Étude archéologique, Paris 1987.
Aix-en-Provence. Documents d’évaluation du patrimoine archéologique des villes de France, Aix-en-Provence 1994.
J. Guyon et al., Atlas topographique des villes de Gaule mèridionale,I. Aixen- Provence, in RANarb, suppl. 30 (1998).
Les fouilles de l’enclos des Chartreux, de l’antiquité au XVIIe siècle, Aix-en-Provence s.d.