L'Inghilterra
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Inizialmente refrattaria allo sperimentalismo architettonico di altre regioni europee, l’Inghilterra si caratterizza per un rinnovato impulso verso tecniche costruttive nuove in seguito alla battaglia di Hastings e alla conquista normanna. Nelle nuove fondazioni, monastiche ed episcopali, che si susseguono a ritmo serrato, è possibile ora individuare alcuni caratteri comuni come le proporzioni monumentali, l’utilizzo di pilastri a fascio – dalle articolazioni assai complesse – e della nuova volta a crociera costolonata e, infine, la particolare esaltazione delle testate dell’edificio attraverso il ricorso a grandi volumi verticali.
Tra fine X e prima metà dell’XI secolo l’Inghilterra resta sostanzialmente refrattaria allo sperimentalismo architettonico di altre regioni europee: nonostante la riforma di alcuni monasteri, come Bury St Edmunds (1015), non si registra un marcato fervore costruttivo, né è dato documentare la fondazione di edifici di particolare monumentalità. Segnali di cambiamento si avvertono con la ricostruzione per volere di Edoardo il Confessore dell’abbazia di Westminster (dal 1043, consacrazione 1065), sede dell’incoronazione reale; nel 1050 Hermann (?-1078), vescovo di Ramsbury, scrive al papa che nelle zone più disparate dell’Inghilterra si avvia ormai quotidianamente la costruzione di nuove chiese.
Ma è a seguito della battaglia di Hastings (1066) e della conquista normanna, che nuove fondazioni, monastiche ed episcopali, si susseguono a ritmo serrato: a Ely, Canterbury, Lincoln, St Albans, Norwich, Winchester, Durham. Con i nuovi dominatori giungono nell’isola anche tipologie architettoniche e tecniche costruttive sperimentate in Normandia, e che raccolgono influenze mosane e borgognone. Non è difficile individuare caratteri comuni a queste fondazioni, scalate in un arco di tempo ristretto, corrispondente all’ultimo quarto del secolo. Le proporzioni sono monumentali, si registra una netta predilezione per impianti trinavati stretti ma dal clamoroso sviluppo in lunghezza; un coro tripartito molto lungo continua le navate a est di un transetto basso sporgente. In alzato la navata è a tre livelli (arcate longitudinali, matronei praticabili, cleristorio), sul modello normanno di Notre-Dame di Jumièges e del Saint-Étienne di Caen, il sistema dei sostegni è alternato e i pilastri a fascio assumono articolazioni di grande complessità, con la moltiplicazione di colonnine e membrature. Il cleristorio presenta gallerie in spessore di muro in corrispondenza delle finestre, altro elemento comparso in Normandia già attorno alla metà dell’XI secolo, nei transetti di Bernay e Jumièges. All’esterno molta attenzione è data all’esaltazione dei nodi e delle testate dell’edificio (incroci con transetti, bracci del transetto, chevet, facciata) con grandi volumi verticali: torre di crociera famosa è quella della cattedrale di Norwich (avviata dal vescovo Herbert Losing nel 1096), ove è impiegato un coro non frequente in Inghilterra, a deambulatorio con cappelle radiali.
A cavallo tra XI e XII secolo si diffonde una grande novità tecnica, per la copertura di campate di ingenti dimensioni: la volta a crociera costolonata. Precoce è l’esempio del coro della cattedrale di Durham, avviata nel 1093, con Guglielmo di Saint Carilef, e conclusa tra 1128 e il 1133.
La pianta è a tre navate (in origine la centrale era a copertura lignea su archi trasversi) che proseguono nel lungo coro tripartito di quattro campate, a est di un transetto molto sporgente, diviso in due navate. L’alternanza dei sostegni viene sottolineata dall’inedita decorazione a bande e losanghe dei pilastri deboli, cilindrici. Due torri articolano la facciata, una, di pianta quadrangolare, svetta sulla campata d’incrocio, a altre due dovevano fungere da bilanciamento a est, sopra le absidi laterali. La sperimentazione sulle volte ogivali riguarda altre chiese dell’isola (Gloucester), e, con perfetta contemporaneità, edifici del nord della Francia (Lessay), ma è opportuno notare che, a fronte di una tecnica costruttiva d’avanguardia, non mancano prestigiose costruzioni a copertura lignea (come in Francia, a Caen, e a Cerisy-la-Forêt): si pensi a Ely, avviata nel 1080 sotto l’abate Simeone, trasformata in cattedrale nel 1091, e consacrata nel 1106, a lavori non ultimati; o al primitivo coro della cattedrale di Canterbury (tra 1096 e 1130).
Assai presto giunge in Inghilterra anche il monachesimo cistercense, con le sue tipologie di insediamento e di architettura monastica. Già nel 1128, per volontà del vescovo di Winchester Giffard, viene fondata l’abbazia di Waverley (1128). Data al 1132 la fondazione di Rievaulx, della linea di Clairvaux. Nel 1135 vi è il primo stanziamento nello Yorkshire di Fountains, di cui rimangono splendide rovine di tutto il complesso: la chiesa è un’originale applicazione della pianta bernardina, con archi longitudinali a sesto acuto, una volta a botte spezzata (sul tipo dell’abbazia di Fontenay, 1139-1147) e con un capocroce dotato di sette absidi a testata rettilinea, in progressione scalare.
Già nel 1174 la riedificazione, dopo un rovinoso incendio, del coro di Canterbury, e quella, per identico motivo, del coro della cattedrale di Chichester, nel 1186, testimoniano la precoce assimilazione delle nuove forme del gotico dell’Île de France, nell’utilizzo di archi e volte a sesto acuto ma anche nel dettaglio decorativo dei capitelli puntualmente ripreso da esempi francesi.