L'Italia preromana. I siti della Puglia: Canne
Insediamento collinare (gr. Κάνναι; lat. Cannae) sulla riva destra dell’Ofanto, a metà strada tra Barletta e Canosa.
Controllava il corso inferiore del fiume e la pianura del basso Tavoliere. Polibio (III, 107, 110) chiama l’insediamento polis, mentre appare ridotto al rango di semplice vicus in Livio (XXII, 43, 49). Il sito fu frequentato già dal Neolitico e soprattutto nell’età del Bronzo, alla quale si riferiscono un menhir e un villaggio scoperto in località Madonna del Petto. Dall’inizio dell’età del Ferro cominciò a svilupparsi, senza interruzioni, l’insediamento in località Antenisi, caratterizzato da capanne a pianta subcircolare delimitata da numerosi buchi per l’alloggiamento dei pali di sostegno. Alla fase arcaica si riportano altri fondi di capanna ovali e una sepoltura multipla della prima metà del VI sec. a.C., pertinenti alla coeva cultura daunia. Nel corso del V sec. a.C. alle strutture capannicole si sostituirono case a pianta regolare, con pareti formate da muri di ciottoli alla base e da mattoni crudi. Comparvero anche le prime antefisse a palmetta. Il villaggio si sviluppò anche per tutto il IV sec. a.C. e utilizzò gli spazi liberi da strutture abitative per lo scavo di tombe “a grotticella”, secondo il consueto costume indigeno. Fino a tutto il IV sec. a.C. il villaggio di Antenisi coesistette con altri nuclei abitativi, come quello individuato sotto il campo A, quello della collina di San Mercurio e quello sicuramente presente sul “monte” dell’acropoli.
A partire dal III sec. a.C. sembra interrompersi la vita dell’insediamento di Antenisi, dove, però, continuò a espandersi la necropoli, anche a spese di aree precedentemente occupate da abitazioni. Si ritiene che i villaggi sparsi nel territorio cannense siano stati abbandonati e che gli abitanti si siano trasferiti sull’acropoli. Non si sa se C. sia stata indipendente in età preromana, ma sembra più probabile che abbia fatto parte dell’area controllata da Canosa. In età romana il suo territorio era costellato di insediamenti rurali e C. non sembra essere stata più che un vicus. Nell’Alto Medioevo la città assunse una notevole importanza, anche in seguito alla distruzione di Canosa (872 d.C.). Essa venne contesa tra Longobardi, Saraceni, Bizantini e Normanni, fino a che non si giunse, nel 1083, alla sua distruzione definitiva da parte di Roberto il Guiscardo. A un momento di questo lungo periodo di guerre e di pericolo risale l’occultamento di un’anforetta contenente 700 monete bizantine di bronzo, datate tra gli ultimi decenni del IX e la metà del X secolo. Il tesoretto fu rinvenuto, per caso, nel 1984, nei pressi dell’Antiquarium.
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M.R. Depalo - P. Labellarte, Canne: recenti ritrovamenti dall’abitato indigeno (Località Antenisi), in Profili della Daunia antica, Ciclo di conferenze sulle più recenti campagne di scavo (Foggia, 10 maggio - 21 giugno 1985), Foggia 1985, pp. 101-31.
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