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L'Italia preromana. I siti laziali: Cassino

di Giovanni Uggeri - Il Mondo dell'Archeologia (2004)
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L'Italia preromana. I siti laziali: Cassino

Giovanni Uggeri

Cassino

Città (lat. Casinum) osca, poi volsca e sannita, sulle pendici del monte omonino.

Sorta a controllo della valle del Liri e di diverse direttrici viarie, ebbe un ruolo strategico nelle guerre sannitiche. Sentita di origini remote, fu detta Forum Vetus e il toponimo fu connesso con l’osco casnar, “vecchio” (Varro, Ling., VII, 29). La sommità di Montecassino – con i resti di un tempio – era cinta da mura in tecnica poligonale, che scendevano ad abbracciare l’abitato. Del centro preromano è nota, presso l’anfiteatro, la necropoli del VII sec. a.C. Fu romana dalla fine del IV sec. a.C. (forse colonia nel 312) e saccheggiata da Annibale nel 208 a.C. Municipio ascritto alla tribù Teretina, poi colonia triumvirale con l’epiteto Concordia, C. si sviluppò in basso, a terrazze, lungo la via Latina, a sud-ovest dell’abitato attuale, con sepolcreto a ovest. Il teatro di età augustea, restaurato in età flavia, ben conservato, sfrutta la ripida pendice. Dell’evergetismo di Ummidia Quadratilla, di età flavio-traianea, morta intorno al 107 d.C. (Plin., Epist., VII, 24), abbiamo iscrizioni relative alla costruzione o al restauro di edifici, tra cui l’anfiteatro, ben conservato (85 x 69 m).

Al di sopra si conservano il terrazzo del foro con tracce di un tempio e il cosiddetto Sepolcro di Ummidia, con una cripta ricavata nella pendice rocciosa, a pianta a croce greca coperta con una cupola centrale, in conci di pietra locale; venne trasformato in chiesa nell’Alto Medioevo. In basso, presso il fiume Rapido, sorgeva la cosiddetta Villa di Varrone (Varro, Rust., III, 5) con le terme, delle quali Giuliano da Sangallo disegnò il calidarium. Un lungo acquedotto da Valleluce scendeva a C. (22 km). Il territorio era fertile e ricco di olivi. Il monastero di S. Benedetto risale al 529 (Greg. M., Dial., II, 8). Distrutta da Longobardi e Saraceni, perdurò soltanto un castrum Sancti Petri alle dipendenze dell’abbazia. Dall’VIII secolo nuove costruzioni religiose sorsero più a nord e diedero vita nel IX secolo all’abitato di San Germano, in seguito denominato C. Dopo la distruzione totale dell’ultimo conflitto, la nuova C. occupa la bassura tra la città medievale e quella romana.

Bibliografia

G. Carettoni, Casinum, Roma 1940.

Id., Sepolcreto dell’età del Ferro scoperto a Cassino, in BPI, 69 (1960), pp. 163-204.

A. Giannetti, Testimonianze archeologiche di Cassino preromana, ibid., 29 (1974), pp. 69- 85.

G.M. De Rossi, Lazio meridionale, Roma 1980, pp. 248-60.

G. Ghini - M. Valenti, Cassino, Museo e area archeologica, Roma 1995 (con bibl. prec.).

P. Longo, Nuovi materiali epigrafici da Ulubiae, Terracina e Cassino, in Terra dei Volsci. Miscellanea, I, Cassino 1995, pp. 42-48.

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qui si fa l’Itàlia o si muòre
qui si fa l'Italia o si muore qui si fa l’Itàlia o si muòre. – Frase attribuita dallo scrittore G. C. Abba a Giuseppe Garibaldi, il quale durante il sanguinoso combattimento di Calatafimi (15 maggio 1860) l’avrebbe rivolta a N. Bixio, in...
cassino²
cassino2 cassino2 s. m. [der. di cassare]. – Rotolo di cimosa per cancellare lo scritto sulla lavagna, sinon. di cancellino. Meno com. col senso di grattino, raschino.
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