L'Italia romana delle Regiones. Regio V Picenum: Osimo
Colonia optimo iure del 157, O. (lat. Auximum) ebbe fortificazioni - e forse anche pianificazione urbanistica - già in precedenza, in una prima fase urbana attribuibile con certezza ai censori del 174 a.C. grazie all’esplicita testimonianza liviana (XLI, 27, 10).
Un precedente insediativo piceno è documentato da un sepolcreto scavato sotto l’attuale mercato coperto ed è stato ipoteticamente esteso a tutta l’area occupata dalla città romana in base alla presenza, riscontrata in vari sondaggi ma sempre da stratigrafie sconvolte, di materiale datato dal IX al III sec. a.C. Le mura, in opera quadrata di blocchi di tufo litoide, perimetravano, seguendone l’andamento, il sistema collinare a duplice sommità che ospita tuttora il centro storico; se ne conservano consistenti tratti, soprattutto sul lato settentrionale e si è anche ipotizzata la presenza di un circuito indipendente per l’arce (altura del Gomero). I condizionamenti orografici sull’impianto urbanistico regolare si evidenziano in primo luogo nelle differenze metrologiche riscontrate, in tre distinti settori della città, nella pur unitaria maglia ortogonale degli isolati; in secondo luogo nell’uso di sistemi terrazzati per l’ampliamento delle superfici edificate. L’area forense, da identificarsi con l’attuale piazza del Comune, risulta coordinata sull’incrocio delle viabilità di attraversamento principali, sul limitare della depressione tra le due sommità collinari: il salto di quota è risolto mediante ambienti a schiera intercomunicanti nella tipica, doppia funzione di conserve idriche e di sostruzioni per lo spazio pubblico soprastante. L’attenzione alla captazione dell’acqua è documentata anche dal monumento ausimate più noto, la cosiddetta Fonte Magna: una grande fontana semicircolare con nucleo in opera cementizia che, per la caratteristica dislocazione lungo il declivio collinare, farebbe pensare alla presenza, a oggi non accertata, di un sistema basato su reti subcutanee di cunicoli, funzionale alla captazione e alla distribuzione dell’acqua piovana verso fontane e cisterne. Tale sistema ormai risulta ampiamente noto e documentato, specie in area mesoadriatica, per un buon numero di centri d’altura di età repubblicana, con substrati geologici idonei.
M. Destro, Osservazioni sull’impianto urbanistico di Osimo in età romana e altomedievale, in Architettura e pianificazione urbana nell’Italia antica, Roma 1998, pp. 105-15 (con bibl. prec.).