L'Italia romana delle Regiones. Regio VII Etruria: Lucca
Città della Toscana settentrionale sorta su un’isola fluviale del fiume Serchio (lat. Luca).
Stazione dei Liguri che si spingevano verso la riva destra dell’Arno divenne, poi, centro di confine sotto il controllo degli Etruschi. L’intensificazione delle ricerche a partire dagli anni Ottanta del Novecento ha consentito di delineare lo sviluppo della città etrusca dall’età del Ferro alla fondazione della città romana. Abitati e necropoli, per lo più dalle spiccate caratteristiche rurali, si dispongono nei pressi e lungo le vie d’acqua, generalmente in pianura, talvolta in aree protette. Il rito sepolcrale prevalente è l’incinerazione. Aree sacre si segnalano in località Fabbriche di Vallico (Grotta di Castelvenere) e Ponte a Moriano. La continuità del popolamento è assicurata fino alle soglie del IV sec. a.C., momento in cui si coglie una fase di crisi e di abbandono dei centri. Una ripresa si segnala solo alla metà del III sec. a.C., con insediamenti rurali e mercantili che però scompaiono in concomitanza con le guerre romano-liguri.
Su uno di questi insediamenti, posto sull’area del battistero, sorge la colonia latina di L., fondata nel 177 a.C., poi municipium della Gallia Cisalpina dall’89 a.C. e, infine, colonia augustea nella regio VII: datazione ed estensione dell’insediamento sono acquisiti dai recenti scavi nell’area del foro e dalla ricostruzione del tracciato delle mura sui lati ovest, nord ed est, mentre è assente lungo il lato sud (Sommella - Giuliani): a essi si accompagna la ricostruzione dello schema urbanistico con assi ortogonali a formare insulae quasi quadrate.
La seconda deduzione coloniale, augustea, rivela una sostanziale modifica dell’impianto urbanistico, in particolare dall’area del foro, dove si segnala la presenza di un edificio templare, peraltro edificato fra il 40 e il 30 a.C. Alla prima età imperiale sono da ascrivere le realizzazioni pubbliche del teatro, posto ai limiti settentrionali della città nei pressi della chiesa di S. Agostino, e dell’anfiteatro, appena fuori dal centro antico sul luogo della odierna piazza del Mercato le cui vicende sono state recentemente ricostruite da G. Ciampoltrini. Inoltre si può ricordare la base del liberto Constans, augustale. Una prima fase di profonda crisi si coglie nei decenni a cavallo fra il III e il IV sec. d.C., quando parte del centro urbano fu abbandonata, segnatamente il foro. Una breve e poco significativa ripresa si coglie nel corso del IV secolo, in particolare nelle aree delle chiese di S. Frediano, S. Reparata e S. Giovanni.
C.F. Giuliani, Lucca. Il teatro e l’anfiteatro, in AttiCAntCl, 5 (1973- 74), pp. 287-92.
P. Sommella, Urbanistica di Lucca romana, ibid., pp. 281- 86.
P. Sommella - C.F. Giuliani, La pianta di Lucca romana, Roma 1974.
M. Cristofani, Osservazioni preliminari sull’insediamento etrusco di Massalosa (Lucca), in Archaeologica. Scritti in onore di Aldo Neppi Modona, Firenze 1975, pp. 183-203.
G. Ciampoltrini, Il monumento dell’Augustale Constans a Lucca, in Prospettiva, 25 (1981), pp. 37-42.
P. Mencacci - M. Zecchini, Lucca romana, Lucca 1982.
E. Lenzi, Le monete etrusche di Lucca, in RItNum, 87 (1985), pp. 273-74.
G. Ciampoltrini - P. Rendini - B. Wilkens, L’alimentazione nell’abitato etrusco di Montecatino in Val Freddana (Lucca), in StEtr, 56 (1989-90), pp. 271-84.
G. Ciampoltrini - A. Andreotti, L’abitato etrusco di Tempagnano (Lucca). Scavi 1988-89, in RassAPiomb, 9 (1990), pp. 401-18.
G. Ciampoltrini - P. Notini, Lucca tardo-antica e medievale. Nuovi contributi archeologici, in AMediev, 17 (1990), pp. 561-92.
G. Ciampoltrini, La tradizione locale negli edifici per spettacolo di Lucca Romana, in Prospettiva, 67 (1992), pp. 39-48.