L'Italia romana delle Regiones. Regio VIII Aemilia: Velleia
Situata in una valle appenninica, scoperta e scavata nel Settecento, la città romana di V. (lat. Veleia), che deriva il nome da quello di una tribù ligure già sottomessa alla metà del II sec. a.C., si sviluppa a terrazze su un precedente abitato indigeno, tracce del quale sono state recentemente riconosciute in una serie di strutture “oblique” rispetto agli assi dell’impianto romano. All’insediamento ligure, favorito forse dalla presenza in zona di sorgenti saline, sono riferibili un sepolcreto, scoperto nel XIX secolo a nord-est della città, nonché vari materiali protostorici recuperati nell’area urbana dallo scavo settecentesco.
Riconosciuta probabilmente in un primo tempo come civitas foederata, V. diverrà nel I sec. a.C. municipium. Il territorio conserva sino all’avanzata età imperiale l’ordinamento preromano. Anche il nome – documentato nelle iscrizioni – di Augusta che, designando il capoluogo nella parlata locale, sopravviverà nel Medioevo, è quello di una città romana in un contesto mai pienamente romanizzato. Si riconoscono almeno tre fasi edilizie precedenti a quella augustea e giulio- claudia, in cui, sbancato il pendio naturale, un’ampia terrazza ospiterà il complesso del foro, mentre i materiali risultanti dallo sbancamento contribuiranno a formare la terrazza inferiore. Il foro, circondato su tre lati da un portico, dotato col tempo di un ingresso monumentale, è chiuso a sud dalla basilica, sede del culto imperiale. A monumenti onorari si accompagnano, incisi nel bronzo, testi di leggi e atti pubblici, tra cui la grande tavola degli alimenta traianei e un ampio brano della lex Rubria de Gallia Cisalpina. Sorgono a sud-est le terme, a monte dell’abitato un castellum aquae. Il foro ospitava – testimone una stele onoraria – spettacoli gladiatori. Scarse sono le testimonianze funerarie. Progressivamente abbandonata, la città cessa di esistere alla fine dell’evo antico.
M. Marini Calvani, Veleia, in M. Marini Calvani (ed.), Aemilia. La cultura romana in Emilia Romagna dal III sec.a.C. all’età costantiniana, Venezia 2000, pp. 540-47.