MURENA, L. Licinio (L. Licinius L. f. L. n. Murena)
Nacque circa il 105 a. C. dal M. sconfitto nella seconda guerra mitridatica (v. sopra). Militò in Asia dall'83 all'81, agli ordini del padre e partecipò al trionfo di lui. Dopo la questura (75), fu legato di Lucullo nella terza guerra mitridatica, durante la quale prese parte attiva agli assedî di Amisos e di Tigranocerta e si segnalò nella campagna d'Amienia del 69. Tornato a Roma nel 68, si recò poi di nuovo nel 67 in Asia, quale membro della commissione incaricata di coadiuvare Lucullo nell'ordinare a provincia le terre conquistate. Fu poi pretore nel 65, propretore nel 64, della Gallia Narbonese. Nelle elezioni del 63, sostenuto dal partito d'ordine, fu eletto console con D. Giunio Silano, contro i competitori Catilina e Servio Sulpicio Rufo. Accusato da quest'ultimo di broglio, M. fu assolto nel processo, nel quale ebbe a difensori, oltre a M. Crasso, Ortensio e Cicerone. Nella seduta delle none di dicembre si associò al collega Silano nella proposta di condannare a morte i catilinarî. Nel 62 da console assolse con Silano il compito, affidatogli dal senato, di ristabilire l'ordine turbato da Metello Nepote, dalle cui minacce difese anche, di persona, Catone, e legò il suo nome alla Lex Licinia Iunia sulla notificazione delle proposte di legge. Mancano notizie sulla sua vita posteriore al consolato.
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