Unita, L'
Settimanale politico fondato a Firenze nel 1911 da G. Salvemini, che ne fu il direttore. Sulle sue pagine Salvemini affrontò le principali questioni politiche e sociali del Paese in un’ottica riformista, liberista e federalista: continuò la campagna contro la guerra di Libia, dissentendo dalle politiche nazionaliste e colonialistiche di Prezzolini, direttore della Voce, con la quale Salvemini aveva smesso proprio per questo di collaborare; polemizzò contro il protezionismo e l’interventismo statale in campo economico, mettendone in risalto le conseguenze negative sul Mezzogiorno ridotto in uno stato semicoloniale; attaccò violentemente il malcostume della politica trasformistica e corruttrice che Giolitti vi conduceva, definendolo «il ministro della malavita»; accusò il PSI di settentrionalismo e di massimalismo, che lo portavano ad abbandonare la questione meridionale per difendere solo gli interessi degli operai e dei contadini del Nord, fondamentale motivo per cui era uscito dal PSI. Di fronte allo scoppio della Prima guerra mondiale prese posizione a favore dell’intervento dell’Italia a fianco dell’Intesa, contro l’autoritarismo degli imperi centrali. Attorno alla rivista si raccolsero illustri collaboratori, tra cui Croce, Einaudi, Codignola, Jahier, Luzzatto, R. e U.G. Mondolfo, De Viti De Marco (che affiancò Salvemini nella direzione dal dic. 1916). Cessò le pubblicazioni nel 1920.