LA BOURDONNAIS, Bertrand-François, conte Mahé de
Nacque a Saint-Malo l'11 febbraio 1699, ed entrato giovanissimo nella marina della Compagnia delle Indie, iniziò una lunga serie di viaggi tra la Francia e la penisola indiana, dapprima come ufficiale subalterno, poi di grado in grado come comandante di un vascello di linea col quale prese parte all'espugnazione della piazzaforte di Mahé agli ordini del commodoro Pardaillan, per ordine del governatore di Pondichéry (1725). Già noto per lavori riguardanti la marineria e per invenzioni, e credendosi mal ricompensato per i servizî resi, abbandonò la Compagnia, si diede a navigare per conto suo nei mari orientali, e accettò poi di prestare servizio nella marina portoghese, allettato dalle promesse del viceré di Goa. Ma non tardò a tornare sotto le bandiere della Compagnia francese, che gli affidò il governo delle isole Mascarene che avevano bisogno di una mano energica e di una grande sapienza amministrativa. L'opera da lui compiuta dal 1735, anno del suo sbarco, fino al 1740, fu molto encomiata, e quando pochi anni dopo scoppiò la guerra di successione austriaca, a lui venne affidato il comando di una piccola squadra navale, con cui sbloccò Mahé, assediata, e poi, messe in stato di difesa le isole di Francia e di Borbone, tornò in India, chiamatovi in soccorso dal governatore generale della Compagnia, Dupleix. Nonostante molte avarie sofferte per mal tempo e molte perdite causate da malattie contagiose, egli venne a battaglia con la squadra inglese in vista del forte St David (1746), e dopo un combattimento sanguinoso e di esito incerto, diede la caccia ai nemici, costringendoli ad abbandonare le acque del Coromandel. Prese poi parte l'anno medesimo all'assedio di Madras, che fu espugnata e che egli, per ordini ricevuti, s'impegnò di restituire agl'Inglesi in cambio di un'enorme somma.
Ma il Dupleix (v.), già da tempo avverso al L. B., rifiutò di ratificare quella convenzione; onde egli, sdegnato per questa violazione della sua parola d'onore e per altri numerosi intrighi a suo danno, abbandonò il servizio e si ritrasse all'Isola di Francia, dove lo raggiunse l'ordine di ricondurre in patria alcuni vascelli, in pessimo stato di conservazione e di equipaggiamento. Sorpreso da una tempesta, vide la sua squadra dispersa; ed egli stesso fu catturato dagl'Inglesi, che lo trattarono con grandi onori; ma, tornato in Francia, fu accusato di malversazione e rinchiuso alla Bastiglia, strettamente sorvegliato e impedito di difendersi. Dopo molti sforzi, egli fu giudicato e dichiarato innocente delle accuse; ma, spogliato di gran parte della sua sostanza durante la prigionia, languì nella miseria fino alla morte, che avvenne nel 1755. Egli lasciò inedite le sue memorie, che videro la luce, a cura dei suoi discendenti, nel 1890. Ne tessé l'elogio Bernardin de Saint-Pierre. Recenti storici della colonizzazione francese giudicano con molta severità la condotta del L. B. di fronte al Dupleix.
Bibl.: N. Margry, Les îles de France et de Bourbon sous le gouvernement de La Bourdonnais, in Revue maritime et coloniale, 1882; A. Martineau, Dupleix, ecc., II, Parigi 1927; J. Saintoyant, La colonisation française sous l'ancien régime, II, Parigi 1929; G. Hardy, Hist. de la colonis. franç., Parigi 1928.