LA CHAUSSÉE, Pierre-Claude Nivelle de
Drammaturgo francese, nato nel 1692 a Parigi, dove morì il 14 marzo 1754. È il creatore d'un nuovo genere teatrale, la comédie larmoyante; genere viziato da incertezze e da ambiguità, ma che prelude alla commedia realistica del Diderot e contiene in germe il dramma moderno di Dumas fils e di Émile Augier. Si sa che il La Ch. era un uomo leggiero, spensierato, amico delle conversazioni sbrigliate e avido di piaceri. Ma sul teatro, a cui si dedicò soltanto dopo i quarant'anni, egli si mostra serio, grave, patetico, e tutto inteso alla difesa e alla esaltazione della virtù. La tragedia e la commedia classica parevano aver fatto il loro tempo; ormai ci voleva qualcosa di nuovo: un contemperamento, una fusione di tragico e di comico, che meglio ritraesse la modesta realtà familiare, coi suoi chiaroscuri di sentimento e i suoi contrasti morali. Questa tendenza, già riconoscibile nella Zaïre di Voltaire, tragica ma tenera, e nelle commedie di Marivaux, brillanti ma soffuse d'una vaga sentimentalità (e, meglio, nei romanzi del Marivaux stesso e dell'abate Prévost), si manifesta chiaramente, pur se non s'attua in pieno, nell'opera del La Ch.
Sono commedie, anzi si può dire drammi, tratti dalla vita d'ogni giorno: vi si vedono dei galantuomini dibattersi in situazioni difficili, e delle donne oneste e disgraziate piangere, gemere, smarrire i sensi nei momenti critici; e gli uni e le altre dissertare a quando a quando su questa o quella tesi morale; e trionfare alla fine, in forza della loro saggezza e ben provata virtù. C'è ancora del romanzesco nell'invenzione, complicata oltre il bisogno; mentre nell'uso del verso, sia pure sveltito e talvolta spezzato a render più naturale il dialogo, si può riconoscere una prudente adesione alle forme consuete. Ma il contenuto è nuovo; o almeno è nuova la formula drammatica in cui si presenta. E tanto basta a conferire alle commedie lacrimose del La Ch. un significato storico che oltrepassa i loro modesti pregi di psicologia e d'arte. Quelle ch'ebbero maggior favore di pubblico sono: La fausse antipathie, prima in ordine di tempo (1733), Le préjugé à la mode (1735), Mélanide (1741), L'Ècole des mères (1744), La gouvernante (1747), ecc. Prima di scrivem per il teatro, La Ch. aveva pubblicato una poetica Épître de Clio (1732), in difesa della poesia "langage des dieux", e con essa aveva riportato un primo successo letterario assai clamoroso. La Ch. fu ricevuto all'Académie française nel 1736.
Edlz.: Œuvres, Parigi 1762, voll. 5.
Bibl.: G. Lanson, N. de La Ch. et la comédie larmoyante, nuova edizione, Parigi 1903.