La Chiesa cerca di riparare la breccia
Il giubileo della nazione ha visto le gerarchie cattoliche in prima linea. L’atteggiamento della Santa Sede è stato chiaro da subito. Il 20 settembre 2010, per la prima volta in 140 anni, un segretario di Stato vaticano, nella persona del cardinale Tarcisio Bertone, ha preso parte alla commemorazione della Breccia di Porta Pia con il capo dello Stato Giorgio Napolitano. Se appaiono esagerate le interpretazioni tese a leggere in quest’evento il segno di un’irreversibile riconciliazione tra la Chiesa cattolica e la nazione italiana, opera come è noto di processi e traumi di ben altra portata (la Grande guerra, il fascismo, il secondo conflitto mondiale), la partecipazione di Bertone alla cerimonia di Porta Pia ha sgombrato definitivamente il campo da quell’idea di Risorgimento come atto eminentemente anticattolico, propalata negli ultimi anni da una pubblicistica con pretese pseudo storiografiche, che nell’‘offesa’ del 20 settembre 1870 ha creduto di individuare il vizio di origine del Regno d’Italia, facendovi discendere tutte le tragedie nazionali: dal brigantaggio a Tangentopoli.
La tendenza che si è manifestata nei convegni e nelle pubblicazioni di più alto profilo istituzionale e negli interventi del presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, è stata quella di sostenere e rafforzare l’idea dell’Italia unita dinanzi alle spinte secessionistiche, enfatizzando il contributo dei cattolici al Risorgimento e, soprattutto, valorizzando il loro ruolo nei 150 anni di vita nazionale. Il che ha significato, d’altra parte, ribadire il principio in base al quale l’identità italiana, nella sua fisionomia più profonda, è segnata dalla presenza della Chiesa cattolica. Tesi, quest’ultima, cui non sembra estranea una proiezione normativa rivolta al presente. Si può ricordare, in particolare, il convegno su La Diocesi di Roma e il Risorgimento, che il 2 marzo 2011 ha visto coinvolte la Pontificia Università Gregoriana, con la sua Facoltà di storia ecclesiastica, e altre istituzioni cattoliche, come pure l’unica associazione di categoria, l’Associazione italiana dei professori di storia della Chiesa.
Ancora più ambiziose le quattro giornate che le medesime istituzioni, cui si è aggiunta la LUMSA (Libera Università Maria Ss. Assunta), hanno dedicato, tra aprile e novembre, al tema ‘cattolici, Chiesa e Santa Sede nel processo di unificazione italiano’, una rassegna su temi legati al Risorgimento e all’azione dei cattolici e delle loro istituzioni nell’Italia unita, in una prospettiva che mirava a sprovincializzare il caso italiano e a collocarlo nel quadro dell’azione internazionale della Santa Sede.
Al di fuori del mondo ecclesiastico l’iniziativa culturale più rilevante appare la pubblicazione dell’opera Cristiani d’Italia. Chiesa, Società, Stato (1861-2011), curata per l’Istituto della Enciclopedia Italiana da A. Melloni, sotto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica. I due volumi ripercorrono l’intero prisma delle esperienze religiose maturate all’interno del cristianesimo italiano negli ultimi 150 anni: il clero e le parrocchie, i concili e i papi, i vescovi e le diocesi, la scuola, il cinema, l’editoria, le riviste, i cenacoli intellettuali. Il giubileo della nazione ha peraltro coinciso singolarmente con la beatificazione da parte di Benedetto XVI del primo papa ‘straniero’ dal 1523.
Un evento storico, se si considera che da più di mille anni non capitava che un papa beatificasse l’immediato predecessore.
La celebrazione in piazza S. Pietro, cui ha partecipato oltre un milione di fedeli, è stata preceduta da una preparazione organizzativa formidabile. Grazie anche alla sovraesposizione mediatica che ha caratterizzato il pontificato wojtyliano, editori, giornali, reti televisive hanno avuto buon gioco nel tradurre l’evento in occasione commerciale, attraverso programmi televisivi, DVD, pubblicazioni vendute insieme ai quotidiani.
Nelle librerie si è assistito a un’invasione di testi sul papa polacco, che hanno scalato in alcuni casi le classifiche delle vendite. Si è trattato per lo più di pubblicazioni dal taglio apologetico, ma con due eccezioni di rilievo: l’ampia ricostruzione di Andrea Riccardi, Giovanni Paolo II. La biografia, e il saggio di Alberto Melloni, Le cinque perle di Giovanni Paolo II, incentrato sui ‘gesti’ più significativi compiuti dal papa polacco durante il suo pontificato.
I cattolici in politica
Il ruolo dei cattolici nella politica italiana è stato tutt’altro che costante nel corso dei 150 anni di storia unitaria. Dopo il non expedit dei tempi di Pio IX, le autorità ecclesiastiche scoraggiavano la partecipazione dei fedeli alla vita parlamentare e alle elezioni politiche nazionali. Mentre sul piano territoriale ferveva l’azione amministrativa e sociale, col patto Gentiloni di età giolittiana le forze cattoliche venivano mobilitate in funzione antisocialista. La fondazione del Partito popolare di don Sturzo nel 1919 apriva una esperienza, presto stroncata dal fascismo e dalle illusioni clericali sul regime. Diverso il clima dell’età repubblicana, quando la formale unità politica nella DC, perno del sistema, ha racchiuso in quel partito tensioni politiche e divergenze, esplose, dopo la crisi del 1992, in una diaspora cui ha fatto da contraltare un rinnovato attivismo delle gerarchie ecclesiastiche.
Opere Treccani
I due volumi Cristiani d’Italia, Chiesa, Società, Stato, 1861-2011 pubblicati nel marzo 2011 (I volume, 880 pagine; II volume 952), sotto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica, analizzano il modo in cui l’esperienza cristiana ha agito negli ultimi 150 anni nella realtà storica dell’Italia e ne è stata condizionata; tracciano una geografia del cristianesimo italiano nella sua varietà confessionale; studiano come figure, eredità, progetti hanno segnato e sono stati segnati dalle vicende del paese. Il culto e la devozione, la santità e il denaro, il magistero e le vocazioni, la predicazione e l’economia, la politica e la produzione libraria sono indagati in una serie di 105 saggi di grande respiro, affidati a specialisti di livello.
L’opera è stata diretta da Alberto Melloni. A questi 2 volumi si sono aggiunti 4 volumi dedicati da Treccani ai 150 anni dell’Unità d’Italia: L’Unificazione nazionale (2 voll.); Immagini dell’Italia unita (1 vol.); Cronologia dell’Italia unita (1 vol.).