Comune, la (fr. la Commune)
(fr. la Commune) Nome dato al governo municipale di Parigi dal 1789 al 1795, e successivamente al potere rivoluzionario che si installò a Parigi con l’insurrezione del 18 marzo 1871. La prima C. (C. rivoluzionaria) fu sino al 10 ag. 1792 una normale amministrazione municipale; ma da quel giorno le sezioni di Parigi sostituirono rivoluzionariamente i precedenti amministratori con dei commissari e da allora la C. fu un organo di terroristi repubblicani, che spesso esercitarono poteri sovrani anche fuori del territorio cittadino vigilando sui poteri costituzionali con dei comitati di sorveglianza. Il suo potere effettivo cessò il 9 termidoro del 1794, allorché essa si rivelò incapace a sostenere Robespierre contro la Convenzione. Più nota è la C. (C. di Parigi) del 1871, sorta dalla sollevazione del popolo di Parigi il 18 marzo, contro il governo di Thiers, in un tentativo estremo di non piegarsi alle condizioni imposte dalla Prussia vincitrice alla Francia; successivamente ispirata nella sua azione di governo (organizzazione del credito, instaurazione di cooperative industriali ecc.) a principi socialisti, e più particolarmente proudhoniani; la partecipazione e l’influsso dei gruppi aderenti all’Internazionale furono invece scarsi, anche se successivamente K. Marx esaltò il movimento come prima concreta presa del potere da parte della classe operaia. Thiers, rifugiato col governo legale a Versailles, scatenò una repressione di inaudita ferocia: 20.000 tra i rivoltosi morirono nel corso della lotta o furono fucilati, e i tribunali decretarono migliaia di condanne e deportazioni («settimana di sangue» fu detta quella dal 21 al 28 maggio 1871).