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LA FAYETTE, Marie-Madeleine, Madame de

di Ferdinando Neri - Enciclopedia Italiana (1933)
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LA FAYETTE, Marie-Madeleine, Madame de

Ferdinando Neri

Scrittrice, nata a Parigi, nel marzo del 1634, dai Pioche de la Vergne, famiglia di modesta nobiltà; morta a Parigi il 25 maggio 1693. Giovinetta, fu allieva del Ménage, insieme con Madame de Sévigné, che rimase poi sempre la sua grande amica (e il primo scritto pubblicato dalla La F., nel 1659, è appunto un Portrait de Madame de Sévigné); frequentò l'Hôtel de Rambouillet, che contribuì alla sua educazione letteraria e psicologica. Andó sposa nel 1655 a François Motier, conte di La F., e n'ebbe due figli. Aprì le sue sale a scrittori e gentiluomini; e, fra questi, il duca di La Rochefoucauld si unì a lei d'un affetto sempre più intimo e profondo. Fra il 1660 e il 1670 fu dama d'onore di Enrichetta d'Inghilterra, la colta e sventurata principessa, che assistette fino alla morte. Tenne un'assidua corrispondenza con Giovanna Battista di Nemours, sposa, poi vedova del duca Carlo Emanuele II di Savoia. Vedova nel 1683, si occupò delle sorti della famiglia; tornò all'amicizia del vecchio Ménage e ricercò la direzione spirituale degli abati Rancé e Duguet.

È una delle più grandi scrittrici francesi; diversa da Madame de Sévigné - la quale prodigò il suo genio letterario, giorno per giorno, con una schietta e fresca energia - ella produsse, lentamente e gradualmente, poche novelle, finché giunse a determinare in profondità uno dei più nobili ideali femminili. La Princesse de Montpensier (1662) è il primo studio d'un carattere di donna combattuto fra il dovere e la passione amorosa; Zayde (1670) apparve sotto il nome di J.-R. Segrais, che forse contribuì con i suoi consigli e l'esempio delle proprie novelle a complicarne la trama, in cui s'intrecciano due storie d'amore, di sfondo spagnolo: vi ha gran parte l'analisi della gelosia, che, nell'episodio di Alfonso e Belasira, è raffigurata come un'ossessione irragionevole e mortale. Il capolavoro di Madame de La F. è la Princesse de Clèves (pubbl. anonima nel 1678): l'eroina, sposa del signore di Clèves, è amata dal duca di Nemours, ch'essa riama; tuttavia, essa domina con fermezza la sua passione, l'illumina con la chiarezza e la forza della ragione (nel che si può ravvisare un riflesso delle dottrine cartesiane), e, poiché il marito, ingannato da una falsa apparenza, muore di dolore, essa nega a sé e al Nemours l'unione legittima che le sarebbe ormai consentita e si raccoglie in una solitudine, arsa dapprima e desolata dal rimpianto, e via via rasserenata dalla virtù di cui lascia "esempî inimitabili". Il racconto non è immune da preziosità; v'è la compiacenza di una casistica amorosa, raffinata sino all'estremo; per questa parte, esso coronava tutto un secolo di cultura aristocratica; ma, nell'interesse esclusivo della vita interiore, nell'esame attento e delicato d'ogni più fuggevole sentimento, nella limpidità morale dell'azione, il libro è rimasto fino a oggi uno dei più rari modelli del romanzo psicologico.

Le opere postume di Madame de La F. sono: l'Histoire de Madame Henriette d'Angleterre (1720); Mémoires de la Cour de France pour les années 1688 et 1689 (1731); La Comtesse de Tende (in Mercure de France. 1724: narra un caso d'amore analogo a quello della Princesse de Clèves, ma con la soluzione opposta: è dubbio se la composizione di questa novella abbia preceduto o seguito quella del romanzo). Inoltre, numerose lettere pubblicate sparsamente.

Bibl.: H. Ashton, M.me de La F., ecc., Cambridge 1922; É. Magne, M.me de La F. en ménage, Parigi 1926; id., Le cur et l'esprit de M.me de La F., Parigi 1927; F. Neri, Il maggio delle fate, ecc., Novara 1929, pp. 101-23.

Vedi anche
Marie de Rabutin-Chantal marchesa di Sévigné Sévigné ‹sevin'é›, Marie de Rabutin-Chantal marchesa di. - Scrittrice francese (n. Parigi 1626 - Sevigne, Marie de Rabutin-Chantal marchesa di castello di Grignan, Drôme, 1696). Sposa (1644), presto vedova (1651), del marchese Henri de Sevigne, Marie de Rabutin-Chantal marchesa di, si dedicò all'educazione ... Boileau-Despréaux, Nicolas Boileau-Despréaux ‹... depreó›, Nicolas. - Poeta e critico (Parigi 1636 - ivi 1711). Compose nove Satires e un Dialogue des héros du roman dal 1660 al 1668, nove Epîtres dal 1668 al 1677, nel 1674 l'Art poétique e i primi quattro canti del Lutrin, ai quali seguirono nel 1683 gli ultimi due, dal 1692 ... Raymond Radiguet Radiguet ‹radiġè›, Raymond. - Scrittore francese (Saint-Maur-des-Fossés 1903 - Parigi 1923). Artista precocissimo, è ricordato per due romanzi dallo stile misurato e dalla classica armonia: Le diable au corps è un libro fermo, conciso, lucido, privo d'aura romantica, in cui l'intuizione figurativa rimane ... André Maurois Maurois ‹moru̯à›, André. - Scrittore francese (Elbeuf 1885 - Parigi 1967), il cui vero nome era Émile Herzog; dal 1947 il suo pseudonimo divenne nome legale. Compì gli studî classici a Rouen, dove fu allievo di Alain, quindi diresse la fabbrica tessile del padre. Allo scoppio della guerra del 1914 raggiunse ...
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    Scrittrice francese (Parigi 1634 - ivi 1693), donna di alta cultura, allieva di G. Ménage, sposò (1655) F. Motier conte di La F.; fu amica di M.me de Sévigné e specialmente di La Rochefoucauld. Ai suoi primi romanzi La Princesse de Montpensier (1662) e Zayde (1670), scritti in collaborazione con Segrais, ...
Vocabolario
madeleine
madeleine ‹madlèn› s. f., fr. [prob. dal nome della cuoca Madeleine Paumier, alla quale è stata attribuita l’invenzione di questo dolce]. – In pasticceria, lo stesso che maddalena.
madame
madame ‹madàm› s. f., fr. [comp. dell’agg. possessivo ma «mia» e dame «signora, dama»]. – Appellativo rispettoso corrispondente all’ital. signora. Nell’uso della corte francese, indicava la figlia maggiore del re o del delfino, o anche...
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