LA GIOSTRA
Località situata su un costone lavico che scende dai colli Albani fra due affluenti del Tevere, Fosso Fiorano e Fosso del Divino Amore, nella zona fra le vie Ardeatina e Appia.
L'insediamento sulla collina è circoscritto da un ampio recinto fortificato, che racchiude un'area di m 260 x 90. Tutti i lati della collina sono stati regolarizzati artificialmente in relazione alla costruzione delle mura, il cui perimetro forma un rettangolo irregolare. Sui lati corti sono stati scavati fossati, interrotti da due stretti istmi risparmiati dal taglio per permettere il passaggio in corrispondenza delle porte. Le mura sono tuttora visibili in superficie anche se ridotte alle fondamenta.
Nel secolo scorso il sito era stato identificato come l'antica Tellenae, una delle città latine ricordate dagli scrittori antichi per essere stata distrutta da Anco Marcio nel VII sec. a.C. e che era scomparsa ai tempi di Plinio il Vecchio (Dion. Hal., 1, 16 e III, 68; Liv., 1, 33; Plin., Nat. hist., III, 5,9). Indagini recenti hanno però accertato l'insostenibilità di questa tesi.
Scavi recenti (1976-78) sono stati concentrati su due obiettivi: definire la costruzione del muro di cinta e stabilire una pianta delle costruzioni sulla pianura. Il muro di cinta era costituito da grossi blocchi di tufo locale, disposti di testa e di taglio, con un'altezza media di due piedi romani. Essendo il muro crollato, non è stato possibile stabilirne con esattezza le dimensioni; tuttavia nel secolo scorso esso presentava ancora un'altezza corrispondente a sette assise di blocchi.
Sul pianoro sono stati trovati resti di un edificio di grandi dimensioni (42 x 21 m) costruito sopra fondamenta di grossi blocchi di tufo. Esso è munito di canali di scolo nonché di una cisterna (diam. 7 m c.a) scavata nella roccia. Lungo il lato E corre una strada lastricata con blocchi di selce che termina perpendicolarmente al muro di cinta. Dall'altro lato della strada resti di muri indicano una planimetria dalle caratteristiche regolari, con case rettangolari e strade dritte, esempio unico di urbanizzazione del periodo medio-repubblicano. Il cospicuo materiale ceramico rinvenuto soprattutto nel terrapieno dietro il muro di cinta si presenta omogeneo. Si tratta di servizi da tavola, piuttosto fini, a vernice nera (atelier des petites estampilles, Heraklesschalen, piatti della classe di Genucilia) e di ceramica comune, pesi da telaio, tegole e alcuni frammenti di terrecotte architettoniche. La varietà delle forme è scarsa e sembra corrispondere alla necessità di una funzione prevalentemente militare.
La datazione del castrum di L. G., il cui antico nome non ci è noto, risale all'ultimo venticinquennio del IV sec. a.C. e perdura sino alla metà del III. Questa imponente opera di difesa, vista in relazione con l'ubicazione del sito, fra Roma e i Monti Albani visibili a occhio nudo, ne conferma la grande importanza strategica.
Si potrebbe ipotizzare che la cittadella di L. G. sia ubicata proprio sul confine dell'agro romano e che abbia fatto parte di una serie di apprestamenti consimili allo scopo di proteggere Roma durante il periodo della sua prima espansione.
Bibl: A. Nibby, Analisi storico-topografico antiquaria della carta dei dintorni di Roma, Roma 18493, p. 149 ss.; R. Lanciarli, Wanderings in the Roman Campagna, Londra 1909, p. 4 ss.; L. Quilici, Tellenae, in QuadTopAnt, I, 1964, pp. 33-40; G. M. De Rossi, Tellenae (Forma Italiae, Regio I, IV), Roma 1967, n. 37, p. 61 ss.; L. Quilici, La Via Appia da Roma a Bovillae, Roma 1976, p. 88-91; AA.VV., Civiltà del Lazio Primitivo (cat.), Roma 1976; M. Moltesen, La Giostra-Tellenae?, in Archeologia Laziale (QuadAEI, I), Roma 1978, pp. 60-63; J. R. Brandt, La Giostra. Un esempio di un urbanistica medio-repubblicana?, in Archeologia Laziale II (QuadAEI, 3), Roma 1979, pp. 50-53; M. Moltesen, in NSc, 1980, Roma, pp. 51-58; ead., Località La Giostra, in BullCom, XCII, 1987-88, (1990), pp. 559-566; M. Moltesen, J. R. Brandt, Excavations at La Giostra, a Mid-Republican Fortress outside Rom (AnalRom, Suppl. XXI), in corso di stampa.