là giù (là giue; là giuso)
Rappresentato dagli editori con grafia non unita, l'avverbio è presente solo nella Commedia. Si ha un solo caso della forma epitetica là giue, in rima, in Pd XXI 101 onde riguarda come può là giùe (in rima con parole sue, e chi fue); e due sono le presenze di là giuso, in If XXI 17 bollia là giuso una pegola spessa, e in Pd II 50 là giuso in terra (v. anche GIÙ).
Con verbi di stato, o comunque in tale condizione, e il significato di " in quel luogo ", " là in basso ", indica un punto, uno spazio situati, a una certa distanza, in una posizione inferiore al luogo ove altri si trova (o fa comunque riferimento a parte sottostante), in If XVIII 115 mentre ch'io là giù con l'occhio cerco; XXI 22 Mentr'io là giù fisamente mirava; XXIII 58 Là giù trovammo una gente dipinta; XXI 17, XXVII 36, XXIX 6 e 21; Pg I 101 là giù colà dove la batte l'onda (dove, a parte l'effetto ritmico e la suggestione onomatopeica del verso, è da rilevare la compresenza rafforzativa e vicendevolmente determinativa di là giù e colà); IX 54 quando l'anima tua dentro dormia, / sovra li fiori ond'è là giù addorno (Scartazzini-Vandelli: " quel luogo laggiù, cioè la valletta dei principi. L'avv. là giù è qui adoperato come sostantivo, ed è sogg. di è adorno "; vedi anche LÀ). È interessante notare che ‛ là giù ' nel Paradiso, se pur presente un certo numero di volte, non fa mai riferimento a un suo punto, o luogo, o parte, o spazio, ma indica il Limbo, o l'Inferno, e più spesso la terra (vedi oltre).
Indica un punto distante, in senso orizzontale, in If XXXIV 127 Luogo è là giù... / che non per vista, ma per suono è noto / d'un ruscelletto.
Con verbi di moto e valori simili, in If XIX 35 Se tu vuo' ch'i' ti porti / là giù, 42 discendemmo a mano stanca / là giù nel fondo foracchiato e arto, e 76 Là giù cascherò io altresì; XXI 43 Là giù 'l buttò.
Indica specificatamente il Limbo (o comunque vi fa riferimento), in Pg I 84 grazie riporterò di te [Catone] a lei [Marzia], / se d'esser mentovato là giù degni; VII 28 Luogo è là giù non tristo di martìri; Pd XXXII 84 tale innocenza là giù si ritenne; due volte l'Inferno, in Pg XII 114 Ahi quanto son diverse quelle, foci / da l'infernali! ché quivi per canti / s'entra, e là giù per lamenti feroci (questo caso si colloca qui anche se si ha un verbo di moto); Pd XXVII 27 'l perverso / che cadde di qua sù, là giù si placa (Scartazzini-Vandelli: " là giù: nel fondo dell'inferno e dell'universo "; Mattalia: " nell'inferno, o, anche, in terra, dove trova un tristo surrogato alla felicità perduta nel contemplare l'opera nefasta dei pontefici indegni, diventati i suoi più potenti collaboratori e strumenti "); una volta si riferisce all'Antipurgatorio, in Pg XXIII 83 Io ti credea trovar là giù di sotto, / dove tempo per tempo si ristora (si tenga conto di qua sù del verso precedente, mentre va anche considerata la compresenza di di sotto).
E quindi i diversi casi, tutti del Paradiso, in cui si riferisce alla terra, ai mortali, anche con valore contrappositivo: II 50 che son li segni bui / di questo corpo, che là giuso in terra / fan di Cain favoleggiare altrui? (Mattalia: " là... terra: non solo in terra, ma là giuso: quanto bassa e lontana dal vero, la orgogliosa terra ! "); XX 54 'l giudicio etterno / non si trasmuta, quando degno preco / fa crastino là giù de l'odïerno, e 121 tutto suo amor là giù pose a drittura; XXI 101, XXV 18 e 44, XXVI 45, XXVII 143, XXIX 74 e 82. Diversa funzione grammaticale, cioè di attributo o di espressione specificativa qualificativa, si ha negli altri casi seguenti del Paradiso, affini per il senso: VIII 142 se 'l mondo là giù ponesse mente / al fondamento che natura pone; X 111 tutto 'l mondo / là giù ne gola di saper novella; analogamente, XXIV 72 a li occhi di là giù son sì ascose (si aggiunga Pg XIII 138 Troppa è più la paura ond'è sospesa / l'anima mia del tormento di sotto, / che già lo 'ncarco di là giù mi pesa). Cfr. LÀ SÙ.