GRANJA, La (A. T., 39-40)
, Con questo nome, che in spagnolo significa "fattoria", s'intende di solito riferirsi a S. Ildefonso, piccola località sulle pendici occidentali del Pico de Peñalara (2406 metri nella Sierra Guadarrama), a poca distanza da Segovia. La sua altitudine è di 1191 m. s. m.; ha felice esposizione; è animato centro turistico. La cittadina conta all'incirca 4500 abitanti (3500 nel 1910), compresi i piccoli nuclei sparsi dei dintorni.
Risale al regno di Enrico IV, che nel 1450 fece costruire il romitorio di S. Ildefonso con annessa una granja ceduta poi dai re cattolici ai religiosi del monastero di Parras. Filippo V volle erigervi un palazzo che gli ricordasse la Versailles della sua giovinezza, e diede a Teodoro Ardemans l'incarico di prepararne il progetto. La costruzione lu incominciata nel 1721 e durò due anni; ma i giardini impiantati da René Carlier ed Ètienne Boutelou non furono terminati se non durante il regno di Carlo III. Il palazzo reale della Granja è di forma rettangolare con quattro ali parallele. Nella facciata anteriore v'è un portico centrale sormontato da un attico e dalla facciata posteriore sporge un corpo centrale che forma la cappella con cupola e torri. Le sale del piano principale racchiudono ricchi mobili e decorazioni sontuose del sec. XVIII. Nella cappella o collegiata si vedono affreschi di Maella e di Bayeu; l'altare maggiore di marmo e bronzo fu lavorato dal napoletano Solimena sui disegni di Ardemans. I giardini, che si estendono si 146 ettari, sono adorni di 26 fontane monumentali sul genere di quelle di Versailles. Dietro la fontana di Andromeda e Perseo, si sale a un bosco, dove si trova un lago artificiale che alimenta le fontane, con una cascata e un casino con una gondola di Carlo III.
Bibl.: A. Brenoso e J. M. de Castellarnau, Guia y descripción del Real Sitio de San Ildefonso, Madrid 1884; O. Schubert, Geschichte des Barock in Spanien, Esslingen 1908.