Uomo politico (Trabia 1819 - Roma 1881). Emigrato nel 1844 per motivi politici, pubblicò (1847) a Firenze l'opuscolo I popoli del regno delle Due Sicilie ai fratelli italiani, che voleva essere un incitamento alla rivolta; rientrato in Sicilia, fu l'anima dell'insurrezione palermitana del 12 aprile 1848. Prese attivamente parte alla difesa militare dell'isola (difesa di Messina contro le truppe di G. Filangieri), pur recandosi spesso sul continente, prima come capo dei volontarî siciliani nella prima guerra di indipendenza, poi in missione diplomatica e per accordarsi con Garibaldi allo scopo di agire simultaneamente contro Napoli dal nord e dal sud. Restaurati i Borboni in Sicilia, fu a Malta, a Parigi e infine a Torino, ove pubblicò i Documenti sulla rivoluzione siciliana. Espulso (1860) dalla Toscana da Ricasoli per le sue idee rivoluzionarie, partecipò alla spedizione dei Mille, prezioso organizzatore delle forze locali, e svolse una missione in Italia per raccogliere aiuti all'impresa. Maggiore generale nell'esercito regio, deputato dall'8a alla 10a legislatura, militò nella sinistra.