Mecca, la
Città dell’Arabia Saudita, capoluogo della prov. omonima. È la città santa dell’islamismo, come luogo di nascita di Maometto e per la presenza del santuario della Ka‛ba. In epoca imprecisabile, forse in connessione con il decadere dei regni dell’Arabia meridionale, la tribù araba dei Quraish si sovrappose sul più antico strato della popolazione meccana, costituendo, con l’organizzazione del commercio carovaniero, una sorta di oligarchia mercantile. Non minore importanza di questo commercio ebbero sin dai tempi più antichi il pellegrinaggio annuale al santuario della Ka‛ba e la fiera relativa. Il trionfo dell’islamismo nel sec. 7°, facendo della M. la città santa di una religione mondiale, ne aumentò immensamente il prestigio, ma non le conferì un primato politico, che restò alla città del Profeta, Medina, e passò poi a Cufa, Damasco e Baghdad. Dopo essere stata per qualche tempo centro di intrighi contro i califfi (rivolta dell’anticaliffo ‛Abd Allah ibn al-Zubair, 692), la M. divenne centro religioso e di studio, ma anche di vita mondana, quale ci appare durante il secolo omayyade. Con il decadere del califfato, alcuni discendenti di ‛Ali e Fatima (insigniti in quanto tali del titolo di sceriffo) finirono con l’acquistare la preminenza in città, sostituendovi il governatore di nomina califfale. Ma questo governo locale fu soprattutto intento a sfruttare economicamente il pellegrinaggio, e accettò senza resistenza le varie dominazioni che si succedettero nell’Arabia centrale: Ayyubidi, mamelucchi, turchi ottomani. Il dominio di questi ultimi, iniziato nel 1517, e interrotto negli anni 1803-13 dalla breve prima occupazione dei wahhabiti, ebbe fine nel 1916 con la rivolta dello sceriffo al-Husain ibn ‛Ali, che si proclamò re del Higiaz. L’effimero regno di al-Husain fu a sua volta abbattuto nel 1924 dai wahhabiti di Ibn Sa‛ud, che rioccuparono la città santa.