Componimento del poeta C. Porta (1776-1821), eccellente esempio della denuncia fatta dall'autore dell'orgoglio di casta, narrata con sottile ironia, colorita dal linguaggio dialettale.
Trama: la marchesa Fabia Fabron de Fabrian racconta a un prete suo ospite di un imbarazzante incidente occorsole, quando, recandosi in chiesa, nello scendere dalla carrozza era caduta, davanti alla folla di “mascalzoni” che l'avevano derisa. Lei aveva poi elevato al Signore una preghiera di ringraziamento per i nobili natali ricevuti e chiesto il perdono per i “mascalzoni” che avevano riso di lei.