LA ROCHEJAQUELEIN, Henri du Vergier conte de
Famoso capo degl'insorti vandeani durante la rivoluzione francese, nato nel castello de La Durbellière (Châtillon-sur-Sèvre) il 3 agosto 1772, morto a Nouaillé (Vienna) il 4 marzo 1794. Era figlio di Henry-Louis-Auguste du Vergier, marchese de La R. e di Constance-Lucie-Bonne de Caumont-Pade. La rivoluzione lo sorprese allievo del collegio militare di Sorèze; fu dapprima ufficiale della guardia costituzionale del re (1791), ma dopo il 10 agosto 1792 si unì al marchese di Lescure, suo parente. Con questo, scoppiata l'insurrezione vandeana, si pose a capo degl'insorti del suo paese, che infiammò con eloquenti discorsi e più con l'esempio eroico e la sua valentia di condottiero. Membro del consiglio militare e comandante in seconda dell'esercito dell'Alto Angiò agli ordini del de Bonchamp, fu combattente magnifico e ardimentoso, degno rappresentante di un'aristocrazia guerriera: si distinse a Baupréaux (2 aprile 1793), a Thouras, a Fontenay, a Saumur, ove ferì il Menou (7 giugno), a Châtillon, ove batté Weste mann e Rossignol e fu ferito egli stesso mentre guidava all'assalto la sua cavalleria. Dopo la sconfitta toccata a Cholet dai Vandeani (17 ottobre), rimasti privi dei loro capi migliori, il La R. fu acclamato generalissimo dell'esercito insurrezionale, l'armée royale. E scrisse allora pagine d'epopea sanguinosa: conquistò Condé, Château-Gontier, e Laval; vinse in dura lotta ad Antrain (27 ottobre); prese Ernée, Fougères, ma fu sconfitto a Granville (14 novembre). Una ritirata ben condotta lo portò verso la Loira e gli assicurò qualche successo tattico, consentendogli di rifare le sue forze a La Flèche. Ma il 5 dicembre toccò un grave insuccesso ad Angers e pochi giorni dopo fu disfatto dal Westermann e dal Marceau a Le Mans in una battaglia che fu un massacro (12-13 dicembre). Perduta gran parte dei suoi, privo ormai di artiglierie, si ritirò con i resti dell'esercito ad Ancenis, ove cercò di passare la Loira. Ma gli mancavano i mezzi necessarî all'uopo. In un ardito tentativo di procurarsi alcune imbarcazioni fu sorpreso da un reparto repubblicano. Riuscì a salvarsi gettandosi nei boschi con Stofflet e La Ville-Beaugé, ma, rimasti di nuovo senza capi, i Vandeani non riuscirono a opporsi ai nemici e furono vinti. Intanto La R. riuniva nuove truppe e cominciava una nuova fase della lotta, assalendo i distaccamenti repubblicani alla spicciolata, saccheggiando e distruggendo colonne di rifornimento e magazzini. Vittorioso in più scontri, fu ucciso da un soldato repubblicano, quattro giorni dopo il sanguinoso combattimento di Gestré.
Bibl.: H. de La R. et le guerre de Vendée, Parigi 1890; M. de Harcoët, Un ami de La R., Parigi 1909; e naturalmente Ch. - L. Chassin, La préparation de la guerre de Vendée, 1789-1793, voll. 3, Parigi 1892; id., La Vendée patriote, voll. 4, Parigi 1893-1895; e in senso favorevole ai Vandeani, E. Gabory, La Révolution et la Vendée, voll. 3, Parigi 1925-1928.