ROCHELLE, La (A. T., 35-36)
Città della Francia occidentale, con 45.043 ab. (1931), capoluogo del dipartimento della Charente Inferiore, sede di tribunale di prima istanza, di vescovado suffraganeo di Bordeaux. Fra le coste basse delle paludi di Saintes e del Poitou, le rocce calcaree dell'Aunis terminano a picco sul mare con un'altezza da 15 a 20 m. Qui, in un'insenatura profonda km. 2,5, La Rochelle (Rupella) nacque, si può dire, dal suo porto. Giungendo dal mare, la città presenta un aspetto originale, circondata dalle rovine delle mura medievali ricostruite dal Vauban sotto Luigi XIV: la torre della Lanterna, che un tempo serviva da faro, la torre della Catena, la torre San Nicola e la torre dell'Orologio. Le vie, fiancheggiate da palazzi di stile Rinascimento, da ricche dimore degli armatori del sec. XVIII e da vecchie case a loggiati, hanno conservato un aspetto caratteristico. La sistemazione del porto moderno, cominciata nel sec. XVIII; terminò nel 1883. Questo porto è formato da una rada esterna, con fondali da 6 a 9 m., protetta dalle isole Ré e Oléron e dal vecchio porto che resta a secco a bassa marea; è dotato di un bacino galleggiante di carenaggio. Nel 1878, i pericoli d'insabbiamento, aggravati dall'esistenza delle vecchie mura e dalla diga fatta costruire dal Richelieu durante l'assedio, fecero sentire la necessità della creazione del porto di La Pallice 5 km. a NO. de La Rochelle. Questo porto, completamente artificiale, formato di un avanporto di 12 ettari e di un porto inondabile di 11,5 ettari, con fondali da 10 a 20 m., è sempre accessibile.
Porto di cabotaggio, La Rochelle-La Pallice è anche porto di scalo per i piroscafi provenienti dall'Africa equatoriale e dall'America Settentrionale. Importa carbon fossile e minerali dall'Inghilterra, legnami dalla Scandinavia, petrolî dagli Stati Uniti, concimi dall'America Meridionale. Esporta formaggi della Charente, acquavite di Cognac, cereali, sale delle sue saline (tonnellaggio 3.447.685 tonn.). La Rochelle è anche porto da pesca, al quale si fa capo per la pesca del merluzzo (Terranova), del tonno, e per la pesca costiera (valore dei prodotti pescati circa 84 milioni di franchi; tonnellaggio della flottiglia da pesca: 25.800 tonn.). Vi prospera l'allevamento di molluschi. La Rochelle possiede fonderie e fucine per la marina; raffinerie di petrolio sono sorte a La Pallice all'epoca della guerra mondiale.
Monumenti. - La cattedrale (dell'antica chiesa rimane solo una torre del sec. XIV) risale al sec. XVII, su progetti di J. Gabriel. È da menzionare anche la chiesa di S. Eutropio (secoli XI e XII), una delle più notevoli di stile romanico, costruita sopra un'ampia cripta d'epoca anteriore. Il palazzo comunale (1486-1607) è un esemplare curioso dello stile di transizione tra il gotico e il rinascimento. Originali le case a loggiati dell'epoca ugonotta.
Storia. - L'importanza de La Rochelle, che nell'epoca romana era un piccolo paesetto di pescatori, costruito presso il mare e sopra una roccia (Rupella), cominciò solo nel sec. XII dopo che il duca di Aquitania Guglielmo IX (1126-1137) ebbe distrutto il castello di Châtelaillon, da cui dipendeva. Fu costruito allora un castello fortificato a La Rochelle, che divenne città, si organizzò a comune e, difesa dai suoi baluardi che le permettevano di chiudere le porte a un signore che non le piacesse, ebbe vita assai autonoma. Sotto la prima dominazione inglese essa si conservò fedele ad Enrico II Plantageneto, che aveva sposato Eleonora di Aquitania; e ricevette privilegi da questi sovrani. Il corpo amministrativo (le corps de ville) comprendeva fin da allora un sindaco, eletto per un anno, 24 scabini e 76 pari, eletti a vita. Questa specie di senato si formava per cooptazione. In tal modo La Rochelle, capitale del paese d'Aunis, era già in quei tempi una specie di repubblica di commercianti e di guerrieri. Essa riconosceva ancora la sovranità di Giovanni Senzaterra. Caduta sotto i Francesi, durante il regno di Luigi VIII (1224), nel 1360 (trattato di Brétigny) ritornò alla dipendenza dell'Inghilterra. Ma ormai il suo spirito era cambiato. Nel 1370 l'esercito reale, comandato da Duguesclin, si avvicinò alla città che si era liberata dalla guarnigione inglese, ne accolse la sottomissione e confermò i suoi privilegi.
Il sec. XV e il principio del XVI segnano per La Rochelle un periodo di grande attività commerciale. Essa era la base principale sull'Oceano per la pesca costiera e per la pesca a lunga distanza. I vini e il sale di Aunis e della Saintonge venivano spediti di là in Inghilterra, nelle Fiandre e fino ai porti del Baltico. Le navi da pesca de La Rochelle si spingevano fino a Terranova. Di lì il normanno Jean de Bethencourt mosse per il viaggio che si conchiuse con l'occupazione delle isole Canarie (1402).
Ma La Rochelle acquistò una funzione importante nel sec. XVI, quando il protestantesimo si diffuse, prima fra la borghesia e la nobiltà, poi, col loro favore, fra il popolo, per opera di frati sfratati e mediante libriccini distribuiti largamente. Fattisi numerosi, i protestanti sí organizzarono e fecero de La Rochelle un loro centro di resistenza di fronte al partito cattolico. Posta sul mare, e perciò sempre con una porta aperta sul di fuori; protetta dalle isole fertili che erano nella sua dipendenza; ben fortificata e abitata da cittadini che erano insieme mercanti e soldati, la città appariva bene adatta a tale compito. Nel 1552, ebbe luogo il primo saggio dell'organizzazione; nel 1556 Antonio di Borbone, re di Navarra, governatore di Guienna, e sua moglie, la regina Giovanna d'Albret, introdussero predicatori nella città, che dal pulpito proclamarono le nuove dottrine. Nel 1558, infine, venne installato un concistoro. E da allora, le prediche procedettero regolarmente e, nonostante la visita del re (1564), la città divenne nel 1568 una vera capitale del partito ugonotto. Essa demolì chiese, eresse nuove fortificazioni, requisì viveri nei paesi circostanti, si mise in stato di difesa, offrì rifugio all'esercito protestante, capeggiato dal principe di Condé, dall'ammiraglio di Coligny e dalla regina Giovanna d'Albret col figlìo Enrico di Béarn. Dopo la pace di Saint-Germain (8 agosto 1570), La Rochelle, uno dei posti di sicurezza accordati ai protestanti, divenne una città veramente libera, centro della corte della regina di Navarra. In un sinodo, presieduto da Teodoro di Bèze, fu riveduta la Confessione del 1559; l'insegnamento protestante fu organizzato in un Collegio, centro di alti studî; illustri matrimonî della nobiltà protestante vennero lì celebrati (Coligny-Jacqueline d'Entremont; Teligny-Luisa di Coligny). Dopo il massacro di S. Bartolomeo a Parigi (1572), La Rochelle divenne luogo di rifugio per i profughi calvinisti. E allora, un esercito imponente, comandato dal fratello del re, Enrico, duca d'Angiò, venne ad assediarla (1573-74). Ma la città, difesa dal valoroso La Noue, resistette vittoriosamente e rimase la capitale degli ugonotti dell'ovest. Anzi, morto Enrico IV, i signori di Rohan e di Soubise, diventati capi del partito, fecero nuovamente della città il centro della resistenza protestante. Ebbe luogo allora il famoso assedio de La Rochelle (1627-28), sotto il comando di Richelieu e del re in persona. Per bloccare la città furono costruite, dal lato di terra, una serie di circonvallazioni e dal lato del mare una diga, opera dell'italiano Pompeo Targone e, dopo, del francese Métézeau. Dopo una terribile fame sofferta dagli assediati per tre mesi, essi, nonostante l'energia del sindaco J. Guiton, investito di poteri dittatoriali, dovettero arrendersi il 30 ottobre.
Durante la minore età di Luigi XIV, la popolazione protestante era ancora numerosa (5000 anime secondo il pastore Filippo Vincent). Ma gli ordini religiosi espulsi dagli ugonotti ritornarono e ripresero possesso dei loro conventi, mentre La Rochelle fu fatta sede nel 1648 di un nuovo vescovado. La revoca dell'Editto di Nantes fu un nuovo danno, privando la città dei suoi elementi più attivi, emigrati in massa, gli uni in Inghilterra, gli altri nei Paesi Bassi, e nel Brandeburgo, e soprattutto nell'America Settentrionale dove essi fondarono in vicinanza di New York la città di New Rochelle.
Sul principio del regno di Luigi XV, la città riprese vita, non ostante la concorrenza dei porti vicini - Rochefort e soprattutto Nantes e Bordeaux - i quali possono ricevere le merci con poca spesa, utilizzando le reti fluviali. Delle vere dinastie di commercianti, in gran parte protestanti, s'erano andate formando nella città, sostenute dalla Camera di commercio, organizzata nel 1719. Il porto fu migliorato e ingrandito varie volte, in modo che un importante commercio coloniale vi si poté svolgere, con la Luisiana, la Guinea, S. Domingo e soprattutto il Canada (la Compagnia del castoro, che aveva il monopolio delle pelliccerie canadesi, sbarcava le sue merci a La Rochelle). Fu un'epoca brillante per le arti e le lettere, epoca di "urbanismo" a La Rochelle, dove furono creati nuovi quartieri, costruiti magnifici palazzi, un po' freddi nel loro aspetto esteriore, ma, nell'interno, veri musei, forniti di mobili ricchi e di appartamenti comodi e graziosi, secondo il gusto del sec. XVIII. Un'Accademia reale di belle lettere fu istituita nel 1732, di cui lo stesso Voltaire non disdegnò di far parte.
Dopo la rivoluzione, nel 1810, La Rochelle fu fatta capoluogo di un nuovo dipartimento. Le rivoluzioni successive non portarono nessun cambiamento notevole nello spirito pubblico.
Bibl.: C.H. Faillot, Histoire de la ville de La Rochelle, a cura di P. Arcère, ivi 1756-1757, voll. 2; J.-B.-E. Jourdan, La Rochelle historique et monumentale, La Rochelle 1884; Congrès archéologique de Saintes, Parigi 1894; L. Meschinet de Richemond; La Rochelle et ses environs, Parigi 1891; E. Couneau, La Rochelle disparue, ivi 1905; G. Musset, La Rochelle et ses ports, ivi 1890; F. de Vaux de Foletier, La Rochelle d'autrefois et d'à présent, La Rochelle 1923; id., Histoire d'Aunis et de Saintonge, 1930, in-8°.