La scienza in Cina: dai Qin-Han ai Tang. Introduzione
Introduzione
L'anno 221 a.C. ha segnato una svolta decisiva nel territorio corrispondente all'attuale Cina, che in questa data ha visto realizzarsi sotto il dominio dei Qin l'unificazione di quei regni che per secoli si erano combattuti tra loro, dando vita così a una sola entità politica. Attraverso gli elementi esplicativi forniti dai diversi contributi di questa Parte tenteremo di chiarire in che misura la fondazione dell'Impero cinese a opera di questa dinastia (rovesciata nel 206 a.C. da quella Han) abbia influito sulla formazione delle tradizioni scientifiche che si sarebbero sviluppate in Cina. Si tratta di una questione importante, in quanto i resoconti relativi alla storia della maggior parte dei domini della conoscenza concordano nel presentare il periodo Han come una fase di formazione. Le diverse tradizioni erudite di gran parte di questi domini si richiamano costantemente in termini elogiativi a testi composti all'incirca tra il II sec. a.C. e il II sec. d.C., considerati punti di partenza e presi a modello o, almeno, presentati come punti di riferimento essenziali per gli sviluppi successivi.
Per esempio, le storie ufficiali hanno preso forma sotto il regno dell'imperatore Wu (140-87 a.C.) della dinastia Han con le Memorie di uno storico (Shiji), completate da Sima Qian poco prima della sua morte (sopraggiunta nell'86 a.C. ca.). Quest'opera è servita da prototipo nel campo della stesura dei testi di carattere storico e soprattutto delle storie dinastiche ufficiali che, a partire dalla Storia della dinastia Han [anteriore] (Hanshu) compilata dalla famiglia Ban nel I sec. d.C., hanno seguito nella maggior parte dei casi lo stesso modello organizzativo. Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, queste opere non contenevano soltanto annali, tavole cronologiche e biografie, ma anche trattati tecnici di inestimabile importanza per gli studiosi di storia della scienza. Le Memorie di uno storico hanno, infatti, inaugurato la tradizione di includere in opere di carattere storico trattati dedicati alla struttura dei calendari, alla scala musicale, alla descrizione delle costellazioni celesti e a questioni geografiche di rilevanza amministrativa; trattati che sono gli scritti più antichi di questo genere pervenuti fino a noi.
Nella Storia della dinastia Han [anteriore] è compreso anche un trattato bibliografico corredato da un catalogo dei fondi della Biblioteca imperiale, un altro genere di trattato che in seguito sarà incluso abitualmente nelle storie dinastiche. Secondo un editto emanato dall'imperatore Wu, la Biblioteca imperiale, d'istituzione statale e considerata parte del tesoro della corte Han, doveva acquisire una copia di tutti i libri prodotti nel territorio dell'Impero. La bibliografia inclusa nella Storia della dinastia Han [anteriore] è quindi di inestimabile valore per quanto riguarda la ricostruzione del quadro dei testi disponibili all'epoca della sua compilazione. La sua importanza, tuttavia, risiede soprattutto nel fatto di costituire la prima fonte conosciuta in cui sia delineata una classificazione generale del sapere. Lo schema di questa parte della Sezione dedicata alla scienza in Cina s'ispira ad alcune delle caratteristiche distintive di questa classificazione.
Anche in altri campi dell'attività intellettuale, alcuni dei testi redatti sotto la dinastia Han sono divenuti in seguito le fonti delle diverse tradizioni sviluppatesi in Cina. Nell'ambito della tradizione lessicografica, i dizionari compilati nel periodo Han e, in particolare, l'Avvicinamento a ciò che è corretto (Erya, noto anche come Lessico letterario) e la Spiegazione delle figure e interpretazione dei caratteri (Shuowen jiezi), sono stati presi a modello e consultati a lungo come fonti interpretative. Nel campo della matematica, i Nove capitoli sui procedimenti matematici (Jiuzhang suanshu) sono stati ben presto elevati al rango di canone e hanno seguitato a essere considerati un punto di riferimento fondamentale. Anche in medicina, la compilazione dell'opera ancora oggi studiata dai medici che si richiamano alla cosiddetta 'medicina tradizionale cinese', ossia il Canone interno dell'Imperatore Giallo (Huangdi neijing), è iniziata nel periodo Han. A questo lungo elenco potremmo aggiungere due testi considerati canonici nel campo della farmacologia, della cosmografia e dell'astronomia matematica, il Canone di farmacopea del Divino Agricoltore (Shennong) e lo Gnomone dei Zhou (Zhoubi). Ricordiamo, inoltre, che risalgono a questo periodo anche i primi testi conosciuti sull'agricoltura, spesso citati dagli autori più tardi.
Tutte queste opere specialistiche si trasmisero attraverso la tradizione scritta, anche se sotto forme diverse. Alcune, come, per esempio, quelle matematiche, cosmografiche e mediche, sono state rielaborate, commentate e tramandate insieme a una scelta di commentari. Altre, tra cui, per esempio, quelle dedicate all'agricoltura e alla farmacopea, sono sopravvissute grazie alle ampie citazioni dei loro testi contenute in opere più tarde. In ogni caso, tutte hanno continuato a essere considerate punti di riferimento fondamentali, al contrario dei testi tecnici redatti nei periodi precedenti, i quali, se mai ve ne furono, sono caduti per sempre nell'oblio. Da come gli studiosi hanno letto i Canoni, da come li hanno citati e commentati, si coglie l'immenso valore che veniva loro attribuito.
Date queste premesse, è importante chiarire per ciascuna disciplina le circostanze nelle quali nel periodo Han sono stati redatti i testi di riferimento. Prima occorrerebbe però spiegare come mai il fenomeno della formazione dell'intero corpus delle conoscenze si sia verificato in questo periodo. Inoltre, poiché questi testi autorevoli sono stati redatti in un lasso di tempo piuttosto breve, dobbiamo tentare di capire in che modo la vita intellettuale del periodo Han abbia potuto segnare il corso della storia della scienza in Cina.
L'archeologia e la scoperta di un mondo perduto di testi
Non sappiamo molto delle circostanze in cui la maggior parte di questi testi è stata redatta e, come si è osservato, le opere precedenti sulle quali essi potrebbero essersi fondati non sono state tramandate dalla tradizione scritta. Grazie al trattato bibliografico incluso nella Storia della dinastia Han [anteriore] si è accertato che la produzione di scritti giuntici è solo una piccola percentuale di quella custodita dalla Biblioteca imperiale; tra l'altro intere sezioni di testi tecnici anonimi non sono sopravvissute.
Tuttavia, nel XX sec. la storia delle fonti a disposizione degli studiosi della storia cinese ha registrato una svolta decisiva quando, nel corso degli scavi archeologici di alcune tombe Qin e Han, sono state portate alla luce intere biblioteche in cui figuravano testi precedentemente scomparsi. Oggi è dunque possibile accedere non soltanto alle opere tramandate di generazione in generazione, ma anche alle collezioni di libri un tempo raccolte dai membri dell'élite. Questa nuova fonte di testimonianze storiche ha consentito agli storici della scienza di esplorare nuovi campi d'indagine.
Da un lato, come, per esempio, nel caso della medicina, il rinvenimento di una serie di scritti ha consentito agli storici di riscoprire pratiche scomparse dalla tradizione scritta e di ricostruire il contesto sociale dei diversi sistemi medici. È stato possibile, così, riportare alla luce la varietà delle concezioni e delle pratiche mediche, al di là dello scenario uniforme presentato dai testi tramandati. Più recentemente, la pubblicazione di un manoscritto matematico rinvenuto in una tomba sigillata prima della fine del II sec. a.C. ha fornito evidenze sugli ambienti sociali in cui era impiegata la matematica e le applicazioni di questo tipo di conoscenze. Inoltre, la riscoperta di testi perduti ha fornito un nuovo contesto, nel quale anche le opere tramandate fino a noi possono essere meglio comprese (Kalinowski 1996).
Dall'altro lato, il materiale rinvenuto ha consentito di ridefinire l'approccio alla questione dei processi storici che hanno condotto alla formazione del corpus canonico. Per esempio, grazie alla riscoperta di una serie di antichi testi medici, si è potuto stabilire che molto probabilmente i canoni medici Han giunti fino a noi si siano costituiti mediante un graduale accrescimento dei trattati più antichi che di conseguenza non ci sono pervenuti nella loro forma originale. È interessante osservare che il processo così evidenziato concorda con le conclusioni deducibili dall'analisi interna di alcuni testi, tra cui, per esempio, lo Gnomone dei Zhou (Cullen 1996); ciò ha permesso ad alcuni storici di avanzare una serie di ipotesi sulle modalità e il contesto sociologico della formazione dei canoni. Alcuni hanno spiegato la costituzione di questi testi ricorrendo all'ipotesi secondo cui si sarebbero formati per accrescimento, passando di maestro in discepolo lungo una determinata tradizione interpretativa, all'interno del contesto sociale di un lignaggio (Cullen 1996). Questa ipotesi concorda con quanto possiamo desumere dalle testimonianze a nostra disposizione sulla reale trasmissione delle conoscenze all'interno di un tale contesto, la quale avveniva sotto forma di testi gelosamente custoditi e consegnati direttamente dal maestro agli allievi ai quali questi decideva di rivelare le sue conoscenze (Sivin 1995a).
Questi esempi ci inducono a supporre che il quadro della nostra comprensione del periodo Qin-Han subirà inevitabilmente una radicale trasformazione in seguito alle prevedibili scoperte di nuove fonti. Segnaliamo, inoltre, il costante rinvenimento di fonti più antiche grazie alle quali sta prendendo forma un'idea più concreta dello stato delle conoscenze nel corso del periodo degli Stati combattenti (480-221 a.C.). I futuri scavi archeologici e le ricerche a questi connesse molto probabilmente porteranno a ridefinire in modo non meno significativo quest'area d'indagine, consentendoci di valutare l'eredità che le precedenti epoche hanno trasmesso al periodo di formazione Qin-Han. In questo campo di ricerca in costante espansione è stata realizzata la prima sintesi delle testimonianze offerte dai documenti finora disponibili (Harper 1999). Nei capitoli seguenti tali questioni sono trattate nell'ambito dei diversi campi della conoscenza, fornendo un'idea dei rivolgimenti che le scoperte archeologiche hanno determinato in ciascuna area d'indagine.
Il recupero delle antiche categorie del sapere
Per quanto riguarda le modifiche radicali che il quadro della nostra comprensione dell'antica Cina è destinato a subire, riteniamo di dover segnalare una linea d'indagine che appare molto promettente. In una sezione della bibliografia della Storia della dinastia Han [anteriore] intitolata Shushu (termine traducibile con le locuzioni 'numeri e procedimenti', 'arte dei numeri' oppure persino 'arti occulte') e della quale, a quanto ci risulta, non è sopravvissuto quasi nessun testo, sono elencati diversi titoli di opere relative alla matematica, all'astronomia e alla geografia, tra cui, per esempio, il Classico dei monti e dei mari (Shanhai jing). I rinvenimenti archeologici hanno già consentito di acquisire una conoscenza più approfondita delle diverse tradizioni tecniche di divinazione a cui sembrano richiamarsi numerosi titoli di questa sezione, che i bibliografi avevano classificato tra le opere di carattere matematico, astronomico e geografico. Oltre a permettere una ricostruzione del retroterra culturale di questi ultimi testi, l'approfondimento della conoscenza dell'area d'indagine definita shushu, alla quale le ricerche archeologiche dovrebbero gradualmente condurre, appare essenziale per diverse ragioni.
In primo luogo, le pratiche divinatorie hanno spinto chi le eseguiva a sollevare una serie di questioni che hanno condotto allo sviluppo di aree d'indagine entrate successivamente a far parte delle moderne discipline scientifiche, come, per esempio, lo studio del magnetismo terrestre, la cui conoscenza si sviluppò nell'ambito delle tradizioni geomantiche.
In secondo luogo, è proprio nel contesto delle ricerche divinatorie che nel corso del periodo Han si è formato il più importante Canone confuciano, il Classico dei mutamenti (Yijing). In molte aree d'indagine, infatti, la divinazione sembra essere stata affine alle pratiche conoscitive, una circostanza che solleva una serie di questioni decisive per la storia intellettuale dell'intero periodo Han: in che misura i letterati Han che, come sappiamo, prendevano le distanze dagli indovini, hanno ereditato le conoscenze scaturite dalle pratiche divinatorie? In che modo hanno letto in una prospettiva completamente nuova il materiale mutuato dalla divinazione e come lo hanno utilizzato? In parte, alcune risposte sono già state individuate. All'interno delle tradizionali tecniche divinatorie è stata elaborata una serie di schemi formali, tra cui ricordiamo lo yin-yang e le Cinque fasi (wuxing), così come alcuni diagrammi schematici fondamentali, e sono state sviluppate correlazioni tra le diverse aree del mondo naturale e la società. Entrambi questi aspetti, le cui origini risalgono all'età preimperiale, erano destinati a divenire componenti fondamentali della cosmologia correlativa che nel periodo successivo alla fondazione dell'Impero si sarebbe notevolmente rafforzata, servendo a convalidare la legittimità dei sovrani all'interno dei processi del mondo naturale (Graham 1986; Sivin 1995b).
Più in generale, è lecito supporre che l'approfondimento della conoscenza della storia dell'area d'indagine definita shushu potrebbe aiutare a comprendere in modo più dettagliato la storia delle idee cosmologiche del primo periodo imperiale. Con idee cosmologiche intendiamo le concezioni relative ai principî fondamentali su cui si fondava, o che spiegavano tutti i tipi di realtà (inclusa la psicologia degli individui, i processi naturali e le trasformazioni sociali o matematiche), un tema che si è rivelato decisivo nell'affrontare la storia della scienza in Cina.
Cosmologia e storia della scienza nel primo periodo imperiale
In realtà, l'approfondimento della conoscenza della storia delle idee cosmologiche non interessa soltanto la storia politica che deve tener conto soprattutto di un genere specifico di queste idee, definito cosmologia correlativa, dal quale lo Stato traeva gli elementi fondamentali della sua ortodossia, sanciti nei rituali ufficiali. In senso più vasto, la storia delle idee cosmologiche sembra essere decisiva anche per la storia della scienza. Infatti, la maggior parte dei diversi campi del sapere ha incorporato nei suoi principî fondamentali alcuni dei concetti, degli apparati e delle idee della cosmologia, come dimostrano i casi della lessicografia, della matematica, della descrizione del cielo e della struttura dei calendari, della cosmografia, della geomanzia, della geografia, dell'agricoltura e della medicina, in particolare per quanto riguarda sia lo studio delle malattie sia l'azione curativa delle sostanze medicamentose.
In tutti questi casi i principî cosmologici si sono dimostrati decisivi nell'elaborazione di concetti e teorie. Nella medicina, per esempio, alcuni concetti chiave, tra cui quello di meridiani (jing), potrebbero essere stati il frutto dell'adozione di ipotesi cosmologiche onnicomprensive. Nella cosmografia e nell'astronomia è invece possibile ravvisare una linea di continuità tra alcuni dei sistemi descritti nello Gnomone dei Zhou e le tavole dei divinatori (Cullen 1996).
Alcune rappresentazioni cosmologiche erano anche alla base della definizione dei diversi campi tipica del sapere dell'antica Cina. È il caso, per esempio, dell'area d'indagine rappresentata dal Trattato sui tubi sonori e sul calendario (Lüli zhi) uno dei capitoli della Storia della dinastia Han [anteriore]. D'altronde, il calendario ‒ vale a dire la serie dei procedimenti necessari all'elaborazione degli almanacchi annuali ‒ era costituito da una combinazione di osservazioni del cielo, di procedimenti matematici e di credenze cosmologiche. Queste idee cosmologiche, alcune delle quali erano di fondamentale importanza per il governo, gradualmente penetrarono all'interno della maggior parte delle scuole di pensiero, esercitandovi una vasta e durevole influenza, come dimostra il caso dell'alchimia.
In conclusione, la formazione dell'Impero comportò che si prestasse ufficialmente una grande attenzione alle idee e agli schemi cosmologici che, a loro volta, influirono profondamente sul corpus di conoscenze che prese forma nel periodo immediatamente successivo. Questa linea d'indagine ci permetterà di valutare approfonditamente l'influenza esercitata dalla situazione politica sulla storia della scienza in Cina nel periodo della produzione del più autorevole corpus canonico ‒ anche se alcune sezioni di questo corpus potrebbero essere state redatte al di fuori delle istituzioni ufficiali. Molto probabilmente, le indagini future getteranno una nuova luce sul ruolo svolto in questa evoluzione dalle summae e, in particolare, dalle Primavere e autunni del Signor Lü (Lüshi chunqiu, 239 a.C. ca.) e dal Libro del Maestro dello Huainan (Huainanzi, redatto prima del 139 a.C.), due titoli ricondotti alla scuola sincretista nella Storia della dinastia Han [anteriore] (Kalinowski 1982; Major 1993; Sivin 1995b). Forse, tuttavia, il prestigio politico di cui godeva questo corpus condusse gli studiosi contemporanei a rivolgere un'eccessiva attenzione alla cosmologia correlativa che doveva convalidare la legittimità dei sovrani e che esercitò certamente un'influenza decisiva su alcune aree di studio e, in particolare, sulla medicina. L'analisi di altri campi d'indagine, tra cui ricordiamo, per esempio, la lessicografia, la matematica e la cosmografia, sembra dimostrare che diverse correnti di idee cosmologiche svolsero un ruolo di primo piano nella storia intellettuale cinese. È probabile che con il progredire degli studi sarà possibile operare una distinzione tra le differenti tradizioni cosmologiche e il loro impatto sui diversi campi del sapere; tale distinzione ci metterà in grado di valutare la natura delle interazioni tra lo sviluppo delle idee cosmologiche e l'indagine sui fenomeni.
La burocrazia e la produzione delle conoscenze
La nascita di una burocrazia centralizzata è un'altra caratteristica distintiva del nuovo ordine politico, che ha influito profondamente sulla produzione delle conoscenze e delle istituzioni.
Per rafforzare la sua visione politica e ideologica funzionale all'organizzazione della società, la burocrazia utilizzò le conoscenze scientifiche e tecnologiche. Non è quindi sorprendente che la produzione scritta rechi l'impronta delle esigenze e degli interessi dei funzionari dello Stato. Molti problemi delineati nei Nove capitoli sui procedimenti matematici (Jiuzhang suanshu; I sec. a.C.-I sec. d.C.) riecheggiano le situazioni che i membri della burocrazia imperiale dovevano affrontare (il computo delle tasse, la divisione delle corvée, la definizione delle misure standard del grano, il controllo delle opere pubbliche, ecc.). I funzionari dello Stato non si limitarono a impiegare queste conoscenze, ma, con ogni probabilità, contribuirono alla loro produzione. Non bisogna, tuttavia, pensare che nell'antica Cina la matematica si limitasse a trattare questioni di carattere pratico; oltre a ciò aveva anche un suo interesse teorico. Su un altro fronte, anche la geografia politica e amministrativa, destinata a essere inclusa nei trattati tecnici delle storie dinastiche, riflette un'immagine dell'Impero che corrisponde a quella richiesta dai burocrati che dovevano governarlo. In questo caso, la forma stessa assunta da questo campo del sapere suggerisce che la produzione delle conoscenze geografiche sia avvenuta in relazione alle esigenze della burocrazia. Questi esempi dimostrano che nell'antica Cina l'ambiente dei funzionari dello Stato era il luogo di produzione e di sviluppo delle conoscenze.
L'influenza dei funzionari è peraltro riscontrabile anche in alcune delle principali istituzioni destinate alla produzione del sapere. La fondazione dell'Ufficio astronomico e l'usanza di includere una serie di trattati tecnici nelle storie dinastiche erano dovute alla necessità di registrare i fenomeni celesti, che si riteneva convalidassero la conformità del governo all'ordine naturale, e a quella di produrre gli almanacchi annuali, basati sulle tecniche calendaristiche, che dovevano essere distribuiti in tutto il territorio dell'Impero e che servivano alla regolazione di una serie di attività sociali e dell'agricoltura.
Le fonti pervenuteci dimostrano che le attività dei funzionari influenzarono la produzione della letteratura tecnica anche attraverso il ruolo di primo piano svolto dalla burocrazia nella diffusione delle conoscenze agronomiche tra gli agricoltori, che costituivano la base dell'organizzazione politica. Non a caso il primo testo tecnico dedicato a questo tema venne redatto da un funzionario che insegnava questo genere di materie.
Fu possibile realizzare alcune importanti decisioni politiche grazie alle conoscenze tecnologiche, come attesta, per esempio, il caso dell'istituzione del monopolio del ferro durante il regno dell'imperatore Wu degli Han. Il sovrano, che con questa misura si proponeva di contenere l'aumento delle famiglie potenti e di fornire agli agricoltori attrezzi di ferro, poté fare affidamento sulla disponibilità di uno strumento tecnologico, come l'altoforno, che consentiva la produzione di ferro su larga scala. Il coinvolgimento della burocrazia nella discussione delle conseguenze politiche dell'uso della tecnologia in questo campo è messo in luce nei Discorsi sul sale e sul ferro (Yan tie lun), compilati nel periodo compreso tra il 74 e il 49 a.C. Anche in questo caso, le indagini archeologiche hanno gettato una nuova luce sull'effettivo successo di questa misura; l'uniformità delle tecniche impiegate in tutto il territorio dell'Impero potrebbe essere spiegata con buona probabilità con la capacità che aveva lo Stato di imporre l'uso di tali tecniche.
L'esistenza di una relazione tra la produzione dei testi e la burocrazia è, forse, indirettamente attestata dal fatto che i più antichi testi di carattere tecnico giunti fino a noi riguardano prevalentemente questioni relative all'area settentrionale dell'Impero, più soggetta al controllo dell'amministrazione. Nei secoli successivi la progressiva esplorazione delle regioni meridionali consentì gradualmente alle istituzioni imperiali di esercitare un controllo più efficace su quest'area; fenomeno che si riflette nell'evoluzione della geografia ufficiale, dove si può notare che nella Storia della dinastia Han posteriore (Hou Hanshu) la descrizione dei corsi d'acqua delle regioni meridionali copre un'area molto più estesa di quella rilevata nella Storia della dinastia Han [anteriore]. Questa evoluzione è attestata anche dall'emergere di un nuovo genere di testi geografici, i resoconti in cui i funzionari in missione descrivevano i diversi aspetti della natura e delle società delle regioni meridionali.
La diversità delle tradizioni cinesi e l'unificazione Tang
L'esempio dei resoconti di viaggio, in cui è illustrato lo sviluppo di un genere più personale di scrittura, ci invita a una certa cautela. Quanto abbiamo detto non deve indurre a ipotizzare che la burocrazia detenesse il monopolio della conoscenza o che avesse imposto in ogni campo un sapere ufficiale e uniforme in grado di ostacolare lo sviluppo di altri generi d'indagine.
In primo luogo, bisogna assumere un atteggiamento critico nei confronti delle fonti giunte fino a noi attraverso il processo della trasmissione scritta, soprattutto verso quelle che risalgono ai periodi più antichi. Tale processo, infatti, potrebbe aver causato delle distorsioni che dovrebbero indurci a non considerare rappresentativi i testi tramandati per questa via. In particolare, nel corso di questo processo potrebbe essere stato attribuito un maggior peso alle tendenze a lungo andare compatibili con le istituzioni ufficiali, in modo da conferire una maggiore uniformità al quadro delle conoscenze. Come abbiamo osservato in precedenza, nel corso di alcuni scavi archeologici sono state riportate alla luce intere biblioteche Han e pre-Han, grazie alle quali abbiamo potuto ricostruire la diversità delle pratiche e delle idee nel campo della medicina. Le ricerche archeologiche ci hanno, inoltre, fornito i materiali necessari a misurare la distanza che separa alcuni documenti originali dalle versioni rielaborate contenute nei testi giunti fino a noi.
In secondo luogo, sappiamo che non tutti i testi che in seguito hanno assunto uno status ufficiale sono stati composti negli ambienti ufficiali. Infatti, lo Gnomone dei Zhou, redatto intorno al tempo dell'Era Comune e assurto al rango di 'canone matematico' ufficiale all'epoca dei Tang, è stato composto al di fuori degli ambienti ufficiali (Cullen 1996). Inoltre, a partire dalle testimonianze sopravvissute, è stato possibile ricostruire e descrivere due diverse forme di pratica astronomica diffuse nel periodo Han. Quindi, anche in un periodo di unificazione imperiale e per quel che riguarda una materia così 'sensibile' alla politica come l'astronomia, le fonti scritte rivelano che probabilmente esistevano diverse tradizioni. Più in generale, i capitoli raccolti in questa prima Parte testimoniano il delinearsi di una geografia della conoscenza nella storia della scienza in Cina, particolarmente accentuato nei periodi di divisione. Molto probabilmente le future ricerche ci consentiranno di precisare le differenze regionali nei diversi campi della conoscenza.
In terzo luogo, il successo dei tentativi di diffusione delle conoscenze intrapresi dal governo centrale era legato alle capacità del governo stesso di imporre su larga scala una serie di scelte. A questo proposito, l'agricoltura costituisce un esempio molto interessante; le Tecniche essenziali per il popolo (Qimin yaoshu), completate da Jia Sixie tra il 530 e il 540, nascono in un contesto politico dove vaste proprietà terriere erano gestite da singoli privati. Soltanto dopo il fallimento del tentativo compiuto dallo Stato centrale di imporre il proprio ideale costituito dal sistema contadino-podere, i sofisticati metodi di gestione e le tecniche di Jia Sixie avrebbero trovato un campo d'applicazione. Le conoscenze raccolte da quest'ultimo appartenevano, infatti, a un altro tipo di equilibrio politico.
L'esempio delle Tecniche essenziali per il popolo così come il nuovo genere dei resoconti di viaggio rivelano il progressivo emergere, soprattutto nel periodo delle Sei Dinastie (222-589), di opere di singoli autori. Si tratta di una svolta decisiva nel campo della produzione dei testi, ampiamente attestata negli scritti scientifici e tecnologici redatti in questo periodo. A partire da questo momento e per i secoli successivi, i commenti ai Canoni Han recheranno la firma dei loro compositori, i trattati medici saranno sottoscritti dagli autori così come i testi dedicati alla matematica.
I testi redatti nel periodo Han, tuttavia, non persero il loro primato, forse grazie al rapporto con le istituzioni ufficiali. Per esempio, nel corso dell'epoca Tang (618-907), l'istituzione degli esami statali di matematica e medicina svolse indubbiamente un ruolo di primo piano nel conferimento di uno status speciale ai Canoni adottati come manuali di riferimento. In ogni caso, le edizioni dei Canoni realizzate in questo periodo misero in ombra le versioni più antiche. Anche l'estensione dell'influenza di questi testi in Corea e in Giappone riconosce un'origine istituzionale, poiché in questi paesi la fondazione di istituzioni ispirate a quelle cinesi fu accompagnata dall'impiego degli stessi manuali. Questa circostanza riflette una caratteristica del periodo Tang, che vide l'Impero cinese estendersi in un territorio immenso e aprirsi al mondo, acquistando un tratto cosmopolita. In questi scambi culturali, la religione svolse un ruolo decisivo; la costruzione della moschea di Xi'an, la capitale dei Tang, attesta l'importanza dei contatti con l'Islam; mentre il buddhismo che, a partire dalla fine del periodo Han, era stato uno strumento di trasmissione di influenze scientifiche tra la Cina e l'India, ebbe un ruolo tutt'altro che trascurabile nelle relazioni scientifiche tra la Cina e le vicine aree del Tibet, del Giappone e della Corea. In questo periodo, l'apertura internazionale della Cina favorì l'estensione dell'influenza esercitata dalle tradizioni scientifiche che si erano formate al tempo dell'unificazione dell'Impero e che recavano l'impronta delle speculazioni politicamente rilevanti che avevano assunto una grande importanza nel periodo Han.
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