La scienza in Cina: dai Qin-Han ai Tang. Istituzioni scolastiche e produzione di testi
Istituzioni scolastiche e produzione di testi
Le dinastie Han (206 a.C.-220 d.C.) e Tang (618-907) furono caratterizzate da governi con un forte potere centrale e, quindi, in grado di controllare un vasto territorio e gestire una popolazione numerosa, assicurando al tempo stesso stabilità sociale, sviluppo economico e ricchi scambi con il mondo esterno, che sono le condizioni fondamentali ‒ tra l'altro ‒ per la nascita d'istituzioni scolastiche e per la produzione di testi classici. Se, da una parte, il confucianesimo costituiva la principale e più significativa materia di studio nelle scuole statali e private, dall'altra l'introduzione delle scienze naturali, dell'astronomia, della matematica e della medicina rese più complesso e completo il sistema educativo. Inoltre, il grande interesse che il governo mostrò in materia d'istruzione fece progredire il sistema scolastico pubblico a discapito di quello privato. L'invenzione della carta e della stampa, da ultimo, mutò radicalmente il metodo di studio, che passò da un insegnamento orale a uno basato su testi scritti.
Già nei primi anni della dinastia Han anteriore (206 a.C.- 9 d.C.), Lu Jia aveva suggerito al governo di aprire delle scuole, ma il problema del risanamento economico distolse l'attenzione dell'imperatore Gaozu (206-195 a.C.) dalla politica scolastica. Soltanto successivamente, l'imperatore Wu (140-87 a.C.) accolse la richiesta di Dong Zhongshu (179-104 a.C. ca.) di organizzare un sistema scolastico che potesse diffondere e impartire l'insegnamento del confucianesimo, e fondò quindi, nel 124 a.C., la prima scuola statale. È in questo periodo che comincia a delinearsi il modello di organizzazione scolastica, che evolverà, nei periodi successivi, nel sistema noto come 'esami imperiali', il quale serviva a reclutare il personale burocratico-amministrativo e aveva il proprio cardine nell'Accademia imperiale. In epoca Han vi erano due tipi di scuole: quelle sovvenzionate dal governo centrale, come la Scuola imperiale di Hongdu (il nome deriva dalla porta del palazzo imperiale di Luoyang, allora capitale degli Han posteriori) o la Scuola per le quattro famiglie dei duchi, e quelle istituite dai governatori locali. Durante la dinastia degli Han anteriori, gli insegnanti delle scuole pubbliche, chiamati eruditi (boshi), erano scelti direttamente dalle scuole o segnalati attraverso raccomandazioni; nel periodo degli Han posteriori, invece, erano selezionati sulla base di severi esami. Una volta divenuti insegnanti, godevano di un alto prestigio sociale e la corte provvedeva al loro sostentamento, fornendo gli alloggi, solitamente situati in un edificio all'interno della scuola (la casa degli eruditi) e gli abiti speciali da indossare. Il corpo insegnante, durante gli Han anteriori, dipendeva dal Responsabile degli eruditi che, dagli Han posteriori in poi, sarà chiamato Cancelliere degli eruditi. Le lezioni si basavano soprattutto sullo studio dei Classici, dei quali essi erano esperti.
Gli studenti, chiamati di solito con l'appellativo di 'Allievi degli eruditi' o 'Studenti della scuola imperiale', potevano accedere a queste scuole in due modi: chi non apparteneva alle classi privilegiate, ma aveva raggiunto i 18 anni ed era in buona salute, poteva essere scelto da uno dei nove dignitari dell'Ufficio dei riti; chi invece si era distinto per meriti, per rispetto nei confronti dei superiori, per stretta osservanza della legge e del codice morale ed era benvoluto dalla comunità del luogo, poteva sperare in una segnalazione da parte delle autorità locali. I giovani particolarmente dotati potevano invece partecipare alla selezione indipendentemente dalla loro età; alcuni allievi come Jia Kui (30-101) o Ren Yan, conosciuto col nome di 'fanciullo saggio' ossia bambino prodigio, frequentavano la scuola statale sin dall'infanzia. Durante il regno dell'imperatore Wu l'Accademia imperiale contava soltanto 50 studenti, numero che durante il periodo dell'imperatore Yuan raggiunse il migliaio, che a sua volta si triplicò durante il regno dell'imperatore Cheng (32-7 a.C.), arrivando a superare le 30.000 unità durante il regno dell'imperatore Shun (126-144) degli Han posteriori. Il sistema, in linea teorica, si basava sul merito e non sulla classe di appartenenza, per cui nessuno era escluso dalla selezione e anche chi proveniva dai ceti più poveri e da famiglie disagiate poteva sperare di accedere all'istruzione statale.
All'inizio degli Han anteriori nella cultura ufficiale aveva una posizione centrale il pensiero dell'Imperatore Giallo e di Laozi (conosciuto anche come Huang Lao), una combinazione di elementi di derivazione taoista, confuciana, moista, legista e di elementi della scuola dello Yin-yang. Successivamente, l'esigenza di rafforzare l'autorità imperiale e di esercitare il controllo su uno Stato che si voleva fortemente unitario e centralizzato, spinse i sovrani Han a scegliere il confucianesimo come etica di Stato. I Cinque classici confuciani, e cioè il Classico dei mutamenti (Yijing), il Classico delle odi (Shijing), il Classico dei documenti (Shujing), Memorie sui riti (Liji), Annali delle Primavere ed autunni (Chunqiu), divennero allora materia principale delle lezioni. Vi erano due tipi di esami. Il primo, obbligatorio, che sarà preso a modello anche dalle generazioni successive, richiedeva la spiegazione e l'interpretazione di brani scelti da uno dei Classici (nel periodo degli Han anteriori tale prova era sostenuta ogni anno ed era perciò chiamata esame annuale). Le domande si dividevano in due categorie a seconda della loro difficoltà e i candidati che non superavano con profitto gli esami sui testi classici erano espulsi dalla scuola. In seguito, a partire dal X anno di regno dell'imperatore Huan degli Han posteriori (156 d.C.), gli esami divennero biennali e chi era respinto nelle prove sui Classici poteva riparare l'anno successivo. Ai promossi era conferito il titolo di funzionari e in base al voto conseguito erano assegnati a incarichi ufficiali di diverso livello; data la difficoltà degli esami e l'ostinazione dei candidati nel superare l'impresa con successo, il regolamento prevedeva l'esclusione degli studenti che avessero oltrepassato la soglia dei 60 anni di età. Nel secondo tipo di prova, invece, bisognava rispondere in forma di breve saggio ad alcuni quesiti su temi di natura politica, proposti dall'imperatore stesso o dal direttore della scuola; chi superava questa prova otteneva un altro titolo ufficiale.
La Scuola per le quattro famiglie dei duchi Fan, Guo, Yin e Ma (parenti acquisiti dell'imperatore) fu istituita nell'VIII anno di regno dell'imperatore Ming (655 d.C.); le materie d'insegnamento erano più o meno simili a quelle della scuola statale. La Scuola imperiale Hongdu, fondata nel 178 d.C. dall'imperatore Ling (168-188), fu il primo istituto d'arte in Cina: si studiava calligrafia, pittura, poesia e prosa. Gli studenti di talento di queste due scuole potevano intraprendere la carriera burocratica.
La prima scuola locale di epoca Han fu aperta dal governatore Wen Weng, nella prefettura di Shu (attuale regione dell'Anhui), un'area fino ad allora assai arretrata dal punto di vista culturale, che poi progredì enormemente. Il successo riportato dal governatore Wen fu riconosciuto dalla corte, che decise di designare un responsabile degli affari scolastici in ogni governatorato, dando avvio all'istituzione di scuole su tutto il territorio nazionale. Grazie al sostegno di Wang Mang (45 a.C.-23 d.C.), il sistema delle scuole pubbliche locali fu formalmente approvato dalla corte nel terzo anno di regno dell'imperatore Ping (3 d.C.) e fu proprio questo decreto a ufficializzare il ruolo del confucianesimo come codice morale dell'intero paese.
Nei 300 anni di regno delle dinastie Wei (220-265) e Jin (265-420), nonché delle cosiddette dinastie meridionali (420-589) e settentrionali (386-581), il sistema d'istruzione statale conobbe momenti sia di crescita sia di decadenza, legati alle vicende politiche, alle guerre e ai conflitti che sconvolsero l'assetto politico della Cina del tempo. Sebbene in questo periodo il sistema scolastico non fosse capillare e ben organizzato come durante la dinastia Han, fu proprio allora che furono introdotte nuove materie di studio, come il taoismo, la storia, la filosofia yin-yang, la medicina e le arti. Sotto il breve governo dei Sui (581-617), si cominciò a riorganizzare il sistema educativo e fu istituita la Direzione pedagogica dei Figli del regno (Guozi si, più tardi rinominata Guozi jian), ossia il più antico organismo responsabile dell'organizzazione scolastica della storia cinese.
Se durante la dinastia Han i Classici confuciani erano ancora l'unica materia di studio e il confucianesimo la sola dottrina di Stato, durante i Tang il sistema scolastico divenne più complesso e articolato: insieme alle teorie di Confucio, erano studiate anche altre filosofie, quali il buddhismo e il taoismo. Nelle scuole con statuto indipendente entrarono a far parte delle materie d'insegnamento molte discipline nuove, come giurisprudenza, calligrafia, matematica e lo studio del taoismo; inoltre, furono aperte su tutto il territorio alcune scuole di medicina. Durante la dinastia Tang, quindi, il governo centrale gestiva e amministrava due tipi di scuole statali: quelle principali e quelle secondarie. Alla prima categoria appartenevano gli istituti dipendenti dalla Direzione pedagogica dei Figli del regno (Guozi jian), conosciuti con il nome di 'Sei scuole': la Scuola per i nobili, l'Università imperiale, la scuola Simen ('Scuola delle quattro porte'), la Scuola di calligrafia, la Scuola di legge e la Scuola di matematica. Le prime tre avevano lo status di università, mentre le altre equivalevano a scuole professionali. Una settima, la Scuola di letteratura, fondata durante il regno dell'imperatore Xuanzong (712-755 d.C.) e subito dopo abolita, è spesso annoverata tra gli istituti del primo gruppo. Facevano invece parte delle scuole secondarie la Hongwen ('Scuola di divulgazione della cultura'), la Chongxian (chiamata successivamente Chongwen, rispettivamente 'Scuola della venerazione dell'uomo virtuoso' e 'Scuola della venerazione della cultura'), la Xiuwen ('Scuola per lo studio della cultura'), la Chongxuan ('Scuola della venerazione del taoismo'), la Scuola di medicina e infine quella di filologia. Le prime due erano aperte ai parenti dell'imperatore, dell'imperatrice e del primo ministro e dipendevano dall'amministrazione del Palazzo orientale e dalla Cancelleria. La scuola Chongxuan, dove si studiava il taoismo, era sotto la direzione del Ministero dei riti, mentre quella di medicina era subordinata all'Ufficio imperiale di medicina.
Al vertice della scala gerarchica vi era la Scuola per i nobili, nella quale insegnavano 15 eruditi con più di 300 allievi e dove erano ammessi esclusivamente i figli e i nipoti dei funzionari militari e civili di I e II rango. Tra i 500 studenti dell'Accademia imperiale figuravano di solito i figli e i nipoti dei funzionari di III e IV rango e vi prestavano servizio sei docenti. La scuola Simen ospitava sei eruditi e 1300 giovani, parenti di ufficiali di V e VI rango, o anche gente comune particolarmente dotata e brillante. Le scuole di legge, calligrafia e matematica erano aperte ai figli e ai nipoti dei funzionari di rango più basso e a chiunque dimostrasse di possedere talento e capacità. Il limite di età nella maggior parte delle scuole era di 14-19 anni, tranne che per la scuola di legge nella quale si poteva accedere anche a un'età compresa tra 18 e 25 anni. Il cosmopolitismo, che caratterizzò la dinastia Tang portò anche molti studenti provenienti dal Giappone, o dai regni di Koguryŏ, Paekche e Silla (nell'odierna penisola coreana), a frequentare i corsi della Scuola per i nobili e dell'Accademia imperiale.
Argomento principale delle lezioni in queste scuole era lo studio dei Nove classici (Cinque classici e Quattro Libri). La durata del corso dipendeva di volta in volta dalla lunghezza del testo studiato: se, per esempio, il classico in questione era le Memorie sui riti o il Commentario di Zuo alle 'Primavere e autunni' (Zuozhuan) il corso durava tre anni; testi più brevi come il Classico delle odi, i Riti dei Zhou (Zhouli) o il Cerimoniale (Yili) richiedevano soltanto due anni, mentre il Classico dei mutamenti, il Classico dei documenti, il Commentario di Gong Yang alle 'Primavere e autunni' (Gongyang zhuan) e il Commentario di Guliang alle 'Primavere e autunni' (Guliang zhuan) richiedevano un anno e mezzo. Vi erano poi il Classico della pietà filiale (Xiaojing) e i Dialoghi (Lunyu), che potevano essere terminati in un solo anno di corso, ma che erano comunque considerati materia obbligatoria per tutti. I Classici più estesi e quelli di media lunghezza erano ritenuti fondamentali e obbligatori in relazione alla classe frequentata, mentre quelli brevi erano materia facoltativa. Ogni docente teneva le sue lezioni sui testi nei quali era specializzato, la metodologia didattica prevedeva infatti la lettura completa di un'opera e il suo commento; soltanto dopo aver finito lo studio di un testo gli studenti potevano passare al successivo. Negli istituti di indirizzo giuridico si studiavano le leggi e la compilazione dei documenti legali; in quelli di calligrafia ci si specializzava nell'arte della scrittura dei caratteri, mentre alla scuola Chongxuan si approfondivano i Classici taoisti come il Libro della Via e della Virtù (Daode Jing), il Libro del Maestro Zhuang (Zhuangzi), il Libro del Maestro Lie (Liezi) e il Libro del Maestro Wen (Wenzi). Erano inoltre attivi cinque istituti di indirizzo scientifico, tecnologico e artistico: l'Ufficio astronomico (Sitian jian), dove lavoravano due astronomi, un esperto per la compilazione del calendario, 140 allievi di astronomia e altri 55 di calendaristica; l'Istituto per l'allevamento, con quattro eruditi e 100 studenti; l'Istituto per la trascrizione dei testi, che dipendeva dal Ministero dell'amministrazione, nel quale 30 allievi imparavano a trascrivere e a copiare documenti; l'Istituto di cultura, che dipendeva direttamente dalla Segreteria imperiale, organizzava corsi di calligrafia e poesia, tenuti da 18 eruditi, frequentati principalmente da cortigiani; e infine l'Ufficio imperiale di musica.
Durante i Tang, il sistema scolastico divenne molto articolato, dal momento che vi erano scuole a livello di governatorato, di prefettura e di provincia; le prime erano le più grandi e potevano contare 50-80 studenti, mentre le altre arrivavano rispettivamente fino a un massimo di 60 e 40 allievi. Gli studenti delle scuole statali locali beneficiavano di vantaggi particolari, quali la distribuzione gratuita dei libri di testo o l'esonero dai lavori di corvée; alla fine del corso di studi, potevano essere ammessi alla scuola Simen o potevano passare direttamente a sostenere gli esami per entrare nella pubblica amministrazione.
Nel periodo Tang gli esami delle Sei scuole divennero più seri e complessi rispetto a quelli delle scuole statali della dinastia Han. Le prove previste erano essenzialmente tre. La prima prova si svolgeva ogni dieci giorni, era suddivisa in due diverse fasi, e serviva a verificare le capacità dello studente di memorizzare e interpretare testi scelti; chi dimostrava di non essere all'altezza era punito. La seconda prova consisteva in un esame annuale, strutturato in dieci domande sui testi classici più estesi; chi rispondeva a otto domande era promosso con eccellente, chi a sei con buono, chi rispondeva soltanto a tre domande non superava l'esame. In ultimo, vi era l'esame finale, in cui si valutava il corso completo di studi. Secondo il regolamento scolastico della dinastia Tang, era espulso dalla scuola chi non superava per tre volte gli esami annuali o lo studente fuori corso che dopo nove anni di studio non avesse ancora raggiunto la sufficienza. I promossi, invece, sostenevano gli esami per entrare nella pubblica amministrazione o erano impiegati direttamente nei vari uffici. Nelle scuole per i giovani nobili, come la Hongwen e la Chongwen, i curricula erano gli stessi delle scuole statali, ma gli esami erano di gran lunga più semplici; gli allievi che vi studiavano avevano una conoscenza superficiale dei Classici e, come fece notare una volta l'imperatore Xuanzong, la loro preparazione lasciava molto a desiderare.
L'istruzione privata degli Han si sviluppò sul modello del sistema scolastico del periodo degli Stati combattenti (480-221 a.C.) e della dinastia Qin (221-206 a.C.). All'inizio degli Han anteriori, i disordini e i conflitti impedirono alla corte di organizzare un sistema scolastico pubblico; si favorì così l'istruzione privata. I giovani di talento erano mandati a studiare i Classici presso i più famosi maestri. Negli anni di transizione che trascorsero tra la caduta dei Qin e il regno dell'imperatore Wu, che per primo istituì le scuole statali l'educazione fu essenzialmente in mano ai privati. In realtà, anche dopo la nascita di scuole statali, quelle private continuarono ad avere un ruolo preponderante per diverse ragioni, tra cui, in primo luogo, l'assenza totale di scuole elementari pubbliche diffuse a livello nazionale. Il processo educativo era organizzato in tre livelli. Il primo livello era quello elementare, detto anche 'scuola di scrittura', perché i bambini imparavano a leggere e a scrivere; il materiale didattico comprendeva le Tavolette di Cangjie (Cangjie pian), la Guida generale (Fanjiang pian), il Manuale per un 'rapido apprendimento' (Jijiu pian), la Scrittura dei caratteri (Xunzuan pian), il Complemento alla 'Scrittura dei caratteri' (Pangxi pian) e altri ancora. Le Tavolette di Cangjie, compilate non più tardi dei primi anni di regno degli Han anteriori, contenevano 3300 caratteri; la Scrittura dei caratteri, del tardo periodo degli Han anteriori, ne riportava 5340 e, infine, il Complemento alla 'Scrittura dei caratteri', della metà degli Han posteriori, includeva ben 7380 segni. L'aumento progressivo del numero dei caratteri contenuti in tali libri riflette l'evoluzione del lessico di uso comune, nonché il progresso culturale raggiunto alla fine della dinastia. Il vocabolario utilizzato in questi manuali per la scuola elementare copriva diversi ambiti semantici: agricoltura, alimenti, utensili e attrezzi, musica, abbigliamento e accessori, fisiologia, armi, animali, medicina, ecc. La struttura dei libri destinati all'istruzione elementare, che per facilitare la memorizzazione delle parole presentava sempre frasi a quattro o sette caratteri, rimase essenzialmente la stessa anche durante le dinastie successive. Nonostante la loro giovane età, gli allievi erano sottoposti a una severa disciplina e i maestri ricorrevano spesso a punizioni corporali per correggere gli errori di scrittura.
Il secondo livello prevedeva lo studio di Classici confuciani, quali i Dialoghi e il Classico della pietà filiale; al termine di questo ciclo d'istruzione si poteva accedere alle cariche minori dell'amministrazione pubblica locale. I corsi del terzo livello, che contemplavano lo studio di altri Classici, erano tenuti da eminenti studiosi, i quali raccoglievano alunni provenienti da diverse regioni del paese; questi corsi erano frequentati da moltissimi studenti, in alcuni casi arrivando addirittura a 16.000 persone.
Gli istituti dove si studiavano i Classici erano comunemente chiamati jingshe o jinglu, ossia 'case del perfezionamento della conoscenza'. I programmi delle scuole private includevano anche lo studio delle teorie dell'Imperatore Giallo, di Laozi, degli eclettici, oltre a materie quali giurisprudenza, diplomazia, politica, matematica, calendaristica, medicina, astrologia e divinazione. L'istruzione privata compensava le lacune di quella pubblica, anche se il metodo didattico, basato soprattutto sull'insegnamento orale, era simile in entrambe le strutture. I corsi erano triennali e, vista la grande affluenza di giovani, spesso i docenti affidavano le lezioni agli studenti più anziani. Il sistema scolastico privato della dinastia Han influenzò moltissimo quello dei periodi successivi; un gran numero di dotti di epoca Wei, Jin e delle dinastie settentrionali e meridionali intraprese la professione d'insegnante nelle scuole private seguendo la tradizione ereditata dagli Han. In tutto il territorio erano sorti istituti privati non soltanto di studi confuciani, ma anche buddhisti e taoisti, e ognuno di essi contava un numero di studenti che variava da qualche decina fino a molte migliaia.
Nei periodi d'instabilità politica e di disordine sociale il sistema scolastico privato risultava il più importante e adempiva alle principali funzioni educative, ma con l'avvento dei Tang e il loro rinnovato interesse per l'istruzione statale l'insegnamento privato perse sempre più importanza, anche se continuò ad avere spazio per quanto riguardava l'istruzione elementare, le scuole familiari e gli istituti sovvenzionati dai governi locali.
Nelle 'scuole di villaggio', situate nei piccoli centri, i bambini imparavano a scrivere e a leggere con l'ausilio di alcuni testi quali il Saggio dei mille caratteri (Qianzi wen), gli Elementi fondamentali di educazione primaria (Kaimeng yaoxun), gli Insegnamenti degli anziani del clan familiare (Taigong Jiajiao), l'Aspirazione all'educazione dei bambini (Mengqiu), un manuale didattico Tuyuance e le Canzoni e poesie storiche (Yongshi shi); per facilitare la lettura questi testi riportavano brevi frasi di quattro caratteri ciascuna. Gli allievi apprendevano le prime nozioni sui vari aspetti della vita quotidiana, quali il cibo, gli indumenti, gli alloggi, il corpo umano, le malattie, gli attrezzi, l'agricoltura, la poesia, la storia e ‒ secondo quanto è stato riferito dal poeta di epoca Tang Yuan Shen (779-831), che visitò una scuola privata elementare di un villaggio ‒ anche le poesie del tempo. Il confucianesimo, la medicina, il taoismo, la matematica, l'astronomia e il buddhismo erano invece materia di studio per chi frequentava le scuole dei clan familiari. In questo tipo di scuole la dottrina di Confucio costituiva la base dell'educazione e molti eminenti studiosi di Classici confuciani ‒ come, per citarne alcuni, Lu Deming (550-630 ca.), Kong Yingda (574-648) e Ge Wenda ‒ si erano formati proprio in questo tipo di scuole. Oltre alle conoscenze di base e allo studio dei Classici fondamentali, i programmi prevedevano la trattazione di alcuni Classici specifici, e particolare importanza era accordata alla formazione culturale ed etica dell'individuo. Questo tipo d'istruzione ebbe un ruolo fondamentale nella trasmissione del sapere umanistico, scientifico e tecnologico e tra gli allievi vi sono uomini illustri del periodo Han e Tang, come lo storico Sima Qian (145-86 a.C. ca.), lo studioso di medicina Lou Hu o Li Chunfeng (602-670), la cui famiglia vantava esperti astronomi e studiosi di calendaristica da quattro generazioni.
Anche nelle scuole nate per iniziativa dei funzionari locali, la materia fondamentale era lo studio dei Classici confuciani. In conclusione, però, il maggior prestigio delle scuole pubbliche e il livello di preparazione, non adeguato agli esami imperiali, causarono il declino di questo tipo d'istituti già dalla metà della dinastia Tang.
La prima scuola di matematica risale al regno dell'imperatore Wen dei Sui (581-604); in seguito, dopo la sua chiusura, durante il II anno di regno dell'imperatore Taizong della dinastia Tang, nel 628, fu fondato un altro istituto e un altro ancora nel 662, durante il regno dell'imperatore Gaozong, che rimase in attività fino alla fine della dinastia Tang. Tali scuole, che godevano di grande considerazione da parte del governo, accoglievano di solito 2 eruditi, 2 assistenti e 30 studenti, ridotti successivamente a 12. Il corso di studi durava nove anni e prevedeva due diversi programmi. Il primo contemplava lo studio di alcuni testi sui principî fondamentali della matematica, quali i Nove capitoli sui procedimenti matematici (Jiuzhang suanshu), il Canone di matematica dell'isola marina (Haidao suanjing), il Canone matematico del Maestro Sun (Sunzi suanjing), il Canone matematico delle cinque sezioni (Wucao suanjing), il Canone matematico di Xiahou Yang (Xiahou Yang suanjing). Gli studenti che seguivano, invece, il secondo programma, studiavano il Zhuishu (testo andato perduto), il Canone di matematica che continua gli antichi (Jigu suanjing) e altri libri sui metodi di calcolo. Lo studio di ogni testo doveva essere portato a termine entro un periodo prestabilito. Il Canone matematico del Maestro Sun e il Canone matematico delle cinque sezioni, per esempio, richiedevano un anno di applicazione; i Nove capitoli sui procedimenti matematici, il Canone di matematica dell'isola marina e il Canone di matematica che continua gli antichi tre anni; il Canone matematico di Zhang Qiujian (Zhang Qiujian suanjing) e il Canone matematico di Xiahou Yang un anno; lo Gnomone dei Zhou (Zhoubi) e i Procedimenti matematici dei Cinque classici (Wujing suanshu) un anno e, infine, il Zhuishu quattro anni. Gli studenti di calcolo dovevano inoltre conoscere altre opere fondamentali, come le Memorie sui metodi di numerazione (Shushu jiyi) e i Procedimenti per i tre gradi (Sandeng shu). La matematica era parte integrante degli esami imperiali e due erano le prove con cui si valutavano le conoscenze dei candidati sui metodi di calcolo e sui principî della matematica. La prima prova consisteva in 10 domande di calcolo e in altre 10 in cui si accertava la conoscenza mnemonica dei testi; il test di calcolo prevedeva 3 domande relative ai Nove capitoli e una su ognuno degli altri testi fondamentali; la prova mnemonica riguardava invece 10 quesiti sulle Memorie sui metodi di numerazione e sui Procedimenti per i tre gradi. Anche la seconda prova prevedeva in totale 20 domande, di cui 7 sul Zhuishu e 3 sul Canone di matematica che continua gli antichi, che presentavano quesiti di computo; le altre 10, invece, vertevano sui medesimi argomenti dell'esame precedente. In entrambe le prove si otteneva la promozione rispondendo correttamente a 6 domande di calcolo e a 9 quesiti mnemonici.
La più antica scuola di medicina è stata istituita durante il periodo delle dinastie meridionali e settentrionali (386-589), e precisamente nel XX anno di regno dell'imperatore Wen (443) della dinastia Liu Song. Gli istituti di medicina di epoca Tang presero a modello il sistema ereditato dalle dinastie precedenti, sviluppandolo ulteriormente. La Scuola centrale di medicina era affiliata all'Ufficio statale di medicina ed era sotto la direzione del Ministero dei riti. Erano previste quattro diverse specializzazioni: medicina, agopuntura, massoterapia e terapie magiche. Il corpo docente era formato da un erudito, un assistente, 20 medici specialisti e 100 dottori generici, per un totale di 40 studenti. Vi erano cinque dipartimenti e la durata del corso di studi variava a seconda del ramo prescelto: 7 anni per la specializzazione in medicina interna, 5 anni per chirurgia e pediatria, 2 anni per oculistica e otorinolaringoiatria e 2 anni per le terapie con l'applicazione della moxa. I testi fondamentali per tutte e cinque le specializzazioni erano la Farmacopea (Bencao), il Canone A-B [dell'agopuntura e della moxibustione] (Jiayi jing) e il Canone della diagnostica del polso (Maijing). La Scuola di agopuntura accoglieva un erudito, un assistente, 20 agopunturisti specializzati, 10 generici e 20 allievi. Essi studiavano i vasi attraverso cui l''energia vitale' (qi) circolava nel corpo, i punti dell'agopuntura e le tecniche agopunturistiche per il trattamento delle malattie. I testi di base di questa specializzazione comprendevano le Domande semplici (Suwen), il Canone di agopuntura dell'Imperatore Giallo (Huangdi zhenjing), i Segreti della diagnostica del polso della Sala luminosa (Mingtang maijue), gli Aghi miracolosi dell'agopuntura (Shenzhen) e altri. Il corso di massoterapia, seguito da 15 studenti, era tenuto da un erudito, 4 massaggiatori qualificati e 16 generici; quello di terapie magiche contava 2 eruditi, 2 maestri di arti magiche, 8 generici, per un totale di 10 allievi. Gli apprendisti di quest'ultima specializzazione studiavano le arti magiche applicate alla cura delle malattie. Nel corso dell'anno vi erano tre tipi di esami: quelli mensili preparati dall'erudito, quelli trimestrali che si svolgevano in presenza di un funzionario del Ministero della medicina e, infine, quelli di fine anno, presieduti dal ministro. Gli studenti che superavano tutte le prove conseguivano un diploma ed erano equiparati agli studenti delle altre scuole di Stato tanto che, a partire dal 758, III anno di regno di Suzong (756-762), per la selezione del personale medico furono adottati esami con criteri simili a quelli degli esami imperiali: erano presentate dieci domande su testi come la Farmacopea, il Canone della diagnostica del polso, le Domande semplici, il Trattato sulle disfunzioni causate dal freddo (Shanghan lun) e altre opere ancora; chi rispondeva esattamente ad almeno sette quesiti superava l'esame.
Tra le scuole di medicina istituite dai governi locali si ricordano quelle della capitale (Luoyang e Chang'an, nel periodo Tang) con un erudito, un assistente e 20 studenti, quelle delle prefetture, dove erano impegnati un erudito e un assistente per 12 allievi e, infine, le scuole situate in aree più piccole e poco popolate, con un organico composto da un erudito e un assistente per 11 studenti. Il programma di studio degli istituti che dipendevano dalle amministrazioni locali era molto ridotto rispetto a quello svolto nella scuola centrale, in quanto in essi si studiavano soltanto la Farmacopea e la Raccolta di 101 ricette sperimentate (Baiyiji yanfang).
Sebbene in epoca Han la carta e la seta fossero già utilizzate come materiale di cancelleria, il loro impiego non era ancora molto diffuso e la maggior parte dei Classici confuciani era ancora copiata su tavolette di legno. La trascrizione sul legno richiedeva un lungo lavoro e pertanto, per praticità, i maestri preferivano ricorrere all'insegnamento orale, che poteva essere indirizzato a un solo individuo oppure a un folto gruppo di studenti. Con un tale tipo d'insegnamento, il talento e le abilità oratorie dei maestri risultavano fattori di grande importanza nella trasmissione del sapere e sono molti gli aneddoti che riferiscono l'eccezionale eloquenza di alcuni maestri.
Per escludere qualsiasi interpretazione contraria al significato originale dei testi classici e garantire quindi l'univocità del pensiero politico trasmesso attraverso gli insegnamenti orali, il governo stabilì che i docenti si uniformassero alle 'teorie dei maestri fondatori' (shifa) e alle 'teorie della Scuola' (jiafa); le prime rappresentavano le dottrine stabilite dagli eruditi di corte dell'inizio del periodo Han, mentre le seconde facevano riferimento alle teorie sviluppate successivamente dai loro discepoli. Durante la dinastia degli Han anteriori, fu data maggiore enfasi alla teoria dei maestri fondatori, poiché gli studiosi si specializzavano in un unico testo classico, mentre nel periodo degli Han posteriori, con l'abbondante compilazione di commentari ai testi classici, si predilesse la teoria della Scuola. A ogni modo, sotto i Tang, con l'impiego diffuso della carta e la comparsa dei primi libri, diminuì l'importanza dei testi orali.
Fino al tardo periodo Han, comunque, la maggior parte dei testi classici era ancora incisa sulla pietra. Le fonti riferiscono che, nell'VIII anno di regno dell'imperatore Ling (175 d.C.), il famoso erudito Cai Yong (133-192), insieme ad altri colleghi e funzionari statali, lavorò, con l'approvazione del sovrano, al progetto di correzione e revisione dei Classici, in modo da porre fine, una volta per tutte, alle continue dispute in merito all'autenticità del loro contenuto. Si stabilì in questo modo quali fossero i testi ortodossi; Cai Yong compilò personalmente alcune copie scritte in tre diversi stili calligrafici (sigillario, antico e ufficiale), che furono poi incise dagli artigiani su lastre di pietra. Nel XV anno di regno dell'imperatore Ling (182 d.C.), fu eretta all'entrata della scuola statale di Luoyang (allora capitale degli Han posteriori) una stele, chiamata in seguito la 'Stele dei classici di Xiaping', che riportava i testi riconosciuti come ortodossi, a cui tutti gli studiosi dei Cinque classici dovevano conformarsi. Le fonti non sempre concordano sul contenuto della stele: per alcune si trattava dei Cinque classici, ossia il Classico dei mutamenti, il Classico dei documenti, le Memorie sui riti, gli Annali delle Primavere e autunni e il Classico delle odi; altre invece riferiscono che vi fosse incluso un sesto libro, i Dialoghi, e altre ancora ritengono che i Classici ufficiali fossero addirittura sette, con l'inclusione del Cerimoniale. La stele di Jiaping catalizzò l'interesse degli studenti e dei dotti di tutta la Cina, che si recavano presso l'Università imperiale di Luoyang per trascrivere e confrontare i testi. Una fonte racconta di migliaia di persone che si affollavano ogni giorno nelle strade e nei vicoli della capitale con i loro carri per vedere e copiare il contenuto della stele.
I Classici erano divulgati in tre modi. Innanzitutto, la divulgazione avveniva attraverso le copie trascritte. Dopo che i Tang presero il potere, gli stanziamenti per l'acquisto di libri dalle collezioni private aumentò enormemente; il governo organizzò gruppi d'impiegati (chiamati jingsheng, 'colui che legge i classici', o xiesheng, 'colui che copia i classici') addetti alla trascrizione e alla correzione dei testi e anche tra i privati nacque la figura dello scrivano di professione. Grazie alle conoscenze letterarie, al buon livello culturale e al rigore di questi copisti, gli errori dei testi divulgati diminuirono in maniera sensibile; naturalmente, il lavoro di trascrizione richiedeva tempi molto lunghi e quindi il numero delle copie in circolazione era ancora piuttosto limitato. A quel tempo vigeva l'abitudine di riportare sui muri degli edifici i testi di opere importanti, come le poesie di Bai Juyi (772-846) che ornavano le pareti del palazzo imperiale, dei templi buddhisti e taoisti e delle locande.
Un secondo mezzo di divulgazione era rappresentato dalle copie stampate. Le matrici xilografiche furono inventate all'inizio della dinastia Tang e le prime opere riprodotte con questo nuovo metodo furono i testi buddhisti; in seguito vennero dati alle stampe e destinati alla vendita anche i manuali per la scuola elementare o le collezioni di poesie, che entrarono così a far parte della vita quotidiana della gente. I più antichi testi stampati furono i Nove classici pubblicati dalla Direzione pedagogica dei Figli del regno, durante l'era Changxing dell'imperatore Mingzong (932 d.C.) della dinastia dei Tang posteriori (periodo delle Cinque Dinastie).
Infine, un ruolo importante fu svolto dalle stele intagliate. Infatti, per uniformare il contenuto dei testi su cui basarsi in vista della preparazione degli esami statali, i Tang si avvalsero dello stesso metodo di trascrizione dei Classici in uso durante la dinastia Han. Al tempo dell'imperatore Wenzong dei Tang (827-840) furono erette all'interno dalla Direzione pedagogica dei Figli del regno di Chang'an alcune stele, conosciute in seguito col nome di 'Stele dell'era Kaicheng', sulle quali erano incisi i Dodici classici ‒ Classico dei mutamenti, Classico dei documenti, Classico delle odi, Riti dei Zhou, Memorie sui riti, Cerimoniale, Annali delle Primavere e autunni, Commentario di Gong Yang alle 'Primavere e autunni', Commentario di Guliang alle 'Primavere e autunni', Classico della pietà filiale, Dialoghi, Avvicinamento a ciò che è corretto (Erya) ‒ e altri testi di commento ai Classici, come i Caratteri dei Cinque classici o i Modelli dei caratteri dei Nove classici, per un totale di 159 volumi.
Tra le varie opere di divulgazione di questo periodo vi sono anche le enciclopedie (leishu), catalogate, secondo il metodo tradizionale cinese, come 'raccolta di opere compilate da studiosi di diverse scuole di pensiero' (zibu). Le enciclopedie di allora, non dissimili dalle odierne, erano suddivise in quattro sezioni: Classici (jing), storia (shi), commentari (zi) e letteratura (ji). L'enciclopedia più antica, la Huanglan, risale alla dinastia Wei (220-265), ma la maggior fioritura di questo tipo di opere si ebbe in epoca Tang, quando furono pubblicate le più importanti enciclopedie, come le Arti e lettere classificate per categorie (Yiwen leiju), l'Ampio sommario degli scritti (Wensi boyao), lo Straordinario tesoro all'interno dei quattro mari (Hainei zhuying), le Note per principianti (Chuxue ji), la Raccolta di categorie (Leilin) e altre. L'enciclopedia era di norma consultata per scegliere brani di prosa e poesia da utilizzare come materiale didattico per le scuole elementari, per ricavare informazioni su argomenti di vario genere o come testo di riferimento per gli esami statali.
La fortuna dei testi classici dipendeva non soltanto dal metodo utilizzato per la loro divulgazione, ma anche dalla qualità del loro contenuto. La censura o l'ufficializzazione di questi libri era decisa dallo Stato; in epoca Han e Tang il forte centralismo politico si manifestava anche attraverso l'uniformità dei contenuti delle opere letterarie. Spesso la corte ordinava la compilazione di nuove opere, come quelle riguardanti le scienze naturali, ambito nel quale i Dieci canoni di matematica (Suanjing shishu), cioè i Nove capitoli sui procedimenti matematici, il Canone di matematica dell'isola marina, il Canone matematico delle cinque sezioni (Wucao suanjing), il Canone matematico del Maestro Sun, il Canone matematico di Xiahou Yang, il Canone matematico di Zhang Qiujian, i Procedimenti matematici dei Cinque classici (Wujing suanshu), il Canone di matematica che continua gli antichi e Zhuishu, furono tra i migliori materiali didattici in circolazione in quel periodo. Il governo Tang diede il suo contributo anche allo sviluppo degli studi di medicina pubblicando e divulgando testi quali la Nuova revisione della farmacopea (Xinxiu bencao) e il Canone interno dell'Imperatore Giallo (Huangdi neijing), che, grazie alla compilazione e ai commenti dei migliori studiosi della materia, furono arricchiti delle più recenti scoperte.
Le due scuole di studi classici del periodo Han, cioè la scuola del testo antico e quella del testo nuovo, inizialmente si distinguevano soltanto per il diverso stile di scrittura, in quanto la prima usava i caratteri sigillari (zhuanshu), mentre la seconda usava i caratteri ufficiali (lishu). In seguito, le divergenze si acuirono a causa delle diverse interpretazioni dei Classici e del loro significato politico, giacché gli studiosi della scuola del testo nuovo accusavano i colleghi d'invertire l'ordine dei testi e di distruggere in questo modo le dottrine dei maestri. Influenzati dalle teorie delle Cinque fasi (wuxing) e dello yin-yang, gli adepti di questa scuola attribuivano ai testi classici un significato più ampio e più mistico rispetto alla comune esegesi, mentre la scuola del testo antico dava il massimo risalto all'aspetto filologico nell'interpretazione dei Classici, sostenendo la necessità di un metodo d'analisi più rigoroso. Tuttavia, le ragioni politiche ebbero il sopravvento e gli scritti della scuola del testo nuovo, più in linea con le direttive del governo Han, divennero materia ufficiale d'insegnamento; le dottrine della scuola del testo antico furono messe da parte e continuarono a essere divulgate solo all'interno delle scuole private. Il conflitto sorto tra le due scuole durante gli Han riflette in modo evidente l'antagonismo esistente tra i testi destinati all'insegnamento pubblico e quelli per l'insegnamento privato. Anche durante i Tang, il ruolo ufficiale dei libri e la loro diffusione furono influenzati in gran parte da fattori politici. Se, infatti, nei primi anni di questa dinastia era incoraggiata la pluralità d'interpretazione dei Classici, nel 638 l'imperatore Taizong ordinò a Kong Yingda e ad altri esperti di compilare un commentario dei Cinque classici che uniformasse una volta per tutte le varie interpretazioni. Dopo due anni essi portarono a termine un'opera in 180 volumi intitolata il Significato corretto dei Cinque classici (Wujing zhengyi); il riconoscimento ufficiale di questo libro fu sancito dall'imperatore Taizong, che scrisse in un suo editto: "Il Significato corretto dei Cinque classici è un'opera di grande saggezza, destinata a rimanere eterna" (Jiu Tangshu, Kong Yinda zhuan).
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