La scienza in Cina: l'epoca Song-Yuan. Istituzioni scolastiche e produzione di testi
Istituzioni scolastiche e produzione di testi
Il periodo delle dinastie Song (960-1279) e Yuan (1279-1368) coincise con la fase intellettualmente più vivace della storia cinese. Benché a quel tempo la Cina fosse costantemente minacciata dalle popolazioni nomadi (la dinastia Yuan era di origine mongola), i diversi governi seguirono una politica estera piuttosto flessibile, che favorì l'emergere di una brillante cultura. Il sistema scolastico, che si proponeva soprattutto d'impartire agli studenti gli insegnamenti generali necessari all'espletamento d'incarichi amministrativi, fu influenzato profondamente dal sistema degli esami dell'amministrazione statale. Tuttavia, l'educazione classica generale contribuì alla nascita di una cultura caratterizzata da vaste conoscenze critiche e dalla produzione di molte opere importanti.
Tra il X e il XIII sec. il sistema scolastico ed educativo cinese subì drastici cambiamenti. La Cina, governata in questi anni dalla dinastia Song, fu seriamente minacciata dapprima dalla dinastia Liao (916-1125), fondata dai Qidan, e successivamente dalla dinastia Jin (1115-1234), fondata dai Jurchen, stanziati nell'odierno Nord-est della Cina. Alla fine, nel 1234, i Mongoli assoggettarono i Jin e nel 1279 completarono la conquista del paese. Le popolazioni che vivevano all'interno dei confini della Cina odierna, pur coinvolte in continui conflitti, seguitarono a influenzarsi reciprocamente, costruendo insieme quello che alcuni storici hanno definito il 'Rinascimento' della civiltà cinese. In questo periodo, anche i cittadini comuni parteciparono a un percorso di formazione scolastica, furono promosse nuove interpretazioni della dottrina confuciana e si elaborò una vera cultura civile. Questi sviluppi erano il diretto risultato dei cambiamenti avvenuti nei secoli precedenti, quali l'affermazione del Sud in campo economico dovuta al mutamento demografico, l'ascesa di una classe sociale estranea all'élite aristocratica e, nel X sec., la diffusione della stampa, seguita, nell'XI sec., dall'invenzione e dall'uso dei caratteri mobili. Tuttavia, il fattore più rilevante fu indubbiamente l'importanza assunta dal sistema degli esami nel reclutamento dei funzionari. Benché già in uso dal VI sec., tale sistema fu infatti considerato dallo Stato Song il più affidabile, se non l'esclusivo, mezzo di reclutamento degli aspiranti funzionari privi delle relazioni o dei mezzi necessari per entrare a far parte della burocrazia, divenendo in tal modo un'importantissima istituzione sia dal punto di vista sociale sia da quello politico. Il sistema degli esami, inoltre, influenzò profondamente gli ideali e la pratica dell'educazione confuciana, divenendo un importante strumento di mobilità sociale.
Grazie all'aumento del numero di coloro che potevano accedere ai libri e all'estensione ai cittadini non nobili del diritto di entrare nell'amministrazione attraverso il sistema degli esami, l'istruzione assunse infatti una nuova importanza. Benché le possibilità dei sudditi non abbienti di entrare a far parte della burocrazia rimanessero piuttosto limitate, l'istruzione consentiva loro di acquisire gli strumenti necessari per un'eventuale affermazione. La società divenne più aperta e, grazie a un più facile accesso alle informazioni, un settore molto più vasto della popolazione poté partecipare al dibattito culturale della nazione, favorendo lo sviluppo di un'atmosfera intellettuale più vivace. Questa evoluzione fu particolarmente evidente nel Sud, dove i nuovi emigrati, grazie alla minore rigidità delle tradizioni sociali e alla maggiore stabilità economica, posero le basi di un significativo sviluppo.
Nel Nord l'adozione da parte dei Qidan di una organizzazione amministrativa e di governo mutuata dall'Impero cinese e, nel 947, l'assunzione da parte della dinastia regnante del nome cinese di Liao, segnarono la nascita di una società che dopo il 1004, anno della conclusione di un trattato che sanciva la fine delle ostilità tra i Song e i Liao, beneficiò di un periodo di pace. Tuttavia, le attività intellettuali non registrarono un significativo progresso. Ai confini occidentali, nelle odierne regioni del Gansu e del Qinghai, dove sin dal VI sec. i Tanguti avevano esercitato il loro controllo, la mancanza di stabilità impedì qualsiasi progresso nel campo delle attività intellettuali e dell'istruzione.
Benché il suo territorio fosse diviso in dieci differenti Stati, nel corso del X sec. il Sud conobbe una progressiva stabilizzazione; pochi governi, tuttavia, poterono permettersi di costruire nuove scuole; l'istruzione privata, spesso rappresentata dalle scuole di famiglia, rimaneva così l'unica forma di attività didattica. Soprattutto nelle aree del Jiangxi e dello Hunan, queste scuole erano spesso chiamate shuyuan ('accademie'). Verso la fine del X sec., quando la maggior parte del territorio della Cina fu definitivamente sottoposta al controllo dei Song, le accademie divennero la base del sistema educativo. Dopo l'unificazione Song (960), iniziarono ad apparire altre scuole, spesso situate nei templi confuciani costruiti nei secoli precedenti. I funzionari locali diedero un grande contributo al successo di queste scuole, ma ciò non decretò la fine dell'attività delle accademie di famiglia. Non era previsto alcun tipo di coordinamento tra le attività di queste due istituzioni e il governo non seguì una politica chiara nel campo dell'istruzione. Nel Nord controllato dai Song gli interminabili conflitti seguiti al crollo del governo centrale Tang privarono la popolazione dell'opportunità di ricevere una vera istruzione. Ci sono pervenute poche testimonianze sul tipo d'istruzione impartito agli abitanti delle regioni settentrionali nel corso del IX e del X secolo. Anche nelle regioni sottoposte al controllo dei Liao e dei Xi Xia (1038-1227) ‒ dinastia fondata nel 1038 dai Tanguti che adottò uno stile di governo analogo a quello cinese ‒ l'istruzione in questo periodo attraversò una fase di decadenza.
A partire dal 1020 le attività delle scuole situate all'interno dei templi confuciani conobbero un rapido sviluppo che ben presto si estese anche al Nord, segnando l'inizio di un periodo in cui furono attivamente fondate o riaperte moltissime scuole. Nel 1044 il governo decise di seguire una politica che prevedeva la sistematica costruzione di nuove scuole (a livello delle prefetture), creando il sistema del 'campo scolastico', in base al quale le scuole dovevano essere finanziate dalla rendita fondiaria. L'istituzione della 'proprietà fondiaria scolastica' continuerà a caratterizzare, nei successivi ottocento anni, il sistema educativo locale cinese; in seguito, grazie alle iniziative adottate negli anni Settanta dell'XI sec., questo sistema si consolidò e nel XIII sec. tutte le prefetture e la maggior parte delle contee del territorio governato dai Song ospitavano scuole governative. Dal punto di vista pratico, i migliori diplomati delle scuole delle contee erano inviati a studiare presso le scuole delle prefetture, attraverso le quali si poteva accedere all'Università imperiale. Tuttavia, molti studenti abbandonavano la scuola dopo aver superato gli esami. Per il governo non fu facile imporre l'obbligo della residenza, che avrebbe indubbiamente migliorato la pratica dell'insegnamento e avrebbe permesso il controllo della condotta morale.
Secondo alcuni dati statistici, nel 1104 il governo sovvenzionava un sistema scolastico che contava più di 210.000 studenti, ai quali erano forniti sussidi finanziari e alimentari. Si trattava quindi di una situazione paragonabile a quella venutasi a creare nell'Inghilterra del XVI sec., a eccezione del fatto che gli studenti del periodo Song erano quasi interamente a carico dello Stato; naturalmente, questo sistema era finanziariamente molto oneroso. Dal momento che la burocrazia assorbiva una piccolissima percentuale di coloro che si diplomavano, soltanto pochi studenti decidevano di frequentare la scuola a tempo pieno; in effetti, gli insegnamenti impartiti nelle scuole servivano soprattutto ad affrontare gli esami ed erano quasi del tutto inutili in campi diversi da quello dell'amministrazione statale. La fondazione delle scuole governative locali condizionò l'evoluzione dell'istruzione privata, rappresentata soprattutto dalle accademie, le quali nel corso dell'XI sec. a poco a poco scomparvero, cedendo il passo alle scuole governative.
Nel Nord lo Stato Liao organizzò un sistema scolastico in gran parte ispirato a quello dei Tang; anche le scuole dei Liao spesso sorgevano accanto ai templi confuciani locali. Dopo aver assoggettato i Liao, nel 1125, i Jurchen adottarono un sistema analogo; il loro sistema scolastico locale fu caratterizzato soprattutto dalla costruzione di templi confuciani all'interno dei complessi scolastici. Il termine 'scuola del tempio' (o 'nel tempio', miaoxue), abitualmente usato in riferimento alle scuole governative locali degli Yuan e dei primi Ming (1368-1644), fu coniato nel periodo della dinastia Jin. I Mongoli, che in seguito sostituirono i Jurchen e, dopo il 1234, dominarono tutto il Nord, adottarono il sistema scolastico dei Jin, nel quale, tuttavia, introdussero un nuovo tipo di scuola, la 'scuola comunitaria' (shexue). Secondo dati statistici del periodo Yuan, nel 1234 erano attive 20.166 scuole, comunitarie o governative. Si tratta di un dato significativo, anche se non del tutto affidabile, soprattutto perché dimostra che i funzionari locali attribuivano una grande importanza alle loro responsabilità nel campo dell'istruzione. Al contrario delle scuole Song, quelle dei conquistatori nomadi accettavano l'uso sia del cinese sia della lingua mongola e prevedevano per i diplomati delle due etnie diverse carriere ufficiali.
Benché il sistema degli esami fosse in uso sin dall'epoca Han (206 a.C.-220 d.C.), il ricorso sistematico alle prove scritte fu introdotto soltanto nel VI secolo. Durante il periodo Tang, tuttavia, il governo cinese non assicurò il regolare svolgimento degli esami e soltanto un ristretto numero di funzionari era in possesso del relativo titolo. Gli esami erano imperniati soprattutto sulla conoscenza dei Classici, sulla composizione in versi e sulla stesura di saggi.
I governi Song perfezionarono questo sistema cercando di renderlo imparziale, anche se, come si vedrà, non del tutto egualitario. I candidati che superavano la prima prova, svolta nelle sedi locali delle prefetture, erano inviati nella capitale, dove dovevano affrontare un'altra prova. Quelli che superavano anche la seconda prova erano esaminati dallo stesso imperatore nel corso di una verifica finale; l'ultima prova serviva a determinare il grado dei futuri funzionari e a tutti era rilasciato il relativo titolo. Nel corso del primo secolo del regno dei Song, i candidati potevano scegliere di essere esaminati sul programma chiamato zhuke ('tutte le discipline') o su quello definito jinshi ('letterato introdotto'). Il primo era basato su un'ampia gamma di conoscenze, da quelle relative ai Classici e alle opere poetiche a quelle che riguardavano le leggi e i riti, mentre il secondo era imperniato sulla cultura classica, sulle opere poetiche e sulla composizione di saggi di carattere generale (lun) o di carattere politico ed economico (ce). In generale, i candidati preferivano conseguire il diploma di jinshi ‒ 'letterato introdotto', titolo conferito ai letterati che superavano il terzo livello negli esami statali ‒ perché garantiva una carriera più prestigiosa; dopo il XII sec., difatti, tutti gli altri programmi d'esame furono soppressi.
Tutte le prove si svolgevano in un clima di grande segretezza per assicurare l'imparzialità dei giudizi; al fine di prevenire qualsiasi tentativo di corruzione era necessario rispettare rigorosamente il principio dell'anonimato. Ciononostante, i discendenti dei familiari dell'imperatore e degli alti funzionari potevano contare su un certo numero di promozioni assicurate o erano dispensati dall'affrontare gli esami locali. Spesso il numero dei promossi in base a questi criteri superò quello di coloro che avevano ottenuto regolarmente il titolo. Nel 1066 lo Stato decise di far svolgere gli esami ogni tre anni, sistema che rimase in vigore anche nelle epoche successive. I Song, inoltre, organizzarono un sistema di quote, in base al quale a ogni prefettura era assicurato un certo numero di promossi che avrebbero affrontato gli esami nella capitale. Questo metodo servì a rendere più credibile l'idea di una posizione di parità delle diverse regioni e favorì, anche se soltanto parzialmente, una certa omogeneità fra di esse. Nel corso del periodo Song, sostennero gli esami più di 90.000 candidati, cioè il 34% del totale del personale amministrativo civile e militare.
Il sistema degli esami fu adottato anche dalle dinastie conquistatrici. I programmi d'esame dei Liao, tuttavia, erano direttamente ripresi da quelli dei Tang ed erano dunque imperniati sulla composizione in versi (shifu) e sulla cultura classica. Poiché i giovani aristocratici Liao potevano entrare a far parte della burocrazia senza sostenere alcuna prova, gli esami erano affrontati soltanto dai candidati cinesi; tuttavia, alla fine dell'XI sec. molti studenti Liao iniziarono ad ambire al diploma concesso a coloro che avevano superato gli esami. I Jin tennero i loro primi esami nel 1123 adottando un sistema nel quale erano presenti pratiche Song e Liao. Al contrario dei Song, i Jin non abolirono le prove a carattere generale (zhuke), anche se il diploma jinshi era decisamente più apprezzato. Essi non attribuivano grande importanza al conseguimento del diploma, soprattutto perché ai detentori del titolo erano assegnate solamente cariche relative all'amministrazione della popolazione cinese. Gli aristocratici entravano a far parte dell'amministrazione statale per privilegio ereditario o grazie all'intercessione di personaggi importanti, e spesso furono affidati importanti incarichi a insigni eruditi che non avevano superato gli esami. Il programma delle prove Jin era più vasto di quello degli esami Song; esso prevedeva, infatti, lo studio delle storie dinastiche cinesi e di molte opere filosofiche non riconducibili direttamente alla tradizione confuciana.
Dal punto di vista organizzativo, il sistema degli esami raggiunse l'apice del suo sviluppo sotto la dinastia Yuan, anche se il primo gruppo di diplomati di questo periodo (4030) era esclusivamente formato da Cinesi destinati all'amministrazione della popolazione cinese. Nel 1313 il sovrano Yuan, Renzong, decise di far svolgere regolarmente gli esami e tutti i candidati furono esaminati in cinese su quesiti analoghi, indipendentemente dalla loro origine etnica, benché il reclutamento avvenisse in base all'assegnazione di quote diverse. I candidati dovevano rispondere alle domande poste dagli esaminatori basandosi sui commentari di Zhu Xi (1130-1200) ai Quattro Libri (v. oltre), che furono adottati come testi di riferimento per gli esami ed ebbero un'influenza durevole sul sistema dell'istruzione cinese. Furono confermate molte regole Song, come, per esempio, quelle del ciclo triennale e del principio dell'anonimato, che continuarono a essere applicate quasi ininterrottamente sino al 1904. Tra il X e il XIII sec. il sistema degli esami favorì, dunque, la formazione di una classe dirigente caratterizzata dalla forte presenza di letterati ‒ ma che comprendeva alcuni aristocratici nomadi e figli di alti funzionari che avevano conseguito il diploma ‒ e dai loro ideali di vita e di studio. Tuttavia, i criteri estremamente competitivi su cui si basava questo sistema spesso favorirono la promozione dei candidati più dotati e quasi tutte le opere innovative di questo periodo furono redatte da autori che avevano superato gli esami.
La diffusione della stampa e lo sviluppo economico facilitarono l'accesso all'istruzione di un maggior numero di persone. Molti ritenevano che le scuole non governative, al pari di quelle governative, fornissero una preparazione altrettanto adeguata a coloro che desideravano affrontare gli esami. Alcuni, inoltre, giunsero alla conclusione che le scuole non dovevano limitarsi soltanto a preparare gli studenti agli esami, ma dovevano prefiggersi scopi più elevati; la rinascita delle accademie fu il diretto risultato di queste nuove convinzioni. Il più importante sostenitore della rinascita delle accademie fu Zhu Xi; secondo questo autore lo scopo dell'istruzione andava ben al di là del superamento degli esami, in quanto egli riteneva che ci si dovesse dedicare al sapere per coltivare sé stessi (weiji zhi xue), ossia per il proprio perfezionamento morale. Le sue idee esercitarono una notevole influenza, e alla sua morte, non soltanto il suo pensiero, il daoxue ('studio del Tao') ‒ che coincideva con la principale corrente del neoconfucianesimo Song ‒ godeva di un vasto consenso, ma la sua accademia era divenuta l'istituzione più apprezzata sia da chi desiderava prepararsi agli esami sia da coloro che intendevano apprendere il 'pensiero neoconfuciano'.
Le materie di studio delle scuole governative erano collegate direttamente al sistema degli esami dell'amministrazione statale e le scuole erano frequentate solamente da chi desiderava partecipare agli esami, mentre le accademie iniziarono in questo modo a divenire centri di un sapere più vasto e diversificato. Zhu Xi sottolineava anche i collegamenti esistenti tra la ricerca della conoscenza e la formazione morale individuale. Quest'ultima, infatti, secondo Zhu Xi includeva lo studio delle sorgenti della crescita morale personale e dei loro fondamenti metafisici, come, per esempio, il principio (li), il principio materiale (qi) e il Culmine supremo (taiji). Zhu e i suoi discepoli ritenevano che queste idee derivassero dallo studio della Natura e che potessero aiutare gli esseri umani a conseguire un'autentica perfezione morale.
Alla fine della dinastia Song, in Cina erano state fondate più di quattrocento accademie che rappresentarono il più importante veicolo di diffusione del pensiero dei maestri neoconfuciani. I dibattiti accademici (jiangxue, lett. 'discussione e apprendimento' per indicare seminari o conferenze destinate alla discussione degli insegnamenti neoconfuciani) divennero un importante strumento pedagogico, oscurando le più tradizionali letture e recitazioni. I dialoghi di carattere intellettuale che si erano svolti tra Zhu e i suoi discepoli furono conservati per i futuri studenti nelle Conversazioni classificate del Maestro Zhu (Zhuzi Yulei), che comprendevano non soltanto molte discussioni su questioni di carattere morale, ma anche un gran numero di discorsi di Zhu Xi relativi alla conoscenza della Natura.
Le regioni settentrionali governate dai Jurchen e in seguito dai Mongoli furono raggiunte dall'onda del successo delle accademie nella seconda metà del XIII secolo. La decisione del governo Yuan di scegliere i commentari di Zhu Xi ai Quattro Libri come testo di riferimento per gli studenti che dovevano rispondere alle domande degli esaminatori segnò l'estensione dell'influenza del neoconfucianesimo a tutte le regioni settentrionali della Cina, se non all'intero paese. Tuttavia, non sempre le accademie interpretarono rigorosamente il loro ruolo di strumento di trasmissione degli ideali educativi del neoconfucianesimo. Il loro programma era anche legato indissolubilmente a quello degli esami e l'affinità esistente tra i due tipi di programma segnava, da una parte, la vittoria del daoxue, mentre, dall'altra parte, favoriva l'istituzionalizzazione delle accademie; molte accademie divennero, infatti, celebri perché i candidati che seguivano i loro corsi affrontavano con successo gli esami. Il governo Yuan si mostrò tollerante nei confronti delle accademie che furono fondate in tutta la Cina, la maggior parte delle quali era ufficialmente diretta da funzionari governativi. La rapida diffusione di queste istituzioni ebbe però anche riflessi negativi, giacché molte di esse finirono per impartire solamente insegnamenti legati al programma degli esami, divenendo quasi del tutto simili alle scuole governative; così, l'ideale del sapere 'per sé stessi' divenne un obiettivo non facilmente conseguibile.
Sia nelle accademie sia nelle scuole governative l'intento di trasmettere e quindi di conservare gli aspetti rituali dell'educazione cinese accompagnava tutte le attività didattiche, tanto che si organizzavano moltissime cerimonie destinate a inculcare un sentimento di rispetto per l'importanza del sapere e dei doveri pubblici. Il rito dello shidian ('offerta di vino e carne') era dedicato a Confucio e alla sua opera di grande educatore; la cerimonia dello shicai ('offerta di vegetali', per es., sedano e alghe marine) segnava l'inizio del semestre scolastico; la 'cerimonia del tiro con l'arco' (she) serviva a insegnare agli studenti il corretto comportamento da tenere durante le gare amichevoli di tiro; la cerimonia dello xiang yinjiu (lett. 'libagione del villaggio') si teneva in onore dei membri anziani della comunità, per insegnare agli studenti il rispetto dell'autorità. Nelle scuole, infine, si organizzavano regolarmente cerimonie sacrificali in onore dei discepoli di Confucio e di personaggi locali, trasformati in divinità nazionali o locali.
Zhu Xi e la sua scuola di pensiero avevano attribuito una rinnovata importanza al rituale e dopo il XIII sec. si assistette a una grande rinascita dei riti confuciani. Dal punto di vista filosofico, le interpretazioni delle vecchie idee furono caratterizzate da un rinnovato interesse per le relazioni esistenti tra la conoscenza della natura dell'uomo e l'ordine naturale inteso come rituale. Gli studenti si dedicavano inoltre allo studio dei Classici: il Classico dei documenti (Shujing), il Classico delle odi (Shijing), il Classico dei mutamenti (Yijing), gli Annali delle Primavere e autunni (Chunqiu, con i suoi tre commentari ufficialmente autorizzati, Gongyang zhuan, Guliang zhuan e Zuozhuan) e i tre libri dedicati ai riti, ossia le Memorie sui riti (Liji), il Cerimoniale (Yili) e i Riti dei Zhou (Zhouli). Tutti questi testi erano accuratamente studiati, in quanto rappresentavano il nucleo di una tradizione comune riconosciuta e costituivano anche la base delle conversazioni dei cinesi colti. Dopo l'affermazione del daoxue, s'iniziarono a studiare anche i Quattro Libri: i Dialoghi (Lunyu), il Libro del Maestro Mencio (Mengzi), il Grande studio (Daxue) e il Giusto mezzo (Zhongyong), che furono annoverati ufficialmente tra i Classici ortodossi nel periodo Yuan. Dopo il XIV sec., lo studio di queste quattordici opere iniziò a costituire la base dell'educazione delle persone colte; l'inserimento del Grande studio e del Giusto mezzo nel gruppo dei Classici rappresenta un chiaro esempio dello spirito innovativo del neoconfucianesimo. Zhu Xi, infatti, dopo aver modificato e aggiunto materiali al Giusto mezzo, aveva deciso di elevare queste due opere, che facevano originariamente parte delle Memorie sui riti, al rango di testi canonici.
Gli studenti apprendevano inoltre i diversi stili della composizione letteraria, la poesia shi e ci, il guwen ('lo stile antico') e la prosa in rime del fu. La capacità di scrivere poesie e saggi rispettando una certa lunghezza (per es., di 400 caratteri) e un certo formato era una dote indispensabile per superare gli esami dell'amministrazione statale. Gli studenti dovevano rispondere a un quesito di politica di tipo ce in otto paragrafi servendosi dello stile guwen e citando esempi antichi per confrontare i loro diversi meriti, oppure dovevano rispondere a un quesito di politica di tipo lun servendosi ancora del guwen e citando metafore classiche o letterarie. La mentalità e, quindi, il modo di agire dei burocrati Song furono profondamente influenzati dagli esercizi di composizione di questo tipo. Non vi è molto da dire sui programmi educativi delle scuole delle dinastie conquistatrici. I Liao non si sottrassero all'influenza dei Tang; non soltanto il loro sistema scolastico era di diretta derivazione Tang, ma nelle opere degli autori Liao i riferimenti alle dottrine Song sono molto rari. Nel 920, tuttavia, i Liao crearono un loro sistema di scrittura e non contrastarono l'influenza esercitata dal buddhismo sulla concezione della vita e del mondo della popolazione, anche se non vi è alcuna prova del fatto che il buddhismo fosse insegnato nelle scuole governative.
Le stesse osservazioni sarebbero possibili sul programma educativo delle scuole Jin; il neoconfucianesimo Song, tuttavia, dopo la morte di Zhu Xi, si diffuse nel territorio soggetto al controllo di questa dinastia e lo stile di vita e la cultura cinesi iniziarono così a influenzare profondamente l'orientamento dell'educazione Jin. Benché gli aristocratici Jin preservassero orgogliosamente le loro tradizioni e avessero inventato due sistemi di scrittura (nel 1119 e nel 1138), l'uso della lingua cinese era molto diffuso tra gli intellettuali Jurchen. I sovrani Jin rivolsero una certa attenzione al buddhismo e al taoismo, e quest'ultimo fu abbastanza innovativo da dar vita alla scuola Quanzhen, attiva all'inizio del XIII secolo. Queste due dottrine non erano però insegnate nelle scuole, anche se il nuovo interesse dei taoisti per la cosiddetta 'alchimia interiore' iniziava a facilitare lo scambio d'idee con i neoconfuciani, i quali attribuivano una grande importanza al perfezionamento di sé attraverso la pratica della meditazione. Il governo Yuan adottò quasi tutte le regole educative dei Song, compreso il curriculum di studi, e assicurò la continuazione della tradizione di un'istruzione di carattere generale.
In breve, le scuole Liao e Jin risposero sia alle esigenze dei Cinesi sia a quelle dei loro conquistatori, i Qidan e i Jurchen. Questi Stati si servirono delle scuole governative per insegnare sia i Classici cinesi sia i loro valori e le loro tradizioni culturali. Tuttavia, come dimostra chiaramente l'esempio delle scuole Yuan, il programma educativo di queste istituzioni era, come quello delle scuole governative cinesi, orientato all'acquisizione del diploma degli esami dell'amministrazione statale; alla fine, infatti, la cultura degli esami coinvolse anche i giovani aristocratici delle popolazioni conquistatrici. La sinizzazione, così come l'istruzione di carattere generale di stampo cinese, finirono per contraddistinguere l'educazione formale delle accademie e delle scuole locali situate nelle regioni soggette al controllo di popolazioni nomadi.
In epoca Song emerse un nuovo interesse per l'infanzia vista come un periodo della vita o una fase di formazione della personalità cui la società doveva rivolgere la sua attenzione. Le origini della medicina pediatrica risalgono infatti al X sec., e in questo periodo furono pubblicati molti sillabari, tra i quali il celebre Classico dei tre caratteri (Sanzi jing), i Cento cognomi (Baijia xing) e la Continuazione del 'Saggio in mille caratteri' (Xu qianzi wen). I pensatori neoconfuciani redassero inoltre un'ampia gamma di testi per le scuole elementari, tra i quali ricordiamo la famosa Istruzione elementare (Xiaoxue) di Zhu Xi. Il governo Song fondò e assunse la direzione di molti orfanotrofi, un tipo d'istituzione sino ad allora pressoché sconosciuto. Grazie a tutti questi sviluppi, i periodi Song e Yuan videro inoltre la pubblicazione di molti manuali destinati alla divulgazione delle conoscenze tecniche, soprattutto matematiche e giuridiche; i manuali di matematica spesso impartivano gli insegnamenti necessari all'uso dell'abaco e, in alcuni casi, i manuali giuridici erano composti in rima allo scopo di facilitare la memorizzazione del testo. Questi sviluppi dimostrano che aveva avuto inizio l'epoca dell'istruzione infantile.
Il governo partecipò alla fondazione e alla gestione di 'scuole elementari' (xiaoxue) che di norma erano soggette al controllo delle scuole governative locali. A partire dal periodo Song, l'interesse per lo studio dei vocaboli cedette gradualmente il passo a quello per l'educazione morale impartita nelle scuole elementari. Tra gli educatori era diffusa l'idea che la memorizzazione dei Classici fosse utile sia all'istruzione letteraria sia alla formazione morale; benché riflettesse le trasformazioni sociali dei secoli precedenti, la crescita del livello di alfabetizzazione registrata in questo periodo va ascritta anche all'uso di questi metodi pedagogici, così come alla diffusione della stampa. Nella maggior parte delle scuole elementari studiavano ragazzi di età compresa tra gli otto e i quindici anni, ai quali erano quasi sempre forniti sussidi alimentari. L'istruzione elementare nel periodo Song raggiunse l'apice del suo sviluppo all'inizio del XII sec., quando il Primo ministro Cai Jing (1047-1126) promosse una serie di riforme relative all'istruzione di massa. Nel periodo dei Song meridionali (1127-1279) il governo svolse un ruolo di secondo piano nella gestione delle scuole elementari; nel Nord controllato dai Jurchen soltanto i figli degli aristocratici Jin potevano accedere all'istruzione elementare governativa. Dopo aver conquistato l'intero territorio Song, i Mongoli fecero costruire scuole elementari in tutte le circoscrizioni amministrative (lu), cioè sia nelle prefetture sia nei distretti, anche se, nel campo dell'istruzione elementare, le famiglie mantennero un ruolo preminente.
In questo periodo, infatti, il ruolo degli insegnamenti familiari, che aveva acquisito una grande importanza sino dall'epoca delle Sei Dinastie (222-589), non si estinse. L'istruzione familiare svolse dunque una funzione molto importante nel campo dell'educazione e, in particolare, nel processo di trasmissione delle conoscenze tecniche anche nelle epoche Song e Yuan. Lo sviluppo del sistema degli esami condizionò peraltro anche il modo di operare delle scuole di famiglia. Le organizzazioni basate sul clan, fondate cioè sull'associazione di un gruppo di persone legate tra loro dalla stessa origine genealogica e che risiedevano nello stesso luogo, divennero sempre più importanti nella vita locale del mondo Song e Yuan. Il successo di questo sistema si fondava su un'elaborata strategia matrimoniale, sulla distribuzione delle risorse e soprattutto sulla preparazione di candidati in grado di superare gli esami. L'istruzione quindi svolgeva un ruolo di primo piano nel funzionamento della società locale cinese e i principî etici del neoconfucianesimo divennero la base dell'istruzione.
L'insegnamento familiare di alcune arti ‒ come, per esempio, la calligrafia e la medicina ‒ era sempre stato una caratteristica costante della trasmissione delle conoscenze scientifiche e tecniche. Qian Yi (1032-1113 ca.), uno specialista di scienza pediatrica, e Tang Shenwei (1056-1110 ca.) si erano entrambi formati sotto la guida dei loro familiari. Anche Chen Ziming (1190-1270), un medico che si era specializzato nella cura delle malattie femminili, vissuto verso la fine del periodo Song, aveva appreso la sua arte nell'ambito della famiglia. Il nonno di Wei Yilin (1277-1347), vissuto nel periodo Yuan, era un esperto medico che, insieme al fratello, aveva studiato la medicina sotto la guida dei suoi avi. Anche il padre e lo zio di Wei erano medici specialisti e Wei stesso alla fine entrò a far parte dell'Accademia imperiale di medicina con il titolo di 'erudito' (boshi).
Per quanto riguarda gli studi superiori, la Direzione dell'educazione (lett. 'Direzione [pedagogica] dei Figli del regno', Guozi jian), spesso chiamata anche Università imperiale (lett. 'Grande scuola', Taixue), era l'istituzione educativa più importante della nazione, cui era affidato lo studio dei problemi politici; questa istituzione era frequentata dai figli degli alti funzionari e pubblicava testi autorizzati dal governo. L'Università, che fiorì nei primi anni dell'XI sec. sotto la direzione di Hu Yuan (993-1059) e di Sun Fu (992-1057), non era divisa in corsi di laurea ed era frequentata soprattutto dagli studenti che desideravano iscriversi agli esami. In realtà, questa istituzione acquistò una certa notorietà soprattutto grazie alla vita frivola degli studenti universitari e al loro coinvolgimento nel dissenso politico, e talvolta nelle lotte di potere che si svolgevano all'interno del governo.
Dal momento che i Jin usavano il sistema degli esami per reclutare i funzionari addetti all'amministrazione della popolazione cinese (soprattutto Han) conquistata, le attività dell'Università imperiale in epoca Jin erano molto simili a quelle dell'Università imperiale di epoca Song. Al contrario dell'Università Song, tuttavia, l'Università Jurchen, come del resto le scuole governative locali situate nel territorio soggetto al controllo dei Jin, accettava sia studenti jurchen sia studenti cinesi e riconosceva l'uso di entrambe le lingue. I Mongoli crearono un sistema educativo superiore molto più ambizioso, che attrasse non soltanto i giovani aristocratici mongoli, ma anche gli Uiguri, già sudditi dei Song. Gli studenti che si diplomavano in queste scuole, come si è detto, entravano a far parte della burocrazia in base a un sistema di quote studiato per far fronte alle esigenze amministrative delle diverse popolazioni.
I governi imperiali cinesi inserirono l'insegnamento di conoscenze specialistiche nel quadro dell'educazione classica di carattere generale. La maggior parte delle conoscenze tecniche utili al governo era insegnata all'interno di programmi di formazione organizzati dai diversi uffici. In generale, i funzionari cui erano assegnati incarichi speciali spesso acquisivano le conoscenze necessarie all'assolvimento dei loro compiti sul campo; per questo la competenza di molti celebri autori ed esperti naturalisti che hanno tramandato alla posterità importanti testi o manufatti va ascritta ai loro interessi personali e alla loro intelligenza; le istituzioni educative governative, infatti, non si occupavano della formazione dei tecnici. Nell'XI e nel XII sec., tuttavia, lo Stato Song fondò le scuole speciali, sottoposte alla supervisione dell'Università imperiale e destinate all'insegnamento della matematica e della medicina, così come della pittura, del diritto e della calligrafia. Le scuole di pittura svolsero un ruolo decisivo nella formazione di celebri artisti e diedero origine a una scuola di pensiero che elaborò una sua teoria pittorica. Anche lo studio della medicina si avvalse del sostegno organizzativo offerto dallo Stato. Sappiamo che molti medici trassero grandi benefici dalla frequentazione della scuola governativa di medicina e delle scuole locali. I Song, i Liao, i Jin e soprattutto gli Yuan affidarono ai funzionari locali il compito di organizzare le scuole di formazione medica (chiamate scuole Yin-yang) nelle scuole delle prefetture o dei distretti; come le famiglie, queste istituzioni assicurarono la trasmissione delle conoscenze mediche. Tuttavia, l'innovazione nel campo della teoria medica seguitò a essere appannaggio dei letterati-funzionari, anche se molti celebri medici acquisirono le loro conoscenze sotto la guida di maestri privati; per esempio, Liu Wansu curò praticamente da solo la formazione di tutti i medici più importanti attivi sotto la dinastia Jin e nelle regioni settentrionali dominate dagli Yuan, a quanto sembra senza avere frequentato le scuole imperiali.
Dopo i Song meridionali la formazione dei tecnici o specialisti delle diverse arti passò nelle mani degli uffici governativi e, con l'eccezione forse dell'astronomia e della medicina, tutte le arti subirono un lento declino. Nel campo dell'astronomia e della medicina si registrarono invece continui progressi al di fuori delle scuole governative, favoriti dalle relazioni che legavano gli eruditi ai diversi uffici; tra questi ricorderemo l'Ufficio imperiale di medicina (Taiyi ju), l'Ufficio astronomico (Sitian tai) e l'Ufficio del Grande Astrologo (Taishi yuan).
L'affermazione del sistema degli esami e il prevalere di condizioni di pace al Sud all'inizio del X sec. offrirono a nuovi gruppi sociali l'opportunità di entrare a far parte della burocrazia. Questi gruppi favorirono la diffusione di nuove idee e, riflettendo sulle sconfitte dei secoli precedenti (che risalivano almeno alla metà dell'VIII sec.), elaborarono una nuova concezione del mondo caratterizzata da un atteggiamento più critico nei confronti del sapere tradizionale, da una maggiore apertura verso i cambiamenti e, infine, da una concezione più ampia del sistema delle conoscenze e della sua intrinseca coerenza. Il daoxue rispecchiò queste nuove convinzioni, anche se le sue teorie, volte a ricostituire la tradizione confuciana, mettevano in evidenza soprattutto la ricerca della perfezione morale e la creazione di un continuum sociale e politico armonioso.
I modelli sociali dominanti del periodo Song coincisero inizialmente con un ideale aristocratico estraneo alla realtà sociale. Alla fine del IX sec., infatti, la struttura aristocratica della società cinese si era quasi del tutto dissolta e i diplomati, i militari in cerca di avventure e la classe mercantile iniziarono a esercitare un'influenza sempre più profonda sulla società. Allo stesso tempo, i grandi movimenti migratori avvenuti sin dalla metà dell'VIII sec. accelerarono le trasformazioni sociali e le Weltanschauungen, che le nuove élite contribuirono a elaborare, rispecchiavano tali cambiamenti. Alla fine del XII sec., il nuovo modello di pensiero aveva consolidato il suo dominio; Zhu Xi e i suoi conterranei e seguaci come, per esempio, Lü Zuqian (1137-1181) e Lu Jiuyuan (1139-1193) avevano diffuso una dottrina che affermava la centralità del principio mente-cuore e dell'impegno a migliorarsi attraverso la ricerca della perfezione morale. Con l'arrivo di questa corrente di pensiero, abitualmente definita 'neoconfucianesimo', la trasformazione sociale e intellettuale giunse a compimento riflettendo pienamente le esigenze delle nuove realtà sociali. La concezione del mondo che ne derivava era caratterizzata da un'acuta percezione del cambiamento storico. Il senso dell''anacronismo' era così forte che persino Zhu Xi, che era vissuto nel XII sec. e aveva insistito sulla permanenza del Tao, fece occasionalmente qualche concessione all'idea di 'contingenza storica'. In realtà, la convinzione secondo cui la storia non aveva mai incarnato il Tao era molto diffusa nell'XI sec.; sia Su Xun (1009-1066) sia i suoi figli, Su Che (1039-1129) e Su Shi (1037-1101), sostennero l'idea dello shi, termine traducibile con l'espressione 'potenzialità delle forze storiche'. Secondo altri pensatori Song, l'Antichità non poteva essere presa a modello per criticare la dinastia Song, perché nel tempo si erano accumulati troppi cambiamenti; la storia della dinastia Tang era un termine di paragone più appropriato.
Lo sviluppo della cultura classica tese a rispecchiare una nuova mentalità critica, grazie all'atteggiamento più aperto, se non scettico, nei confronti delle possibilità conoscitive dell'uomo e in particolare dello studio dei canoni confuciani. I nuovi approcci alle opere classiche e soprattutto a molti testi meno importanti si distinsero per spirito critico e schiettezza. Grazie alla consapevolezza dell'inevitabilità del cambiamento storico, i pensatori Song diedero per scontata l'idea del 'cambiamento' e la usarono liberamente nei loro studi. Anche l'ideale educativo dello 'studio per coltivare sé stessi' propugnato dal daoxue non escludeva l'idea del cambiamento storico ed è grazie a essa che pensatori come Zhu Xi riuscirono a reinterpretare in modo attendibile l'evolversi dei riti e dei criteri etici. I neoconfuciani, e in particolare Ouyang Xiu (1007-1072), ritenevano che il vero wen (cioè il nuovo progetto culturale) dovesse essere in grado di dimostrare che il Tao operava effettivamente nell'Universo per conferirgli uno scopo e un'unità morale. Benché infatti molti studiosi ammettessero che il ristabilimento del mondo perfetto delle 'Tre dinastie ereditarie', cioè Xia, Shang e Zhou (sandai), fosse impossibile, secondo altri questo obiettivo poteva essere conseguito attraverso l'elaborazione di un corretto wen.
L'impegno a elaborare una tradizione intellettuale che recasse la testimonianza del Tao fu dunque lo sfondo su cui si stagliava la produzione letteraria dei maestri del daoxue e, in particolare, di alcune opere importanti che avrebbero esercitato una durevole influenza sul pensiero cinese, tra cui le Riflessioni sulle cose a portata di mano (Jinsilu, redatte da Zhu Xi e Lü Zuqian). Tuttavia, il pensiero Song esercitò una profonda influenza sulla scienza soprattutto attraverso la tradizione dell'erudizione e l'idea di tong, cioè di 'unità interna delle conoscenze'. Grazie a un approfondito lavoro di erudizione si giunse alla compilazione di molte importanti enciclopedie, tra cui l'Ampia raccolta dell'era Taiping xingguo (Taiping guangji), l'Enciclopedia [compilata] per l'imperatore durante l'era Taiping xingguo (Taiping yulan), la Descrizione generale del mondo nell'era Taiping xingguo (Taiping huanyu ji), e alcuni compendi riconducibili allo stesso genere, tra cui le Prescrizioni compilate col benestare imperiale durante l'era Taiping xingguo (Taiping shenghui fang) e diverse continuazioni della vasta Farmacopea classificata (Zhenglei bencao), in origine compilata da Tang Shenwei, tutti di grande importanza per la scienza medica.
Insieme agli interessi antiquari, l'erudizione spinse gli intellettuali ad ampliare la base delle proprie ricerche. Il caso di Zheng Qiao (1104-1162) illustra perfettamente questa nuova tendenza; la sua Monografia generale (Tongzhi) comprende infatti un nuovo schema di classificazione ‒ a carattere bibliografico ‒ idoneo a 'contenere' la conoscenza. Questo schema si discosta notevolmente dai metodi convenzionali di divisione quadrupla e rispecchia il riconoscimento della vastità della conoscenza e della necessità di comprenderne la 'coerenza interna'. Il Mare di giada (Yü hai) di Wang Yinglin (1223-1296) è ancora usato dagli storici moderni che si dedicano allo studio della cultura tradizionale cinese, come, del resto, l'opera più circostanziata Esame generale dei documenti [storici] (Wenxian tongkao) di Ma Duanlin (1254-1323 ca.) che segnò la nascita di un nuovo genere di compilazione storica.
Le nuove conoscenze geografiche, acquisite grazie all'incontro con le popolazioni nomadi, e i movimenti migratori verso il Sud furono alla base della compilazione delle 'monografie locali' (difang zhi). Le opere geografiche Song furono tra le prime a riservare un certo spazio ai prodotti naturali. Alcune importanti opere sul tè (Cai Xiang, 1012-1067), sul litchi (Cai Xiang), sulla peonia (Ouyang Xiu e Lu You, 1125-1210), sulle arance (Han Yanzhi, 1131-1200), sui crisantemi (Fan Chengda, 1126-1193) furono infatti pubblicate in questo periodo. Molte di queste opere rimasero a lungo insuperate nel loro genere e ancora oggi forniscono importanti informazioni sui geosistemi e gli ecosistemi della Cina di quel periodo. Redatto in uno stile analogo, il trattato dedicato da Cai Xiang alla costruzione dei ponti è chiaramente il prodotto dell'esperienza amministrativa dell'autore. L'importanza attribuita all'esperienza pratica, d'altra parte, è evidente particolarmente nelle opere dedicate all'agricoltura; infatti gli scritti di agronomia dei periodi Song e Yuan ‒ in particolare, il Trattato di agricoltura (Nongshu) di Chen Fu (attivo nel XII sec.) e l'opera omonima di Wang Zhen (attivo tra la fine del XIII sec. e l'inizio del XIV sec.) ‒ si distinguono per l'importanza accordata all'osservazione diretta e all'esperienza pratica. Il trattato di Chen rappresenta la prima vasta discussione dedicata a questioni agricole redatta nella Cina meridionale, mentre l'opera di Wang, compilata nel periodo in cui l'autore lavorava nell'amministrazione locale, presenta numerose illustrazioni di strumenti e attrezzi agricoli.
Anche i significativi progressi compiuti nel campo della matematica e della scienza nel corso del periodo Song vanno ascritti alla tradizione dell'erudizione, come dimostra il caso di Song Ci (1186-1249) che scrisse alcuni testi di medicina legale e quello, non meno importante, di Shen Gua che redasse i Discorsi in punta di pennello dal Ruscello dei sogni (Mengxi bitan), notevoli per l'ampiezza della prospettiva anche se non per l'approfondimento. Grazie alla diversità della loro formazione, questi autori contribuirono a creare un'atmosfera intellettuale stimolante che incoraggiò ad ampliare le aree d'indagine e a intensificare l'interesse per la Natura e le conoscenze tecniche. Da questo punto di vista anche le collezioni di libri furono molto importanti; esse, infatti, condussero alla compilazione di bibliografie e cataloghi annotati, con particolare riferimento alla trattazione di argomenti tecnici. I più importanti autori di compilazioni di carattere bibliografico furono Chen Zhensun (1190 ca.-dopo il 1249), Chao Gongwu (attivo nell'XI sec.) e Zheng Qiao. Per quanto riguarda le conoscenze tecniche, le biblioteche governative furono spesso un'importante fonte d'informazioni per chi desiderava approfondire argomenti diversi da quelli previsti dai programmi d'esame. Yue Shi (930-1007), il curatore della Descrizione generale del mondo nell'era Taiping xingguo, seppe sfruttare il suo incarico di bibliotecario imperiale per accedere ai testi necessari a coordinare la compilazione di questa immensa enciclopedia geografica. Si potrebbero fare le stesse osservazioni sul conto di Shen Gua, i cui primi incarichi ufficiali si svolsero all'interno delle biblioteche imperiali, anche se molte delle sue penetranti osservazioni su alcuni argomenti potrebbero essere precedenti alla lettura dei relativi materiali. Ricordiamo inoltre il caso del celebre architetto Li Jie (m. 1110), la cui famiglia possedeva un'imponente collezione di libri. Si narrava che Li avesse copiato a mano centinaia di testi della biblioteca di famiglia. Qin Jiushao (attivo nel XIII sec.) approfittò della posizione di suo padre ‒ che rivestiva la carica di vicedirettore della Biblioteca di Palazzo ‒ per prepararsi a divenire un esperto e creativo matematico. Infine, il celebre Qiu Chuji (1148-1229), consigliere taoista dei sovrani mongoli, aveva iniziato la sua carriera come responsabile della biblioteca della scuola Quanzhen; fu proprio la possibilità di accedere a questa collezione di libri che gli consentì d'intraprendere una fortunata carriera di consigliere politico, oltre che di geografo, astronomo e alchimista.
Gli interessi scientifici degli intellettuali dei periodi Song e Yuan non nascevano da un semplice desiderio di erudizione, in quanto a fondamento della loro attività stava la convinzione che fosse possibile unificare i diversi campi della conoscenza; essi credevano, infatti, che le nozioni più disparate fossero legate tra loro da connessioni comprensibili. Il termine tong rendeva perfettamente sia l'idea di unità sia quella di comprensibilità; i pensatori del periodo Song lo usarono per esprimere la convinzione secondo cui la molteplicità dei fatti e degli eventi nascondesse un'unità interna. L'idea di tong risaliva almeno al primo critico storico, Liu Zhiji (661-721), la cui Storia generale (Shitong) coincise con il primo tentativo di esplorare i fondamenti della riflessione storica. In seguito, questa idea fu enunciata da diversi autori, ma il merito di aver elevato il termine tong al rango di parola chiave della conoscenza va ascritto a Sima Guang (1019-1086), l'autore dello Specchio generale per il governo (Zizhi tongjian). Sima Guang si propose d'individuare un nesso di causalità morale all'interno di una cronaca storica scrupolosamente redatta e compilata e di dimostrare che gli eventi storici erano connessi tra loro. Le sue idee furono riprese da Yuan Shu (1131-1205), la cui opera Eventi completi relativi allo 'Specchio generale' (Tongjian jishi benmo) può essere considerata un esplicito tentativo di riproposizione delle tesi di Sima Guang con alcune variazioni che avrebbero consentito di rivelare il nesso causale di una 'storia'.
Zhou Dunyi (1017-1073), un illustre pensatore che in seguito sarà considerato uno dei progenitori del neoconfucianesimo, scelse il termine tong per designare i suoi studi sul Classico dei mutamenti. L'idea di tong fu ripresa anche dall'erudito Zheng Qiao, che tentò di dimostrare l'intrinseca coerenza di tutto il sapere. Essa, inoltre, esercitò una profonda influenza su Zhu Xi e i suoi discepoli, che, tuttavia, si mostrarono più interessati alla natura metafisica dell'unità interna del Cosmo e sostennero la tesi secondo cui la diversità è soltanto apparenza e nasconde un'unità che coincide con la realtà. Tutti questi autori furono influenzati direttamente o indirettamente dal discorso del daoxue; nei periodi Song e Yuan la produzione e la riproduzione dei 'testi' fu quindi strettamente legata all'elaborazione del pensiero neoconfuciano, e il movimento intellettuale del daoxue fu incontestabilmente la corrente di pensiero dominante nel panorama intellettuale dell'epoca.
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