La scienza in Cina: l'epoca Song-Yuan. La medicina
La medicina
di Catherine Despeux
Non è eccessivo affermare che in epoca Song (960-1279) e Yuan (1279-1368), rispetto ai secoli precedenti, si assiste a una rinascita della medicina. Durante i sette secoli che separano i Jin orientali (317) dai Song, infatti, gli unici elementi rilevanti della produzione letteraria erano l'abbondanza di raccolte di ricette e l'incremento della farmacopea; per il resto ci si era limitati a perpetuare e commentare la tradizione costituitasi in epoca Han (206 a.C.-220 d.C.) e Jin (265-420), con la formazione del corpus classico degli scritti medici. Due eventi hanno creato una frattura nello sviluppo della medicina, da un lato la perdita di numerose opere durante la rivolta di An Lushan (755-763), e dall'altro, più tardi, nel periodo che separa la caduta dei Tang (907) dall'avvento dei Song, la disgregazione del paese in numerosi regni. Così, all'inizio dell'XI sec., il quarto imperatore della dinastia Song, l'imperatore Renzong (1023-1063), sentì l'esigenza di promuovere una raccolta di scritti medici, incaricando un'équipe di medici e funzionari di provvedere alla revisione e all'edizione dei testi fondamentali. Tale attività fu l'occasione per ridefinire l'ortodossia in materia medica, in particolare attraverso la scelta dei testi di riferimento utilizzati in ciascun settore. Questo periodo segna l'inizio di un rinnovamento durante il quale si fissano le grandi tendenze dello sviluppo medico che persisteranno sino ai nostri giorni.
Contesto sociale e istituzionale
All'epoca dei Song, la diffusione della stampa ha sicuramente svolto un ruolo importante nello sviluppo delle scienze ‒ anche se non è l'unico fattore da prendere in considerazione. Si nota un incremento significativo delle opere oggi considerate scientifiche o tecniche, come quelle di carattere medico. La produzione si diversifica a livello regionale, conferendo maggiore autonomia a quegli individui che non gravitavano necessariamente nell'orbita del palazzo imperiale. È innegabile che l'epoca Song sia segnata da un cambiamento di scala, sia nella quantità delle opere prodotte e riprodotte, sia nel fiorire di nuove teorie.
In ambito medico questa evoluzione teorica è probabilmente scaturita dall'esigenza di colmare il divario fra le teorie a disposizione dei medici e i problemi posti dalle diverse patologie. Secondo alcuni, infatti, le vecchie ricette mal si adattavano alle nuove malattie, mentre per altri era indispensabile prendere le distanze dalla tradizione rinnovando il proprio sapere. Questo bisogno libera la riflessione e favorisce lo spirito critico, tanto che la precisione diviene un elemento molto richiesto, nel tentativo compiuto da medici e letterati di verificare l'esattezza del sistema teorico. Così, per esempio, l'esigenza di stabilire con precisione e in modo normativo la disposizione dei punti di agopuntura porta, nel 1027, all'ordine imperiale che richiede la fusione di un uomo di bronzo sul quale i punti erano accuratamente segnati. In questo periodo si generalizza il controllo sulla formazione medica, aprendo la caccia agli sciamani. Le istituzioni mediche, presenti in ogni provincia, organizzano esami per verificare sia il sapere teorico dei candidati, in ambiti classici quali la fisiologia e la sfigmologia, sia la loro idoneità a risolvere un dato caso clinico, del quale dovevano fornire l'origine dei sintomi, il processo in atto e la terapia appropriata. Sempre in epoca Song, l'Ufficio imperiale della medicina (Taiyiju) organizza mensilmente e annualmente degli esami fondati su un programma comune ai suoi dipartimenti. Questo programma comprende i grandi classici della medicina: le Domande semplici del 'Canone interno dell'Imperatore Giallo' (Huangdi neijing suwen), il Canone delle difficoltà (Nanjing), il Trattato sull'origine e i sintomi delle malattie (Zhubing yuanhou lun) e la Farmacopea completa e annotata (Buzhu Bencao). L'esistenza di scuole ed esami locali ha reso possibile una maggiore permeabilità fra le differenti categorie di medici: quelli di distretto, quelli di campagna e quelli di palazzo.
Sotto i Song e gli Yuan si assiste così all'emergere di una classe di medici letterati, i ruyi. La corte educa e forma gentiluomini che si esercitano nell'arte dei letterati e al tempo stesso penetrano perfettamente il grande classico della medicina, il Canone interno dell'Imperatore Giallo (Huangdi neijing), come l'arte della diagnostica e della terapia. Se già sotto gli Han (206 a.C.-220 d.C.) era possibile affermare che qualora un funzionario avesse fallito gli esami avrebbe sempre potuto servire il popolo con la medicina, in realtà questa pratica si generalizza soltanto a partire dai Song, quando l'esercizio della medicina diventa un'attività sussidiaria di numerosi funzionari. Questi medici letterati sono, dunque, sia studiosi che avevano fallito gli esami, sia letterati che consideravano la medicina come loro attività secondaria, incoraggiati in questo dall'etica neoconfuciana che riaffermava l'importanza della pietà filiale e dell'attività carismatica, raccomandata anche dal buddhismo. In quest'ottica diventa essenziale dotarsi dei mezzi per curare un parente malato, un vicino o un conoscente. Cosicché diverse biografie di medici celebri fanno risalire la loro vocazione al momento in cui questi, per pietà filiale, avevano curato un parente malato. Durante il periodo Song, proprio per questa particolare attenzione alle persone più fragili, si assiste al fiorire di opere specializzate sulle malattie dell'infanzia, della donna e degli anziani. Il disinteresse è d'obbligo e questi letterati proclamano che essi non praticano quest'arte, un tempo così disprezzata, a scopo di lucro.
L'etica neoconfuciana e le preoccupazioni di carattere sociale di certi funzionari provocano un maggiore coinvolgimento dello Stato nella salute pubblica, secondo il modello proposto dai Riti dei Zhou (Zhouli). Si assiste quindi all'avvento di una vera scolastica medica e all'affermazione della medicina come disciplina nobile. In questo periodo storicamente tormentato si assiste anche a una grave recrudescenza delle epidemie, causate dalle numerose rivolte e dagli attacchi dei barbari, che comportarono anche la decimazione della popolazione per guerra e per fame. Una delle preoccupazioni del governo diventa quella di far fronte alle epidemie, portando avanti due azioni principali: l'edizione e la diffusione di ricettari farmaceutici ‒ a cura degli uffici imperiali della medicina ‒ e la lotta contro i medici-sciamani ai quali ancora ricorreva la maggior parte della popolazione.
Sviluppo di un nuovo sistema teorico: i 'cinque cicli e i sei qi' (wuyun liuqi)
È in questo contesto di ricerca di nuove teorie da parte di medici e letterati che fa la sua comparsa il sistema dei 'cinque cicli e sei qi' (wuyun liuqi), il quale segna una svolta nella teoria medica i cui effetti sussistono ancora oggi. Questa teoria non avrebbe mai visto la luce se la medicina non avesse acquisito nuovo prestigio e se il pensiero neoconfuciano non avesse favorito lo sviluppo del pensiero cosmologico, il quale si diffuse in numerosi settori della cultura cinese. Il sistema wuyun liuqi si situa nella linea di discendenza dell'emerologia sessagesimale, di quei "dispositivi che servono di supporto alla trasposizione sessagesimale dei fenomeni fisici, astronomici e umani in funzione delle proprietà direzionali e cicliche che sono loro attribuite" (Kalinowski 1996, p. 78). Probabilmente in origine si trattava di una tecnica di calcolo sviluppatasi nel contesto divinatorio, la quale è stata successivamente applicata in meteorologia e in medicina, divenendo progressivamente un modello cosmologico che in medicina servì da fondamento a nuove applicazioni. È descritto per la prima volta nel Canone interno dell'Imperatore Giallo in alcuni capitoli (dal 66 al 71 e il 74 per intero; e alcune parti del 5 e del 9) che costituiscono da soli un terzo dell'opera e che sono stati commentati da Wang Bing (epoca Tang). La loro autenticità fu ben presto messa in dubbio; alcuni studiosi li datano alle Sei Dinastie (222-589), altri ne attribuiscono l'aggiunta allo stesso Wang Bing, altri ancora li considerano come più tardi. Wang Bing è in ogni caso considerato il fondatore del sistema wuyun liuqi, poiché il suo nome è associato a diversi testi apocrifi su questo argomento. Il sistema non trova però applicazioni fino alla metà dell'XI sec., allorché il medico di corte Zhao Zonggu, in un'opera purtroppo perduta, ne espone una versione esplicativa illustrata. Alla fine di questo stesso secolo, il sistema entra ufficialmente negli studi medici, quando il membro dell'Accademia Imperiale Liu Wenshu presenta a corte il Trattato sulle meraviglie della bussola dei [cinque] cicli e [dei sei] qi secondo le 'Domande semplici' (Suwen rushi yunqi lun'ao) e medici celebri quali Hao Huaizhi, Yang Zijian, Pang Anshi (1042-1099 ca.) e altri iniziano ad applicarlo. Nel XII sec. si assiste a una sua fioritura, tanto che l'enciclopedia medica intitolata Raccolta generale delle prescrizioni divine (Shengji zonglu), redatta su ordine dell'imperatore Huizong (1101-1125), consacra i primi due fascicoli (juan) all'esposizione del sistema wuyun liuqi. È però soprattutto verso la fine del XII sec. e poi nei secc. XIII e XIV, che la funzione innovatrice del sistema appare in tutta la sua grandezza, con autori come Chen Yan attivo verso il 1174, e i quattro capiscuola, Liu Wansu (1120-1200 ca.), Zhang Congzheng (1156-1228), Li Gao (1180-1251) e Zhu Danxi (1281-1358).
Il sistema wuyun liuqi e le sue caratteristiche
Il sistema wuyun liuqi è basato essenzialmente sui cicli di yin-yang secondo le sei modalità in uso sin dall'Antichità nella medicina cinese (taiyin, shaoyin, jueyin, taiyang, yangming, shaoyang), sui cicli delle Cinque fasi (terra, metallo, acqua, legno, fuoco) e su quelle dei sei qi climatici (vento, calore, canicola, umidità, secchezza, freddo). Serve a calcolare le influenze cosmologiche in un dato momento dell'anno, in base alla posizione nel ciclo sessagesimale dei binomi del calendario e alle loro corrispondenze con le Cinque fasi e i sei qi climatici; l'idea posta a fondamento del sistema è che esista un'interazione fra entità legate da una similitudine, in grado di entrare in risonanza. Questi calcoli permettono di determinare le potenziali malattie, i disordini nel corpo umano, gli elementi patogeni dominanti e il tipo di terapia da applicare. Nel sistema wuyun liuqi intervengono anche elementi presi da altri sistemi cosmologici, in particolare i dodici tubi sonori, principî dell'ordine delle cose corrispondenti a dodici periodi dell'anno, le ventiquattro divisioni dell'anno solare e le ventotto case lunari.
Nel sistema del calendario sessagesimale, ogni anno è caratterizzato da un binomio formato dalla combinazione dei dieci Tronchi celesti (tiangan, cinque yang e cinque yin) e dei dodici Rami terrestri (dizhi, sei yang e sei yin). Tali binomi servono a definire non soltanto gli anni ma anche i mesi, i giorni e le dodici divisioni del giorno in periodi di due ore; nel sistema classico di corrispondenze stabilitosi durante gli Han essi sono stati messi in relazione con le Cinque fasi (wuxing) secondo la loro disposizione spaziale (i quattro punti cardinali più il centro). Qui invece lo svolgersi delle Cinque rivoluzioni (wuyun) all'interno dell'anno segue i cinque settori del cielo definiti in rapporto alle ventotto case lunari situate al margine dell'equatore celeste. Ne risulta che le Cinque fasi vengono correlate ai dieci Tronchi celesti secondo una modalità differente da quella del sistema di corrispondenze classico: mentre in quest'ultimo la terra corrisponde a wu e ji (i Tronchi celesti del centro, settore della terra), nel sistema wuyun liuqi, la terra corrisponde a jia (primo tronco yang) e ji (primo tronco yin); il metallo corrisponde a yi e geng (e non geng e xin); l'acqua a bing e xin (e non a ren e gui); il legno a ding e ren (e non a jia e yi); il fuoco a wu e gui (e non a bing e ding). In Cina, già nel III sec. a.C., è attestata una simile associazione dei Tronchi celesti a due a due, nota con il nome di 'dispositivo delle cinque unioni' (wuhe ju), che occupa un posto importante nell'astrologia calendariale; Kalinowski 1996).
Le trasformazioni dei sei qi climatici propri del sistema wuyun liuqi sono espresse dai dodici Rami terrestri messi in corrispondenza con le sei modalità di yin-yang, con i sei periodi dell'anno e con le note e i dodici tubi sonori, ossia con il cosiddetto sistema dei 'suoni indotti' (nayin), che serviva a caratterizzare gli anni associando i binomi sessagesimali ai cinque suoni e ai dodici tubi sonori. Infine, per stabilire una correlazione fra i sei qi climatici e le Cinque fasi, l'elemento fuoco è stato ulteriormente diviso in 'fuoco sovrano' (junhuo) e 'fuoco ministro' (chenhuo). Si è dunque in presenza di una tecnica di calcolo sofisticata che permette di definire quali siano in un anno i qi e gli elementi climatici regolari e variabili, e quali siano i qi principali (ben) e quelli secondari (biao).
Si possono notare alcune differenze fra questo sistema e quello cosmologico classico, poiché cambiano sia le corrispondenze, sia gli elementi di base e, grazie alla distinzione fra un qi primario e uno secondario, si arriva a una maggior precisione. Inoltre, se prima, da un punto di vista medico, un problema veniva affrontato in base alla costellazione dei sintomi, ora viene compreso dal punto di vista delle circostanze del caso clinico individuale, ponendo una maggiore enfasi sulla circolazione del sangue e del qi. Ciò comporta evidentemente una svolta nel fondamento cosmologico della medicina, che si ripercuote in modo essenziale sulla pratica e mantiene la propria vitalità fino ai giorni nostri.
Il wuyun liuqi e i modelli cosmologici dei Song
I diversi studi intrapresi sinora sul wuyun liuqi mostrano che esso affonda le sue radici nell'epoca Han, nell'ambito delle speculazioni calendaristiche. Ancora più evidente risulta lo sfondo taoista di questi calcoli cosmologici, soprattutto considerando certe caratteristiche del sistema, il contesto in cui sono stati scritti i primi testi che lo sviluppano e la personalità dei loro autori, legati per la maggior parte ad ambienti taoisti. Tuttavia, quando sotto i Song la medicina si svincola dalle tecniche divinatorie, il sistema wuyun liuqi è utilizzato da un punto di vista cosmologico e funge da supporto per localizzare e collegare i sintomi, elaborare una diagnosi e prescrivere una terapia. L'elevazione del wuyun liuqi al rango di sistema centrale della medicina mostra che i medici, sia teorici sia empirici, sebbene avessero preso le distanze dalle tecniche divinatorie, avevano in realtà continuato a prestare attenzione ai modelli d'evoluzione temporale e di correlazioni offerti da queste tecniche. In quest'epoca, il rapporto dell'uomo con la Natura è ripensato secondo nuovi modelli, incidendo profondamente sulla spiegazione dell'origine e delle cause delle malattie e sulla concezione dei meccanismi fisiologici. Gli intellettuali dei periodi Song e Yuan tentano di spiegare sia i meccanismi del Cosmo, sia il funzionamento del corpo umano a partire da un grande principio universale sottostante ai fenomeni naturali, applicabile sia al corpo, sia alla società e alla politica.
A parte l'attestazione storica delle relazioni fra medici e filosofi nel periodo Song, esistono altri elementi che permettono di avvicinare il sistema wuyun liuqi ai sistemi cosmologici elaborati all'epoca, in particolare al calendario cosmico di Shao Yong (1011-1077) e alle differenti versioni del Diagramma del Culmine supremo (Taiji tu), fra le quali la più conosciuta è quella di Zhou Dunyi (1017-1073).
Questi tre sistemi ‒ il taijitu, quello di Shao Yong e il wuyun liuqi ‒ hanno alla base l'idea che esista un'unità sottostante ai fenomeni, la quale nel contesto filosofico è chiamata Culmine supremo (taiji), Senza culmine (wuji), o Culmine augusto (huangji), mentre nell'ambito del wuyun liuqi è definita 'meccanismo misterioso' (xuanji). Nel sistema di Shao Yong come nel wuyun liuqi i principî che regolano il meccanismo dell'Universo e la sua evoluzione possono essere conosciuti e definiti grazie al calcolo e ai numeri. Fondarsi sui calcoli permette di apprendere le cose dall'esterno e di acquisire una maggiore efficacia e precisione. Shen Gua ha scritto a proposito del wuyun liuqi che "l'ingegnosità di questo meccanismo è di grande precisione e, fondando il proprio ragionamento su di esso, si arriva inevitabilmente alla ragione ultima e veritiera delle cose" (Mengxi bitan jiaozheng, 7, par. 135). Si constata sovente, fra i letterati Song, l'esigenza di verificare con i fatti l'esattezza di una teoria. Nei sistemi cosmologici dei Song, che si fondavano sulle interpretazioni del Classico dei mutamenti (Yijing), era essenziale distinguere fra gli elementi costanti e variabili delle evoluzioni. L'idea dei cicli integra invece quella dei mutamenti e s'impone nella cosmologia di Shao Yong, in cui l'evoluzione della storia è fissata in cicli di trent'anni, e nel sistema wuyun liuqi, dove le situazioni si ripresentano identiche ogni sessant'anni.
Esistono inoltre forti legami fra l''alchimia interna' (neidan) e il sistema wuyun liuqi. In primo luogo, vi si percepisce la medesima visione ciclica del tempo congiunta alla volontà di padroneggiarne i cicli e le trasformazioni che fanno loro da corollario. In secondo luogo, in entrambi i casi è presente un'esigenza di svincolarsi dagli aspetti magici e divinatori per riacquistare prestigio. In effetti, se da un lato nel taoismo l'alchimia interna può essere associata a riti e pratiche magiche frequentemente in uso sotto i Song, dall'altro lato essa presenta aspetti di trasformazione dell'essere e di fioritura dello spirito che i letterati descrivono in termini poetici, accettandoli volentieri anche in termini di pratica quotidiana. Un duplice aspetto presente anche nel wuyun liuqi che era applicato sia dai cosiddetti 'maestri di ricette' (fangjia), secondo l'espressione usata da Shen Gua, sia da medici letterati eminenti.
Dal calcolo alla teoria e alla pratica
Le discussioni sul sistema wuyun liuqi sono le stesse che riguardano il numero e la relazione fra il modello e il principio o la teoria (li). Shao Yong afferma: "il calendario non può essere privo di errori. Coloro che al giorno d'oggi studiano il calendario, ne conoscono soltanto i modelli (fa) e ne ignorano il principio, la teoria (li)" (Mengxi bitan, 8, 17b). Nella cerchia di Shao Yong vi erano medici legati all'ambiente taoista, molto influenti a corte, i quali hanno sviluppato il sistema wuyun liuqi. Fra questi Hao Yun ha trasmesso il suo sapere al medico di palazzo Zhao Zonggu (o Conggu) il quale ereditò i suoi procedimenti sui cinque cicli e le sei origini, ai quali aggiunse alcuni schemi, presentandoli all'imperatore e facilitandone la diffusione. Sono probabilmente questi i disegni utilizzati da Liu Wenshu nel suo Trattato sulle meraviglie della bussola dei [cinque] cicli e [dei sei] qi secondo le 'Domande semplici'. Questo trattato segna il debutto ufficiale del sistema wuyun liuqi nella teoria medica, pur restando una tecnica di calcolo che non ha ancora espresso tutta la sua potenza creatrice, la quale si svilupperà un secolo più tardi grazie a Liu Wansu, autore molto legato all'ambiente taoista. Sarà poi con Zhang Congzheng e con un'opera di He Daren (i Modelli per gli esami di accesso al Servizio medico imperiale, Taiyi ju zhuke chengwen, una raccolta di modelli di componimenti d'esame) che si moltiplicheranno le applicazioni pratiche e il sistema diventerà un punto di riferimento per un'esperienza clinica ancora incerta, fornendo sostanziali innovazioni in diversi settori della medicina.
Il sistema continuerà, tuttavia, a essere criticato anche dopo la sua adozione ufficiale. Gli intellettuali avranno, infatti, pareri discordanti rispetto al valore da attribuire al numero come strumento di conoscenza. In un testo del XII sec., (Scritti trasmessi dal maestro Chu, Chushi yishu, 1126) scritto da un autore anonimo in un'epoca in cui il sistema era in piena fioritura, viene messa in dubbio la possibilità di arrivare alla precisione attraverso i calcoli astro-calendaristici. Stranamente, non è il sistema di calcolo a essere messo in causa, quanto i calcoli stessi, considerati un'invenzione umana e quindi ritenuti poco affidabili. Respingendo il calcolo, l'attaccamento alla tradizione e l'adulazione degli anziani, questo autore considera che nulla valga il sapere empirico sviluppato grazie all'esperienza clinica coadiuvata dall'aiuto di maestri competenti. Egli si inserisce in una corrente di pensiero del periodo Song, che relativizza il valore del numero. Ouyang Xiu (1007-1072), per esempio, nella sua Prefazione al saggio sul calendario della Nuova storia della dinastia Tang (Xin Tangshu) argomenta contro l'applicazione del numero allo studio del Cosmo.
Quindi, anche se alcuni nell'XI sec. accordano valore al sistema wuyun liuqi, maneggiarlo resta una questione delicata. Si esprime la netta volontà di farlo evolvere da una semplice tecnica di calcolo applicata meccanicamente secondo dei procedimenti (fa) a un sistema di conoscenza della struttura (li) delle cose. Poiché i diversi medici avevano applicato il sistema wuyun liuqi in modo personale e parziale, a volte era messa in discussione una sua parte, altre volte a essere rigettato era un aspetto del calcolo divinatorio. Per esempio Shen Gua non dubita dell'esattezza del calcolo che permette di comprendere il 'principio celeste' (tianli) e da ciò pervenire al 'principio delle cose' (wuli), ma contesta un suo uso rigido, che non tenga in considerazione le variazioni di luogo. Chen Yan (1174), infatti, scrive: "Se un medico non comprende la maniera adeguata di servirsi del sistema, cade nell'impiego determinista delle tecniche di calcolo e di divinazione e può essere comparato agli indovini ciechi che si servono del Classico dei mutamenti restando prigionieri delle fortune e sfortune che prevedono con questo sistema di divinazione. Ciò porta oscurità sulla via del saggio" (Sanyin jiyi bingzheng fang, 2, p. 63). Il sistema vorrebbe dunque svincolarsi dalle tecniche di calcolo calendaristiche per diventare una cosmologia, senza tuttavia riuscirci del tutto. Ciò non toglie ch'esso rinnovi la teoria e, fatto nuovo, permetta di dotare la farmacopea di un sistema di corrispondenze più complesso, di cui faceva difetto, diventando inoltre fonte di innovazione in ambito fisiologico e patologico. Infine in epoca Song e Yuan la maggior parte dei commentari parziali del Canone interno dell'Imperatore Giallo sarà scritta in termini di wuyun liuqi.
Ci si trova quindi davvero a una svolta nella storia della teoria medica, con innovazioni importanti che, peraltro, non implicano un rifiuto dei sistemi tradizionali. Per mostrare come il sistema wuyun liuqi innovi senza escludere il sistema delle Cinque fasi, possiamo prendere l'esempio di come i reni prima siano stati considerati nell'ambito delle Cinque fasi, per poi essere integrati nel sistema wuyun liuqi. Mentre nel sistema di corrispondenze classico in cui ciascuno dei cinque visceri era messo in correlazione con uno dei cinque elementi, i reni venivano associati all'acqua, nel sistema dei 'cinque cicli e sei qi', questi vengono sdoppiati in rene sinistro e rene destro per essere messi rispettivamente in correlazione con l'acqua e il fuoco ministro. Lo sdoppiamento del fuoco in fuoco sovrano, correlato al cuore, e fuoco ministro, correlato al rene destro, che appare nel sistema wuyun liuqi, permette, senza rigettare le correlazioni tradizionali fra elementi e organi interni, di rapportare i reni non più unicamente all'acqua ma anche al fuoco. Questa novità deve essere collocata nel contesto delle idee che circolavano negli ambienti taoisti e, più in particolare, nell'alchimia interna, riguardo ai meccanismi fisiologici del corpo e ai procedimenti attuati al fine di impadronirsi delle 'creazioni' e delle 'trasformazioni'. In effetti, l'adepto taoista che praticava l'inversione e la congiunzione dei contrari, doveva unire l'acqua che scendeva dal cuore e il fuoco che saliva dai reni nella corte centrale, a livello di milza e stomaco. Questo fuoco, che sembrerebbe corrispondere a un calore fisico che si elevava da questa parte del corpo durante l'ascesi, era associato tanto al rene destro quanto a una regione fra i due reni.
Nel campo delle patologie, il maggior contributo del sistema riguarda le malattie epidemiche. Il loro aspetto collettivo è attribuito a un'irregolarità nel corso del cielo, alla quale si sarebbe potuto rimediare se la si fosse compresa. La causa non è più demoniaca, ma cosmologica (per es., le 'malattie [epidemiche]' dovute a un qi 'contrario alla stagione', shiqi bing). All'interno di questa riflessione sulle malattie epidemiche e sui loro rapporti con gli squilibri stagionali nasce ‒ durante la dinastia Song ‒ la moda del Trattato sulle disfunzioni causate dal freddo (Shanghan lun). Inoltre, la marcata differenziazione fra cause interne ed esterne delle patologie, in alcuni autori come Chen Yan (fine XII sec.) e Zhang Congzheng, determinerà la ristrutturazione di una parte della patologia.
Nel suo Prescrizioni per i diversi sintomi patologici classificati secondo le tre cause principali (Sanyin jiyi bingzheng fang, 1174) Chen Yan distingue tre tipi di cause: esterne (waiyin), interne (neiyin), né esterne né interne (bunei buwai). Una lettura attenta di quest'opera rivela tuttavia che la distinzione fra queste cause si limita ad alcune voci della patologia e non ha un valore generale. Essa permette soltanto di affinare l'analisi dei differenti tipi di meccanismi patologici per certi quadri clinici considerati analoghi e raccolti sotto un'unica voce. Il sistema dei 'cinque cicli e sei qi' mette in gioco essenzialmente le cause esterne, permettendo di svincolare certe malattie dal sistema di correlazione con i cinque visceri. È d'altronde significativo che, sotto i Song, soltanto tre titoli siano associati ai cinque visceri e che si tratti di opere con illustrazioni essenzialmente inerenti alla topografia del corpo e relative ai disegni effettuati a partire dalle dissezioni umane piuttosto che al funzionamento dei cinque visceri; questi ultimi sono invece l'argomento dei titoli di una sessantina di opere scritte nel periodo che va dalla dinastia Han ai Tang. In epoca Song, il sistema dei cinque visceri viene manifestamente sostituito, per alcuni tipi di patologie, con quello del wuyun liuqi. Così, l'organizzazione delle categorie patologiche da questo momento in poi comprende un amalgama fra le categorie tradizionali ‒ fondate sul sistema dei cinque visceri o su altre categorie patologiche basate sui sintomi dominanti ‒ e una nuova classificazione fondata sul sistema wuyun liuqi, del quale ogni autore effettuava la sua sintesi personale.
Sistema delle corrispondenze nella terapia farmacologica
Prima dei Song, le raccolte di ricette erano composte da una serie di determinate formule per un insieme di sintomi. A partire dai Song, i medici non applicano più, se non di rado, una ricetta senza previa analisi; mostrano inoltre una certa reticenza nell'utilizzo delle antiche prescrizioni, che secondo alcuni non corrispondevano più ai bisogni delle nuove affezioni patologiche. Questa tendenza si riflette in particolare nella nuova fortuna del Trattato sulle disfunzioni causate dal freddo il quale, da una decina di commentari dell'epoca precedente, passa agli oltre settanta, la maggior parte dei quali interpreta il testo servendosi del sistema wuyun liuqi. Almeno tre fattori predisponevano quest'opera a diventare un caposaldo della speculazione basata sul sistema dei cicli e dei qi. In primo luogo, era il solo testo ‒ almeno fra quelli a noi noti ‒ a trattare le relazioni fra un fenomeno costante e le sue variabili. In secondo luogo, i 'danni dovuti al freddo' (shanghan) rientravano fra le malattie epidemiche e, se si presta fede a Sun Simiao (581-682), questa espressione sarebbe stata un appellativo elegante per definire le 'malattie pestilenziali' (yi bing), termine usato dalla gente di campagna. In terzo luogo, il testo classifica le malattie secondo le sei modalità yin-yang, uno dei fondamenti del sistema wuyun liuqi. Il Trattato sulle disfunzioni causate dal freddo diventa dunque un modello per adattare la prescrizione a un caso particolare. Le collezioni di ricette non si accontentano più di enumerare una lista di sintomi, fornendo la formula raccomandata per ciascuno di essi, con i dosaggi dei suoi diversi componenti; sempre più spesso trascrivono un caso clinico preciso guarito dalla prescrizione in questione, spiegando talvolta anche il come e perché dell'efficacia constatata. Questa abitudine, della quale il primo esempio rilevato è quello di Wang Bo nelle sue Prescrizioni per salvare la maggior parte (Bojifang, metà dell'XI sec.), è ben evidenziata dalla raccolta di prescrizioni attribuite a Shen Gua (1031-1095) e Su Shi (anche noto come Su Dongpo, 1037-1101), due eminenti letterati dell'epoca, le Prescrizioni efficaci dei membri [dell'Accademia Hanlin] Su Dongpo e Shen Gua (Su Shen neihan liangfang). Quest'opera pullula di istruzioni concrete che ci permettono di tracciare fedelmente la realtà medica dal punto di vista della sua applicazione pratica. Si diffonde sempre di più l'usanza di annotare determinati casi clinici; un tipo di testimonianza che diventa una prova quasi scientifica, stando all'affermazione di Shen Gua che le 'prescrizioni eccellenti' (liangfang) sono quelle sperimentate con successo. Questa abitudine farà nascere più tardi, sotto i Ming (1368-1644), un nuovo genere di letteratura medica, quello dei 'casi guariti da medici celebri' (mingyi lei'an). Ormai la maggior parte delle raccolte di ricette non fornisce soltanto una casistica precisa dell'applicazione di una formula, ma si arricchisce di spiegazioni teoriche sul modo in cui essa agisce. Spiegazioni che non vengono più espresse soltanto in termini di corrispondenze pentadiche o dodicesimali, bensì secondo una visione più complessa dei meccanismi fisiologici. Questo fenomeno si sviluppa principalmente fra i capifila delle scuole Jin-Yuan (cioè nate durante le dinastie Jin e Yuan). Persino gli stessi principî base delle modalità d'azione dei rimedi sono rimessi in discussione e le prescrizioni sono classificate secondo sette o dieci categorie. Il quadro teorico cui fanno riferimento i medici resta essenzialmente il sistema wuyun liuqi, usato talvolta in modo diverso dai differenti autori.
Il principio classico di curare le malattie dovute al freddo con rimedi riscaldanti è ormai sorpassato in particolare da Zhu Danxi, il quale non esita a criticare la raccolta di prescrizioni edita dall'Ufficio imperiale per la medicina dei Song. Questo stesso medico, cui si deve la composizione di un buon numero di nuove ricette che si sono rivelate talmente efficaci da essere ancora in uso ai giorni nostri, è il primo a riconoscere proprietà diverse a una medesima droga. Una stessa sostanza poteva, infatti, essere contemporaneamente di sapore acido, dolce e piccante, qualità che permettono di spiegarne in maniera più soddisfacente l'azione. In Wang Haogu i rimedi sono per la prima volta messi in relazione con i meridiani (gui jing), idea che si sviluppa sotto l'influenza del sistema wuyun liuqi. Questa nuova concezione, di primaria importanza, integra la farmacopea con le teorie fisiologiche applicate fino ad allora in agopuntura. Inoltre si stabilisce una relazione fra i rimedi e la visione cosmologica del corpo, il cui funzionamento non è più centrato unicamente sul sistema di corrispondenze delle Cinque fasi. Nella nuova visione, infatti, all'interno del corpo le diverse sostanze circolano in conformità con un tempo interiore, che è il tempo biologico dei giorni e dei mesi con i dodici meridiani per intermediari. Questa visione ha un'influenza pure sulle tecniche di agopuntura che si dotano anch'esse di nuovi sistemi di corrispondenze fra i punti di agopuntura, i meridiani e i calendari.
L'agopuntura e il sistema cosmologico mezzogiorno-mezzanotte
Nel quadro del sistema wuyun liuqi, alcuni testi presentano indicazioni di agopuntura con una scelta dei punti effettuata in funzione del qi dominante o dei segni ciclici del momento. È il caso dei Capitoli ritrovati delle Domande semplici del 'Canone interno dell'Imperatore Giallo' (Huangdi neijing suwen yibian), attribuiti dalla maggior parte dei cataloghi a Liu Wenshu, dove fra le terapie sono fornite soltanto indicazioni di agopuntura per le malattie pestilenziali e il coma. Le categorie di punti sono quelle già menzionate negli antichi classici di agopuntura: pozzo (jing), trasporto (shu), nutritivo (rong), riunione (he), origine (yuan); la novità consiste nel metterli in relazione con i binomi e altri elementi calendaristici. Tuttavia, mentre nel quadro del sistema wuyun liuqi i metodi di selezione dei punti sono soltanto accennati, i praticanti di agopuntura svilupparono su principî analoghi dei sistemi diversi. Un esempio è il cosiddetto sistema degli 'otto metodi della tartaruga magica' (linggui bafa) che stabilisce correlazioni fra i punti shu (di trasporto dell'energia), i trigrammi e i numeri contenuti nel Documento del Fiume Luo (Luoshu). Il sistema più sviluppato è però quello del 'flusso dell'energia da mezzanotte a mezzogiorno' (ziwu liuzhu) nel quale la scelta dei punti di agopuntura per una determinata malattia non è più effettuata, secondo i criteri della medicina classica, in funzione delle indicazioni terapeutiche per tale o talaltro sintomo, bensì secondo un complesso sistema di correlazioni fra i punti, le Cinque fasi (così come i visceri e i ricettacoli), lo yin-yang, i Tronchi celesti e i Rami terrestri. La corrispondenza fra le Cinque fasi e i Tronchi celesti è la stessa del wuyun liuqi. I punti selezionati sono sessantasei, definiti come i punti di 'trasporto dell'energia' (shu): cinque per ciascuno dei sei meridiani corrispondenti agli organi (fegato, cuore, milza, polmoni, reni, pericardio) e sei per ciascuno dei sei meridiani corrispondenti ai visceri recettori (vescica biliare, intestino tenue, stomaco, intestino crasso, vescica, triplice riscaldatore). Questi punti che risultano aperti o chiusi a seconda del giorno e dell'ora (permettendo o meno un'azione ottimale dell'ago), sono tutti situati al di sotto del ginocchio per gli arti inferiori e al di sotto del gomito per gli arti superiori. Sono classificati secondo sei categorie: pozzo (jing), 'piccolo scorrimento' (ying), 'grande corrente' (zhu), fiume (jing) e mare (he), ai quali bisogna aggiungere i punti 'origine' (yuan) per i meridiani dei ricettacoli. Si tratta di punti particolarmente sensibili ai cambiamenti fisiologici e patologici.
Le prime ricorrenze di questo sistema sono quelle del Canto che permette di scegliere i punti in accordo all'ora e al giorno, secondo il sistema mezzogiorno-mezzanotte (Ziwu liuzhu zhuri anshi ding xue ge, 930 ca.), attribuito a un certo Xu Wenbo delle Cinque Dinastie (907-960; Lu Gwei-Djen 1980), in cui si tratta il modo di selezionare i punti secondo il ciclo diurno, il giorno del mese, il ciclo mensile e la stagione dell'anno. Il sistema verrà però promosso in particolare da Dou Mo (noto anche come Hanqing, 1196-1280), nella Guida ai classici dell'agopuntura (Zhenjing zhinan) terminata nel 1241. Scampato per un soffio a un massacro dei Mongoli, questo autore studiò la medicina e il pensiero di Cheng Yi (1033-1107) e di Zhu Xi (1130-1200). Alla fine dei Jin divenne celebre e insegnò secondo la scuola del principio (lixue).
Le quattro scuole del periodo Jin e Yuan e la tarda eredità imperiale
Per oltre un secolo e mezzo la Cina sarà divisa in due parti con a nord le diverse influenze barbare dei Jurchen, dei Qidan e poi dei Mongoli e a sud la dinastia regnante dei Song, che aveva fissato la propria capitale a Hangzhou. Una tale divisione del territorio ‒ pur essendo di per sé drammatica anche a causa delle continue guerre e calamità naturali che, come abbiamo visto, saranno la fonte di carestie ed epidemie ‒ risulterà però favorevole allo sviluppo di un pensiero libero dalla censura tipica di un potere centrale molto forte. Un tale spirito critico, unito a una presa di coscienza della diversità dei fenomeni e delle situazioni, darà vita a una pluralità di correnti di pensiero. In ambito filosofico, durante il periodo Song, il confucianesimo si dividerà in quattro grandi correnti, mentre la medicina vedrà un'analoga fioritura di pensiero nei secc. XII-XIV, durante il periodo Jin e Yuan, quando si distingueranno quattro principali scuole di medicina, caratterizzate ciascuna da un particolare metodo terapeutico. Tuttavia, soltanto tardivamente, verso la fine dei Ming, verrà fissata la lista dei quattro medici fondatori di queste correnti, così come le caratteristiche e le specificità di ciascuna di esse. Il fatto che in medicina vengano stabiliti dei lignaggi di trasmissione ‒ cosa che, all'interno del pensiero confuciano, fin dal periodo Han aveva garantito l'ortodossia nell'interpretazione dei Classici ‒ è un elemento rivelatore dell'influenza dei letterati su questa disciplina. Lo scritto fondatore, così importante in Cina per la costituzione di una scuola, non consiste più unicamente in una o più opere canoniche della medicina, bensì in quei testi tramandati da maestro a discepolo che servivano ad autenticare le linee di trasmissione. La maggiore diffusione di scritti non ufficiali, grazie soprattutto allo sviluppo della stampa, gioca qui un ruolo essenziale, poiché rende possibile la creazione di nuove ortodossie, non più fondate unicamente sulla tradizionale trasmissione di scritti canonici, ma anche su testi individuali, più facilmente accessibili. In questo processo intervengono anche le trasformazioni nel metodo di formazione e il nuovo valore educativo acquisito da questi testi non canonici (Wu Yiyi 1993-94).
Un'opinione parzialmente fondata ha voluto vedere in queste quattro scuole differenze regionali piuttosto che ideologiche, le quali avrebbero portato i loro rappresentanti a specializzarsi nel tipo di malattia più diffuso nel posto in cui esercitavano. Così Liu Wansu, dello Hebei nella Cina settentrionale, si sarebbe trovato a curare persone sofferenti di disturbi digestivi dovuti al nutrimento troppo ricco della gente del Nord; mentre Li Gao, vissuto in un periodo di tumulti e di carestie, avrebbe piuttosto tentato di tonificare il sistema digestivo (la terra); infine Zhu Danxi, originario della Cina meridionale, dove era diffusa una certa opulenza, avrebbe posto l'accento sul carattere nocivo degli eccessi emotivi, alimentari e sessuali. Tuttavia, la diversa esperienza clinica alla quale gli uni e gli altri avrebbero dovuto far fronte non spiega interamente le caratteristiche specifiche di queste quattro correnti. Fra i quattro capiscuola esistono però anche analogie; sono stati in rapporto con eminenti letterati dell'epoca e hanno ostentato insoddisfazione per il modo in cui allora si praticava la medicina, criticando in particolare le prescrizioni stabilite dall'Ufficio imperiale della medicina. Si sono ispirati al sistema wuyun liuqi, dando prova di un desiderio di rinnovamento. Infine tutti e quattro si sono basati sull'idea di un meccanismo fisiologico con un elemento motore che regola la salita e la discesa delle sostanze, concentrando la loro attenzione sull'agente fuoco, in accordo con le idee filosofiche dei Song che consideravano questo elemento come il più importante. Tuttavia, ciascuno dei quattro ha tratto conclusioni differenti: Liu Wansu e Zhang Congzheng, si sono basati in gran parte sulle teorie del sistema wuyun liuqi e hanno posto l'accento sulle cause esterne, più precisamente sul fuoco; mentre gli altri due, Li Gao e Zhu Danxi, hanno insistito sulle cause interne (deficienza del sistema digestivo per Li Gao e deficienza dei reni per Zhu Danxi). In epoca Ming il fuoco continuerà a giocare un ruolo importante. Fra questi quattro medici è sicuramente Liu Wansu a rappresentare al meglio lo sviluppo dell'eredità imperiale dei Song e ad aver mostrato maggiore audacia sia nelle critiche sia nella volontà di riformare la medicina. La sua scuola si chiamava scuola dello Hejian (dal suo luogo d'origine) o 'scuola dei rimedi refrigeranti' (Wu Yiyi 1993-94) e ispirò numerosi medici celebri d'epoca posteriore ‒ Ming e Qing ‒ come Wang Lü, Dai Sigong, Hua Shou, Zhang Jiebin. Egli criticò con veemenza i medici che si accontentavano di vivere sulla fama dei loro antenati: "attualmente i medici miei contemporanei si appoggiano per la maggior parte sulla fama dei loro antenati. Si accontentano di impiegare le antiche prescrizioni, si vergognano di chiedere agli altri, non si coltivano e, inoltre, non dispongono di alcun metodo innovativo" (Suwen bingji qiyi baoming ji, p. 1).
Liu Wansu ha avuto l'audacia di scuotersi di dosso il gioco dell'ortodossia dell'accademia imperiale di medicina, la quale, applicando il sistema tradizionale della complementarità fra la natura dell'azione di un rimedio e quella di un sintomo, raccomandava rimedi che producessero calore in caso di malattie dovute al freddo. Nonostante sia ancora molto difficile determinare quale parte abbiano svolto nel suo pensiero rispettivamente l'esperienza clinica e la teoria, di fatto egli utilizzava di sovente dei rimedi refrigeranti per rafforzare l'energia della milza, anche quando la patologia era dovuta al freddo. Liu Wansu rimproverava alle formule preconfezionate dell'Ufficio imperiale della medicina d'essere troppo semplicistiche, avendo un'applicazione meccanica che non teneva conto delle diverse varianti. Nonostante queste innovazioni, Liu Wansu non trascurò comunque il Canone interno dell'Imperatore Giallo, interpretandolo però alla luce delle concezioni che circolavano negli ambienti taoisti: la teoria wuyun liuqi, le teorie dell'alchimia interna e l'attenzione prestata al principio vitale (qi). In particolare tali concezioni erano presenti nella scuola taoista Quanzhen, molto attiva nel Nord della Cina in epoca Jin e i cui numerosi monaci praticavano la medicina con sufficiente destrezza da far passare i loro nomi alla posterità. Liu Wansu si svincolò dall'uso e dall'aspetto divinatorio del wuyun liuqi, affermando che diversi scritti relativi a questo sistema avrebbero incluso formule e diagrammi di 'medici dei campanelli' (medici itineranti che annunciavano il loro arrivo nei villaggi suonando i campanelli legati a un bastone), senza tuttavia esporre né la teoria né il loro utilizzo. Egli applicò il wuyun liuqi principalmente alla patologia, dove la comprensione del 'meccanismo misterioso' (xuanji) avrebbe dovuto aprire la porta alla comprensione del 'meccanismo patologico' (bingji). Inoltre ha creato un nuovo sistema eziopatologico, raggruppando le sindromi secondo il wuyun liuqi e utilizzando a tale scopo la classificazione presente nei capitoli delle Domande semplici (Suwen) che trattano di questo sistema. Per esempio, egli raggruppa nel fegato i sintomi dovuti al vento e alle vertigini e nel cuore quelli del fuoco, come i pruriti, i dolori, gli ascessi e altri sintomi.
Liu Wansu è stato anche influenzato dalle teorie taoiste di alchimia interna, sviluppando su questa base il ruolo specifico della 'porta della forza vitale' (mingmen), in associazione con le idee alchemiche della salita e discesa del fuoco e dell'acqua a partire dalla regione dei reni. Egli si basò sullo sdoppiamento del fuoco in 'fuoco ministro' e 'fuoco sovrano' e sul fatto che la lista dei sei qi comprendeva al tempo stesso fuoco e forte calore, per puntellare la propria opinione che il fuoco e il calore fossero le cause più frequenti di malattia. Secondo lui, le malattie del vento, del freddo, dell'umidità e della secchezza sarebbero delle evoluzioni del fuoco-calore dal quale scaturirebbe il freddo; allo stesso modo un eccesso dei cinque tipi di emozioni avrebbe provocato malattie del calore che si sarebbero trasformate in freddo. A partire da questi assunti teorici scaturiva l'utilizzazione in terapia di molti rimedi refrigeranti. La potenza innovatrice di Liu Wansu e del suo insegnamento fu tale da far sì che uno dei suoi discepoli, Zhang Congzheng, divenisse il fondatore della seconda corrente, quella detta 'della purga' (gongxia pai). Anch'egli originario dello Henan nella Cina settentrionale, divenne per poco tempo medico di corte (dal 1217 al 1222), acquisendo tuttavia una fama sufficiente a far inserire la sua biografia nella Storia della dinastia Jin (Jinshi). Nella sua vita egli ha incarnato l'ideale del medico letterato, scrivendo un'opera intitolata Come un letterato confuciano serve i suoi parenti (Rumen shiqin). Pur essendo stato influenzato dalla teoria dei rapporti fra le malattie e l'evoluzione dei 'cinque cicli e dei sei qi' insegnata da Liu Wansu, non ha però seguito il suo maestro nell'individuazione del fuoco o del calore quale maggior agente patogeno e nell'utilizzazione di una terapia refrigerante. Zhang Congzheng riteneva che l'origine ultima di tutte le malattie fosse un elemento patogeno qualsiasi e che la terapia da applicare consistesse innanzitutto nella sua espulsione. Egli ha stabilito una classificazione patologica, nella quale i sintomi erano messi in corrispondenza ai sei qi regolari di un anno. Sulla stessa base ha classificato le prescrizioni, aggiungendo una combinazione fra cause interne ed esterne. Zhang Congzheng è sicuramente il medico che ha applicato nel modo più esteso il sistema wuyun liuqi all'eziopatogenesi. Prendendo come esempio la tosse, insorse contro l'affermazione del capitolo 38 delle Domande semplici che ne individuava l'origine nel freddo (asserzione ripresa dal Trattato sull'origine e i sintomi delle malattie) e dimostrò come ciascuno dei sei qi climatici potesse indurre un certo tipo di tosse. Arrivò quindi a definire alcuni quadri climatici generali per i quali diede la terapia appropriata, elaborando una visione più complessa sia delle diverse forme di tosse sia delle cure corrispondenti (Despeux 1990). Ciò nonostante, come Liu Wansu, egli è lungi dall'applicare questa stessa distinzione a tutte le categorie patologiche trattate.
Il fondatore della 'corrente che tonifica la terra' (butu pai) o 'corrente che riscalda e tonifica' (wenbu pai) fu considerato Li Gao soprannominato Li di Dongxuan. Fra i quattro capiscuola che stiamo esaminando, egli è stato quello che ha applicato maggiormente il sistema delle corrispondenze alla terapia farmacologica. Originario di Yishui nello Hebei, nel Nord della Cina, era di famiglia agiata. La morte della madre a seguito di cure non appropriate lo spinse a dedicarsi alla carriera medica e a recarsi a Yizhou nello Hubei per studiare con Zhang Yuansu. Fu amico di Yuan Haowen, grande letterato e fervente taoista dell'epoca. Visse in un'epoca di tumulti e carestie; nel 1232 in due mesi più di un milione di persone morì di sfinimento e di malnutrizione, secondo quanto riferisce Yuan Haowen che scrisse la prefazione alla sua opera più importante, il Trattato sulla milza e lo stomaco (Piwei lun, 1249). La sua concezione dell'eziopatogenesi si oppone a quelle di Liu Wansu e Zhang Congzheng, che ponevano l'accento sul ruolo patogeno dei qi esterni. Per Li Gao sono le lesioni interne a indebolire il corpo, rendendolo vulnerabile agli attacchi esterni; esse sono dovute all'eccesso di fatica e di emozioni e hanno origine in primo luogo nella milza e nello stomaco. A suo parere, un danno della milza e dello stomaco fa scaturire all'interno del corpo tutte le altre patologie, poiché l'uomo da una parte vive grazie al qi o yang celeste, il quale è in relazione con milza e stomaco, e dall'altra, per vivere a lungo, si appoggia sull'essenza yin, la cui origine è sempre nella milza e nello stomaco.
Zhu Danxi, fondatore della 'corrente che nutre lo yin' (yinbu pai), è vissuto in un periodo ancora più tormentato. Infatti a partire dal 1308, ossia dall'entrata di Qubilay in Cina, fino al 1333, si sono succeduti otto imperatori mongoli. Egli era originario del Zhejiang, regione nella quale il pensiero dei neoconfuciani aveva una grande influenza, ed era stato educato al pensiero del più celebre fra loro, Zhu Xi, da Xu Wenyi, discepolo della quarta generazione di Zhu Xi (Furth 1999). Inoltre la famiglia di Zhu Danxi era già da lungo tempo adepta della scuola del principio (lixue). Zhu Danxi rientra tra quei letterati che si sono consacrati alla medicina dopo aver fallito gli esami imperiali e a seguito di numerosi lutti in famiglia causati dalle cure di 'medici del volgo' (yongyi). Secondo l'opinione di Zhao Liangren, uno dei suoi discepoli, le sue opere sono impregnate del pensiero di Shao Yong, di Zhou Dunyi e di quello dei grandi maestri neoconfuciani come Zhu Xi, al quale fa spesso riferimento. La novità del suo pensiero consiste nell'associare alcune concezioni mediche alla teoria del Culmine supremo (taiji), nell'ambito di un discorso su fuoco ministro e reni. Come abbiamo visto, nel sistema wuyun liuqi, il fuoco viene suddiviso in 'fuoco sovrano' e 'fuoco ministro'. Per Zhu Danxi, quest'ultimo è il motore del corpo, il prodotto della 'porta della forza vitale' (mingmen) localizzata nel rene destro o fra i due reni, il qi che ha un nome ma è scevro di forma. Il fuoco diventa un principio yang motore, generato dal vuoto, principio all'opera in cielo e Terra (Furth 1999). Attraverso la sua interpretazione del fuoco, Zhu Danxi pone il corpo fisiologico in linea con la metafisica neoconfuciana. La forza vitale è il movimento dell'unico qi del fuoco ministro, è detto anche lo yang originale, il vero fuoco che deve essere padroneggiato con lo spirito del Tao. Egli associa e spiega questa teoria con l'aiuto del taiji, Culmine supremo formato di yin-yang; il taiji entra in movimento e produce lo yang, a riposo genera lo yin, quando lo yang è in movimento sopravvengono i cambiamenti, quando lo yin riposa è l'unione. Da bravo discepolo di Zhu Xi, egli ha accordato grande importanza all''esame delle cose per pervenire alla conoscenza suprema' (gewu zhi zhi) e ha intitolato una sua opera Altro trattato per esaminare le cose ed estendere la conoscenza (Gezhi yulun, 1347). La sua opera medica si pone in continuità con le teorie di Liu Wansu, di cui era indirettamente discepolo grazie all'intermediazione di Luo Zhiti, discepolo di un suo discepolo. Egli, infatti, ritiene che la maggior parte delle patologie sia causata da un disordine del fuoco. Contrariamente a Liu Wansu, però, privilegia le cause interne e pone l'accento sull'importanza del comportamento dell'individuo, che deteriora il suo yin per eccessi emotivi, abusi alimentari o sessuali, danneggiando in particolare il qi del fegato. Per dimostrare quest'ultimo punto, sviluppa l'idea di un fuoco ministro legato al fegato. Tutte queste riflessioni sono probabilmente dovute anche alle concezioni buddhiste relative alla nocività del desiderio e all'influenza dell'alchimia interna. Secondo Zhu Danxi, l'eccesso di fuoco è anche legato all'eccesso di yang, nel corpo umano e in Natura: "l'uomo vive grazie al qi del cielo e della Terra; il qi del cielo, yang, dà il qi nel corpo, il qi yin della Terra dona il sangue" (Gezhi yulun, Yang youyu, yin bu zu lun); poiché il cielo circonda la Terra, c'è spesso più yang che yin e, di conseguenza, il sangue (di natura yin) risulta insufficiente. Questa concezione dell'eccesso di yang in Natura è stata presa in prestito dai filosofi neoconfuciani e in particolare da Cheng Yi: "Lo yin e lo yang del cielo e della Terra sono costantemente in movimento, salendo e scendendo, crescendo e diminuendo, senza un istante di tregua; ma lo yang è spesso troppo pieno, lo yin carente" (ibidem). Egli ci ha lasciato almeno tre opere personali e altre sei compilate dai suoi discepoli. Si dice che abbia avuto diciassette discepoli diretti. L'ultimo cronologicamente dei quattro medici degli Yuan, è anche quello che ha maggiormente inciso nella formazione dei più grandi medici dei Ming.
di TJ Hinrichs
Nel corso dei periodi Song (960-1279), Jin (1115-1234) e Yuan (1279-1368) sono intervenuti cambiamenti di carattere tecnico, politico e sociale che hanno modificato profondamente il quadro della produzione nell'ambito della scienza medica. In primo luogo, la diffusione della tecnica di stampa non ha soltanto dischiuso nuovi orizzonti ai programmi governativi di divulgazione dei testi medici, ma ha anche facilitato l'accesso alle conoscenze mediche al di fuori delle linee di trasmissione tradizionali. In secondo luogo, i governi hanno incrementato le loro iniziative non soltanto nel campo della produzione e della distribuzione dei testi, ma anche in quello dell'educazione medica e della distribuzione delle medicine ai settori più disagiati della popolazione. Sotto questi regimi, sono stati realizzati interventi nell'ambito dell'amministrazione sanitaria di una tale estensione e di una tale qualità da non avere precedenti e da rimanere insuperati fino al XX secolo. La proliferazione del mercato ha inoltre incoraggiato la specializzazione medica, facilitando l'accesso a un gran numero di terapie e di rimedi. Infine, il crescente coinvolgimento dell'élite nella scienza medica ha dato vita a una nuova figura, quella del 'medico letterato', e allo sviluppo di nuovi stili nella pratica medica.
Le imprese editoriali ufficiali
Nel X sec., la tecnica di stampa, precedentemente sviluppatasi nel campo della riproduzione dei testi buddhisti, è stata adottata dall'amministrazione per la pubblicazione dei documenti governativi e dei testi canonici. Nell'XI sec., grazie allo stabilizzarsi della situazione politica e a un periodo di crescita economica, hanno iniziato a moltiplicarsi le attività editoriali di tipo commerciale, con profonde implicazioni sul livello di alfabetizzazione, sulla cultura e sulla pratica medica. La Direzione dell'educazione (Guozi jian) del governo Song intraprese la pubblicazione di 256 libri: 108 Classici confuciani, corredati dai relativi commenti, 61 testi di storia, quattro opere letterarie e 83 testi di carattere filosofico, tecnico e religioso. Il più vasto sottoinsieme di quest'ultima categoria era indubbiamente costituito dai testi medici, rappresentati da 38 titoli. Le opere pubblicate dalle amministrazioni locali erano dedicate a una gamma più ampia di argomenti e in questo caso quelle di carattere medico date alle stampe furono 24, su un totale accertato di 324 titoli.
Nel corso dei 350 anni precedenti il periodo Song, soltanto tre testi medici erano stati pubblicati grazie all'interessamento dell'amministrazione imperiale. Nei primi due secoli di regno di questa dinastia, il governo centrale commissionò invece la compilazione e la stampa di 18 testi medici inediti, nonché la collazione e la pubblicazione di 16 autorevoli edizioni di alcuni classici della letteratura medica, dal Canone interno dell'Imperatore Giallo (Huangdi neijing) redatto nel periodo degli Han anteriori (206 a.C.-9 d.C.), alle Prescrizioni essenziali del valore di mille pezzi d'oro (Qianjin yaofang, 682 d.C.) di Sun Simiao (581-682). Inoltre, molti funzionari locali Song commissionarono la compilazione di una serie di opere mediche destinate a essere distribuite nei territori delle loro prefetture. Il primo di questi testi, le Prescrizioni sperimentate raccolte da Chen Yaosou (Chen Yaosou ji yanfang, 1018), fu in seguito distribuito in tutte le prefetture del territorio dominato dai Song. Oltre ad alcuni progetti editoriali dinastici di tipo tradizionale, come, per esempio, le nuove edizioni di una serie di Classici confuciani e di alcune versioni rivedute dei codici legali, il fondatore della dinastia Song, l'imperatore Taizu, commissionò la pubblicazione di una Farmacopea e, in seguito, una versione riveduta di quest'opera. La fama del suo successore, Taizong, è legata al consolidamento del dominio della nuova dinastia attraverso il rafforzamento della burocrazia civile e il definitivo assoggettamento dei potenti vertici militari al controllo centrale. L'opera di consolidamento di Taizong, tuttavia, prevedeva anche la pubblicazione di vaste compilazioni di carattere erudito e la realizzazione di una serie di progetti editoriali. L'imperatore commissionò non soltanto la pubblicazione di opere di carattere tradizionale come, per esempio, testi canonici, opere storiche e commenti, ma anche quella di un canone buddhista, il Tripiṭaka, di una serie di opere geografiche enciclopediche e di vaste raccolte di aneddoti costituite da cinquecento, mille capitoli. Spinto dal suo noto interesse per le raccolte di prescrizioni mediche, Taizong intraprese inoltre la pubblicazione delle Prescrizioni compilate col benestare imperiale durante l'era Taiping xingguo (Taiping shenghui fang, 992 d.C.), una raccolta costituita da 16.834 prescrizioni e divisa in cento capitoli, in cui sono analizzate le categorie delle malattie indicate nel Trattato sull'origine e i sintomi delle malattie (Zhubing yuanhou lun, 610 d.C.) di Chao Yuanfang. Due copie di questo testo furono inviate a ciascuna prefettura, a cui fu ordinato di creare l'incarico di Erudito della medicina (yiboshi), associato al compito di custodire il testo e metterlo a disposizione dei funzionari e dei privati che desideravano riprodurlo.
Gli imperatori Song, e in particolare Renzong (1023-1063), commissionarono la collazione e la pubblicazione di alcune autorevoli edizioni dei classici della letteratura medica per dimostrare il proprio appoggio alla tradizione scritta e l'interessamento al benessere della popolazione. La maggior parte delle versioni sopravvissute dei testi redatti in epoca pre-Song fu stabilita in questo periodo. Questi testi, tuttavia, erano destinati anche a un uso più immediato all'interno delle scuole mediche imperiali e del relativo sistema degli esami. Nel 1027, la Direzione dell'Educazione commissionò la pubblicazione di due canoni medici e di un classico della letteratura medica più recente, il Trattato sulle origini e i sintomi delle malattie di Chao Yuanfang, affidando il compito di collazionare e curare questi testi al Servizio dei medici Hanlin (Hanlin yiguan ju). Nello stesso anno, il medico dell'Accademia Hanlin Wang Weiyi compilò un testo medico destinato ad accompagnare due statue di bronzo a grandezza naturale, sulle superfici delle quali erano indicati i punti dell'agopuntura. Le statue erano state fuse per unificare le diverse mappe dei punti e aiutare così gli studenti a identificarli.
Nel 1057 Renzong istituì l'Ufficio per la cura dei trattati medici (Jiaozheng yishu ju), sottoposto alla supervisione dell'Ufficio della compilazione (Bianxiu yuan) della Cancelleria (Menxia sheng), che doveva occuparsi della collazione e della cura di alcuni importanti classici della letteratura medica. All'interno di questo nuovo ufficio i medici lavoravano in collaborazione e sotto la supervisione dei funzionari dello Stato. L'Ufficio per la cura dei trattati medici portò a termine i progetti che gli erano stati affidati nel 1069, anche se la stampa dei testi in questione fu completata soltanto nel 1096. Un secolo e mezzo più tardi il Servizio medico imperiale (Taiyi ju) curava e pubblicava una serie di testi specificamente destinati alle proprie scuole di medicina e al relativo sistema degli esami, tra cui ricordiamo un saggio dedicato alla pediatria e un'opera intitolata Modelli per gli esami di accesso al Servizio medico imperiale (Taiyi ju zhuke chengwen, redatta dopo il 1191).
I funzionari, oltre a occuparsi dell'educazione degli allievi e di rendere disponibili i testi di prescrizione medica a chiunque ne avesse bisogno presso gli uffici delle prefetture, spesso si dedicavano alla compilazione, alla pubblicazione e alla distribuzione di testi di medicina con il dichiarato intento di diffondere questo sapere a sud dello Yangzi, in quelle regioni maggiormente colpite da malattie virulente. Gli abitanti di questi luoghi, infatti, ignoravano i principî fondamentali della scienza medica, senza peraltro disporre di medicine, né di un personale medico qualificato. Tra i testi distribuiti per 'trasformare ed edificare' gli abitanti delle regioni meridionali, vi erano le Prescrizioni compilate col benestare imperiale durante l'era Taiping xingguo con la loro versione ridotta, le Prescrizioni sperimentate raccolte da Chen Yaosou, e le Prescrizioni per correggere i costumi (Zhengsu fang, 1070 ca.).
Il potere dei testi e l'autorità imperiale
Oltre a veicolare le conoscenze, i testi assumevano un carisma particolare e il loro potere andava ben oltre la semplice trasmissione di un sapere utile. Custodirli era un compito sacro, anche quando si trattava dei cliché con cui erano stati stampati, poiché si riteneva che alcuni degli speciali poteri che venivano loro associati potessero trasmettersi da maestro a discepolo attraverso il loro possesso. In alcuni contesti, essi fungevano da oggetti rituali, in quanto incarnavano la capacità di guarire.
In qualche modo, è possibile che le attività editoriali del governo abbiano attenuato l'aspetto carismatico attribuito al testo, come dimostra la proliferazione delle critiche relative alla trascuratezza delle 'autorevoli' edizioni ufficiali. Tuttavia, in realtà, le pubblicazioni governative avrebbero potuto moltiplicare il carisma, come nel caso delle pubblicazioni buddhiste o di altre religioni, in cui si riteneva che ogni riproduzione a stampa di un sūtra o di un opuscolo religioso, ogni giro della ruota della preghiera (che conteneva i mantra) avrebbe accresciuto le virtù e i meriti dello stampatore, del finanziatore e del fruitore. Oltre alle proprietà carismatiche attribuite ai testi e alla stampa, in base ai differenti contesti della trasmissione di maestro in allievo e alle pratiche buddhiste, ulteriori significati e funzioni erano ad essi attribuiti sulla base del loro impiego come strumenti di governo. Secondo la tradizione confuciana, i sovrani e i funzionari loro rappresentanti, oltre a occuparsi del benessere della popolazione, dovevano edificare il volgo con un comportamento morale esemplare, dimostrando di osservare scrupolosamente alcuni doveri e, in particolare, la pietà filiale. I testi conferivano un aspetto più concreto a queste direttive, mentre le opere mediche ne ampliavano gli orizzonti e la stampa estendeva la loro portata.
All'inizio del periodo Song, la pubblicazione di alcune raccolte enciclopediche come, per esempio, le Prescrizioni compilate col benestare imperiale durante l'era Taiping xingguo servì a rafforzare le pretese di questa dinastia alla sovranità sull'intero universo della conoscenza. La pubblicazione di una serie di testi canonici e, in particolare, del Canone interno dell'Imperatore Giallo, dimostra d'altra parte che la dinastia Song si era investita del compito di definire, custodire e diffondere la tradizione medica ortodossa. Sebbene entrambi i progetti ampliassero il repertorio delle iniziative dinastiche e del sapere confuciano, l'approccio canonico stabiliva una visione restrittiva, rendendo non canonici gli elementi che erano stati esclusi. A questa concezione faceva da contrappunto l'approccio enciclopedico che si basava su una visione espansiva del dominio imperiale considerato onnicomprensivo. In alcune occasioni queste concezioni entrarono in contrasto tra loro; l'alto funzionario Cai Xiang (1012-1067), per esempio, ritenne che i criteri su cui si basava la scelta delle Prescrizioni compilate col benestare imperiale durante l'era Taiping xingguo fossero poco rigorosi e commissionò una nuova versione dell'opera in cui non figurassero i brani 'devianti' (Okanishi 1969). Benché le loro concezioni dell'ortodossia non sempre concordassero, gli imperatori Song e i loro funzionari ritenevano che i progetti di questi testi medici esemplificassero le più elevate virtù indicate dalla regola confuciana e soltanto occasionalmente si resero conto di ampliare i tradizionali limiti di questa regola. Nelle prefazioni, gli editori e gli imperatori paragonavano abitualmente le loro iniziative a quelle dei leggendari sovrani da cui discendeva la scienza medica cinese e, in particolare, a quelle dell'Imperatore Giallo ‒ i cui dialoghi in forma interrogativa con alcuni medici leggendari erano riportati nel Canone interno ‒ e nel Canone di farmacopea del Divino Agricoltore (Shennong bencao jing) a cui si attribuiva il merito di aver definito la farmacopea. Le Prescrizioni per il benessere della popolazione del Servizio farmaceutico del periodo Taiping (Taiping huimin hejiju fang, 1107 d.C.) erano state ideate per essere impiegate all'interno del Servizio farmaceutico recentemente ampliato. Infatti gli editori, nella loro prefazione, si richiamano esplicitamente a questo intento citando, oltre ai leggendari sovrani, un precedente relativo a quella che era tradizionalmente considerata l'età dell'oro dell'amministrazione confuciana, il periodo dei Zhou occidentali (XI sec. a.C.-771 a.C.).
Nel passato, il Divino Agricoltore assaggiò le cento erbe per alleviare le sofferenze di innumerevoli persone, e i Riti dei Zhou (Zhouli) [noti anche con il titolo Istituti dei Zhou (Zhouguan), un'opera redatta nel II sec. a.C. in cui si riteneva fossero documentate le istituzioni del periodo Zhou] hanno stabilito i criteri della gestione delle malattie e della medicina per trattare i disturbi di innumerevoli persone. Queste indicazioni sono state scritte nei libri per servire da modello a miriadi di generazioni. Con l'improvvisa ascesa al potere dei nostri Song, si sono ininterrottamente succeduti imperatori divini e saggi che, nutrendo il vivente, hanno dato prova di grande benevolenza e di profonde virtù. (Taiping huimin hejiju fang, p. 5)
Gli editori affrontano anche l'eterno problema delle epidemie ed elogiano le raccolte di prescrizioni come la tecnica più efficace per porvi rimedio. Essi inoltre elencano i testi medici pubblicati sotto i Song a sostegno della tesi secondo cui "tutto ciò non ha precedenti, neppure nella scrupolosità del Divino Agricoltore o nelle perfette regole del periodo di massimo splendore dei Zhou" (ibidem, p. 5). La pubblicazione di questi testi medici conferiva al mandato imperiale un prestigio persino maggiore di quello riconosciuto ai leggendari eroi della storia della cultura e delle età dell'oro idealizzate del passato. L'imprimatur imperiale, a sua volta, restituiva alle opere pubblicate parte del carisma cosmico e rituale dell'imperatore, che si riteneva svolgesse un'opera di intermediazione tra il cielo, la Terra e gli uomini. Gli imperatori facevano imprimere le attestazioni delle virtù e dei poteri imperiali nei titoli delle opere commissionate in cui si autodefinivano 'saggi' e asserivano di aspirare al 'bene universale', alla 'saggia grazia' e alla 'saggia beneficenza' nonché alla 'salvezza' o alla 'liberazione' del popolo. Come il carisma dei testi, questo linguaggio era in profonda sintonia sia con la tradizione confuciana sia con quella buddhista. Affiggendo ai muri dei loro cortili e nelle sedi delle loro prefetture iscrizioni tratte da questi testi medici, i funzionari si proponevano di rendere manifeste le virtù imperiali. Il volgo illetterato doveva essere 'edificato e trasformato' (jiaohua) non soltanto dalle nozioni mediche che trapelavano dai racconti dei pochi che li avevano letti, ma anche dal timore reverenziale che essi suscitavano.
L'editoria commerciale e privata
Durante il periodo Song l'espansione dell'editoria governativa fu accompagnata dall'esplosione dell'editoria commerciale alla quale dobbiamo gran parte dei testi medici sopravvissuti. Prima di questo periodo, i testi medici si trasmettevano soltanto oralmente o attraverso la copiatura a mano. Le difficoltà inerenti a questi laboriosi processi intralciavano la loro circolazione che, del resto, era ostacolata anche dalla segretezza con cui i medici custodivano le loro opere, per rivelarne il contenuto solo ai discepoli più fidati. L'opera di collazione intrapresa in questo periodo ha sottratto all'oblio soltanto alcuni testi di epoca pre-Song; molti altri ci sono pervenuti in stato frammentario e di alcuni si conoscono solamente i titoli.
Nelle epoche Song, Jin e Yuan, i metodi tradizionali di trasmissione del sapere medico iniziarono a perdere il proprio monopolio sulle conoscenze, benché si continuasse a custodire gelosamente i testi e gli insegnamenti esoterici. I discepoli delle diverse dottrine, che a volte operavano a molte generazioni di distanza dai loro capiscuola, desideravano accrescere la propria reputazione pubblicando i testi dei maestri o rendendo loro omaggio nelle proprie opere. Pur rimanendo attive le antiche linee di trasmissione della scienza medica, le tecniche di stampa favorirono una più ampia diffusione delle conoscenze. Contemporaneamente l'accesso alla professione medica fu consentito a persone estranee agli ambienti tradizionali, creando nuovi stili di associazione tra maestri e discepoli, basati, per esempio, più sugli orientamenti della pratica che sull'apprendistato diretto (Wu Yiyi 1993-94). Le modifiche subite dalla cultura delle élite e l'interesse imperiale per la medicina resero una pratica comune per i letterati produrre opere erudite sui testi di carattere medico, che ‒ grazie alla stampa ‒ erano divenuti accessibili. Molti compilarono, pubblicarono e distribuirono a titolo personale testi di prescrizioni, attuando in questo modo la missione di prendersi cura della popolazione e compiendo per la salute del corpo qualcosa di simile a quanto i buddhisti avevano realizzato per la salvezza dell'anima. Le loro prescrizioni, destinate ai profani e quindi facilmente utilizzabili, rivelano un grande acume diagnostico e un'estrema attenzione per le caratteristiche distintive delle malattie, che sembrano contraddire le concezioni convenzionali occidentali sulla medicina cinese. Tra i più autorevoli letterati che si siano dedicati alla compilazione di prescrizioni ricordiamo, come già detto, Su Shi (noto anche come Su Dongpo) e un erudito famoso per la vastità delle sue cognizioni, Shen Gua. Questi studiosi si sono impegnati nel campo della divulgazione della scienza medica redigendo anche una serie di commenti alle descrizioni di casi clinici contenute nelle miscellanee di promemoria, molto popolari nel periodo Song.
Oltre a rendere accessibili i testi medici ai letterati, la diffusione della stampa ha consentito ai medici di prendere visione delle opere che i letterati avevano dedicato a temi di carattere medico. I medici iniziarono quindi a leggere, commentare e a scrivere la prefazione alle opere dei letterati e viceversa. Il medico Pang Anshi (1042-1099 ca.) chiese a due celebri letterati, Su Shi e Huang Tingjian, (1045-1105) di scrivere una prefazione al suo Trattato su tutte le patologie causate dal freddo (Shanghan zongbing lun, 1080 ca.) e il funzionario di grado inferiore Cheng Jiong (attivo tra il 1163 e il 1176) ottenne dal celebre medico Chen Yan (attivo verso il 1174) una prefazione per il suo Libro della correzione dei [principî] essenziali con riferimento ai canoni della medicina (Yijing zhengben shu, 1176).
Questi esempi dimostrano che il periodo Song ha assistito allo sviluppo di una fitta rete di relazioni fra gli alti funzionari e i medici, che ha introdotto nuove dinamiche nel campo della produzione della scienza medica. Le conoscenze in questo ambito, che fino ad allora erano state trasmesse all'interno di famiglie, sotto forma di rimedi fatti in casa, e all'interno di lignaggi ereditari, come ricette segrete, erano ormai accessibili a un pubblico molto più vasto. In questo modo le conoscenze prodotte dalle indagini mediche delle élite e dalle esperienze della medicina applicata, nella cura dei singoli casi o nel trattamento delle epidemie, poterono essere utilizzate dai medici che, come vedremo, poterono, a loro volta, perfezionarle e tramandarle.
Per esemplificare il modo in cui i temi di carattere medico abbiano superato i confini dei generi letterari e delle distinzioni sociali, ampliando e approfondendo il discorso medico, prenderemo in esame il caso della 'polvere santa' (sheng sanzi), un rimedio studiato dal famoso letterato Su Shi. La fama di questi era così vasta che al suo passaggio le strade si riempivano di persone che desideravano vederlo e gli albergatori presso cui alloggiava invece di presentargli il conto, spesso gli chiedevano qualche riga dei suoi versi. Una tale fama favorì la diffusione delle sue indagini sul trattamento delle epidemie e della sua raccolta di prescrizioni mediche. La storia del successo di una delle sue prescrizioni, la 'polvere santa', è un chiaro esempio dell'influenza esercitata dalla diffusione della stampa sulla produzione della scienza medica. Su apprezzava la 'polvere santa' soprattutto perché, oltre a essere un rimedio poco dispendioso e facile da preparare, non richiedeva di essere adattato alle caratteristiche individuali dei pazienti o al decorso della malattia. Grazie a queste qualità, la 'polvere santa' poteva essere facilmente distribuita alla popolazione ed era quindi ideale nel caso di epidemie. Egli sosteneva di aver somministrato questa medicina, ottenendo un'alta percentuale di guarigioni, durante le epidemie che avevano colpito la prefettura di Huang ‒ nell'attuale regione dello Hubei ‒ da cui era stato esiliato tra il 1080 e il 1084, dopo aver perso il favore della corte, e di Hangzhou, dove rivestiva una carica amministrativa. Su non si era limitato a includere questa formula nella sua raccolta di prescrizioni, ma aveva chiesto a Pang Anshi di inserirla nel suo Trattato su tutte le patologie causate dal freddo. In un testo contenuto nell'opera intitolata Discorsi di Shilin [Ye Mengde] registrati mentre sfuggiva al caldo estivo (Shilin bishu lühua) l'ex funzionario Ye Mengde (1077-1148) sosteneva invece che era sbagliato prescrivere un unico rimedio per curare le disfunzioni 'causate dal freddo' (l'epidemia più diffusa nel periodo Song) senza tener conto del tipo di sindrome o dei sintomi. Ye, che desiderava umiliare Su Shi almeno nella stessa misura in cui tanti altri lo esaltavano, descriveva le gravi conseguenze causate dalla popolarità della 'polvere santa'. Secondo Ye, gli studenti del Servizio medico imperiale avrebbero riposto una grande fiducia in questa medicina e l'avrebbero distribuita alla popolazione durante le epidemie, causando la morte di un gran numero di persone. Queste critiche indussero in seguito i medici a fare a meno della 'polvere santa'.
Chen Yan (attivo verso il 1174), un insigne medico oggi noto per il suo tentativo di collegare le analisi diagnostiche e i metodi di cura all'eziologia, riesaminò le critiche di Ye Mengde, osservando che la popolarità del rimedio era caduta in disgrazia in seguito a una devastante epidemia. Chen analizzò questa prescrizione da una prospettiva medica, spiegando che poteva essere ancora utilizzata nei casi delle epidemie causate dal freddo, ma che era controindicata nel trattamento dei disturbi provocati dal caldo, come nel caso dell'epidemia che aveva decretato il suo insuccesso. Chen sosteneva che la 'polvere santa' non doveva essere usata in modo indiscriminato, ma soltanto in alcuni casi ben definiti (Chen Wuze Sanyinfang). In questo esempio troviamo da un lato alcuni letterati che favorivano oppure ostacolavano la diffusione di un rimedio e di un determinato approccio al trattamento delle epidemie, influenzando le scelte terapeutiche dei medici e dall'altro lato alcuni medici che prendono parte a questo dibattito con le loro analisi. La stampa, che aveva favorito il successo del rimedio, ha finito per determinare anche il declino della sua popolarità. Oltre ad aprire nuovi canali per il flusso delle informazioni, essa ha incoraggiato lo sviluppo e la diffusione di nuovi stili terapeutici, il cui scopo non era la guarigione dei singoli casi, quanto l'applicazione di rimedi all'insieme della popolazione durante le emergenze causate dalle epidemie. Come dimostrano i casi del letterato Ye Mengde e dei medici letterati dei periodi Jin e Yuan, la stampa è inoltre servita a rendere pubbliche le critiche rivolte a queste terapie standardizzate e a promuovere metodi di cura alternativi.
La diffusione della stampa ha facilitato la produzione e la riproduzione di un numero fino ad allora impensabile di testi medici. Oltre a garantirne l'accessibilità a un pubblico più vasto e diversificato, questa situazione ha favorito anche lo studio dei loro contenuti e la produzione di nuovi generi di opere quali le farmacopee e i trattati dedicati dai dilettanti a temi di carattere medico. Queste opere hanno esteso la partecipazione al dibattito medico e favorito l'emergere di nuove correnti di pensiero e di nuovi stili di pratiche. L'interesse dei funzionari e degli studiosi dell'élite per la medicina, tuttavia, non si è limitato alla produzione dei testi, ma ha esercitato una profonda influenza anche sullo sviluppo delle conoscenze mediche.
Istituzioni sanitarie di carattere governativo
La cultura ufficiale del periodo dei Song settentrionali si è distinta per l'adozione di un approccio istituzionale ai problemi sociali, inclusi quelli connessi alla medicina. La responsabilità della perdita dei territori settentrionali conquistati dalla dinastia Jin (Tartari Jurchen), che segnò la caduta dei Song settentrionali, fu in gran parte attribuita all'ultimo Primo ministro, Cai Jing (1047-1126), e ai suoi seguaci. Sotto i Song meridionali e le successive dinastie si assiste a un generale riflusso del dinamismo che aveva caratterizzato l'età dei Song settentrionali, anche se non tutte le istituzioni cessarono di operare. Il caso delle pubblicazioni mediche finanziate dai governi è un chiaro esempio di questa involuzione; nel corso dei 166 anni di regno dei Song settentrionali, infatti, furono dati alle stampe, su incarico dei diversi governi, ben 33 testi medici, mentre nei successivi 240 anni, sotto i Song meridionali, i Jin e gli Yuan, ne furono pubblicati soltanto 14. Nel campo delle iniziative politiche connesse alla medicina, i Song settentrionali hanno favorito una grande espansione delle strutture di base del servizio medico e dell'insegnamento della medicina, la fondazione di farmacie e di ospizi e l'adozione di una serie di provvedimenti che garantivano un certo grado di assistenza sanitaria ai settori più disagiati della popolazione. Strutture che hanno seguitato in qualche modo a operare anche durante le dinastie dei Song meridionali, dei Jin e degli Yuan.
Le cariche mediche governative più stabili erano quelle associate alla cura dei membri della famiglia imperiale. Nel corso dei periodi Song e Jin, questi incarichi erano affidati ai medici del Servizio Hanlin (Hanlin yiguan ju), l'equivalente dell'Ufficio medico imperiale (Taiyi shu) dei Tang. Come abbiamo già osservato, all'inizio del periodo Song, i medici Hanlin si occupavano anche della compilazione dei testi medici. Questo Servizio dipendeva dall'Istituto degli artigiani Hanlin (Hanlin jishu yuan), che sovrintendeva anche all'attività dei dipartimenti di astrologia, divinazione e pittura. Mentre in un primo momento il reclutamento avveniva sulla base di criteri ad hoc, a partire dal 1044 i medici Hanlin venivano scelti all'interno di un gruppo di persone formate e appoggiate dall'amministrazione. Nel 1044, la corte istituì, nel più vasto quadro delle riforme promosse da Fan Zhongyan (989-1052), il Servizio medico imperiale (Taiyi ju), che doveva occuparsi dell'insegnamento delle materie mediche e della pratica clinica, così come dell'abilitazione dei medici che desideravano entrare a far parte del servizio governativo. Gli studenti dovevano prendersi cura sia dei soldati sia dei loro colleghi che risiedevano nella capitale ed erano valutati in base alla percentuale delle guarigioni ottenute. Il Servizio medico imperiale, che inizialmente aveva accolto 80 studenti di medicina, nel 1060 giunse ad accettarne 161 (ricordiamo che, all'epoca Tang, l'Ufficio medico imperiale contava 40 studenti). Con le riforme entrate in vigore nel 1044, furono create scuole mediche (yixue) anche a livello delle prefetture.
Nel 1069 il ministro Wang Anshi (1021-1086) inaugurò una nuova stagione di riforme, nota come 'nuova politica'. Le riforme di Wang Anshi concernevano le finanze dello Stato e l'amministrazione locale più che la gestione sanitaria, ma il suo programma degli 'scambi di mercato' (shiyi) determinò l'assoggettamento di una parte del commercio farmaceutico al controllo dello Stato. In un primo momento, la gestione modernizzatrice di questo commercio e della produzione dei rimedi farmaceutici fu affidata a uffici diversi, tuttavia nel 1076 la corte unificò le due funzioni, creando il Servizio farmaceutico, la prima farmacia ufficiale cinese, in origine incaricato dell'acquisto e della preparazione delle medicine destinate a essere vendute al pubblico nella capitale. In seguito, i compiti relativi alla preparazione e alla vendita dei prodotti farmaceutici furono di nuovo separati e affidati a uffici chiamati, a seconda dei casi, Uffici per la preparazione dei rimedi farmaceutici del Servizio medico imperiale (Taiyi ju shuyao suo), Uffici per la vendita dei rimedi farmaceutici (maiyao suo), Servizi farmaceutici per il benessere della popolazione (Huimin yao ju) o Servizi per la preparazione delle medicine (Heji ju). Con il tempo le operazioni farmaceutiche, finirono, tuttavia, per concentrarsi sulla vendita al pubblico di una serie di rimedi già preparati in forma di polveri, pillole e unguenti, piuttosto che sulla fornitura a ciascun cliente dei singoli ingredienti destinati alla preparazione dei rimedi prescritti dai medici. La produzione e la distribuzione su larga scala delle medicine e i progetti governativi relativi alla loro distribuzione durante le epidemie hanno favorito l'emergere di stili terapeutici standardizzati.
Sempre nel 1076, il Servizio medico imperiale accettò un numero molto maggiore di studenti (300) e il programma degli studi fu esteso a tredici materie, grazie all'introduzione dell'agopuntura e della moxibustione e alla scomposizione di una serie di materie di studio. Nel 1083 l'insegnamento locale della medicina fu esteso ai distretti, ma nel 1085 l'ascesa al trono del nuovo imperatore e il mutamento del favore imperiale diedero inizio a un periodo di reazione nel corso del quale molte delle istituzioni della 'nuova politica' furono smantellate. Il numero delle materie insegnate fu di nuovo ridotto (da 13 a 9), nonostante la conferma dell'inclusione dell'agopuntura e della moxibustione.
Nel 1103 la fazione favorevole alla 'nuova politica' tornò al potere con Cai Jing che dominò la corte fino alla caduta della dinastia. Nello stesso anno, il Servizio medico imperiale fu sostituito dalla Scuola medica (yixue) che giunse di nuovo ad accogliere 300 studenti e il Servizio farmaceutico fu esteso fino a includere sette succursali nella capitale e un numero più elevato nelle prefetture. Nel 1107 le formule preparate dal Servizio farmaceutico furono pubblicate nelle Prescrizioni per il benessere della popolazione del Servizio farmaceutico del periodo Taiping, ristampate nel 1151, quando questa struttura aveva raggiunto la sua massima espansione. Nel 1113 furono istituite scuole di medicina anche a livello delle circoscrizioni (lu, gli enti amministrativi intermedi tra il governo centrale e le prefetture, che in precedenza erano stati sostituiti dalle provincie [sheng]) che complessivamente giunsero ad accogliere 733 studenti. Nel 1114 furono aperte nuove farmacie in molte località ma in seguito a partire dal 1120, sia il numero delle scuole mediche sia quello delle farmacie diminuì a causa del costo della guerra contro i Jurchen. Nel 1136, dopo il ristabilimento della dinastia al Sud, furono aperte cinque farmacie nella nuova capitale, Hangzhou. Negli anni seguenti, furono fondate nuove succursali a livello distrettuale, e nel 1151 il Servizio farmaceutico raggiunse l'apice del suo sviluppo con ben settanta succursali.
Gli Yuan adottarono l'organizzazione medica modernizzatrice degli Jin che, combinando tra loro il Servizio dei medici Hanlin e il Servizio medico imperiale, avevano fondato l'Accademia imperiale di medicina (Taiyi yuan). Questa istituzione riprese a grandi linee il programma di studi del Servizio medico imperiale Song e nel periodo Jin giunse ad accogliere 50 studenti. L'Accademia imperiale di medicina seguitò inoltre a formare i medici del palazzo imperiale e quelli a cui era affidata la cura della popolazione durante le epidemie, così come gli insegnanti di medicina delle scuole della capitale e delle scuole locali. I sovrani mongoli della dinastia Yuan pur apprezzando l'insegnamento confuciano, non gli assegnarono un ruolo preminente all'interno dei diversi insegnamenti, come avevano fatto le precedenti dinastie e come avrebbero desiderato le élite cinesi. Pur assicurando la continuità delle 'scuole locali confuciane' (ruxue) dei Song e dei Jin, gli Yuan istituirono scuole in lingua mongola, nonché studi di divinazione e di medicina a livello delle prefetture e dei distretti. Nel periodo Song, le prefetture e i distretti erano stati dotati di insegnanti di medicina, ma la scarsità e la vaghezza delle fonti suggeriscono che questo tipo di istruzione debba essere stato irregolare ed effimero. Le iniziative degli Yuan nel campo dell'educazione medica locale furono, almeno sulla carta, più incisive; le 'scuole mediche locali' (yixue) del periodo Yuan formavano sia i candidati alle cattedre locali sia coloro che desideravano affrontare gli esami di medicina nella capitale per poter accedere all'Accademia imperiale. Gli Yuan incoraggiarono gli studenti a frequentare le scuole locali esentandoli, insieme ai 'medici di famiglia' (yihu), dal servizio di leva. Inoltre, fecero costruire accanto alle scuole di medicina templi dedicati ai sovrani leggendari, l'Imperatore Giallo, il Divino Agricoltore e Fu Xi, gli eroi della cultura ai quali erano attribuiti testi che avevano dato un grande contributo allo sviluppo della scienza medica. Sia dal punto di vista architettonico sia da quello rituale, questi templi seguivano il modello di quelli annessi alle scuole confuciane, probabilmente per elevare il profilo istituzionale delle scuole locali di medicina (Hymes 1987). Le procedure di supervisione e amministrazione che legavano tra loro i livelli centrali e locali delle istituzioni mediche erano piuttosto complesse. A livello provinciale, gli Yuan istituirono le Sovrintendenze mediche (Yiyao tiling suo) e a livello centrale la Direzione delle scuole di medicina (Yixue tiju si). Quest'ultima vigilava sull'attività delle scuole locali di medicina ed esaminava i futuri insegnanti di questa disciplina dell'Accademia imperiale. Gli Yuan, che seguivano una politica più favorevole alle popolazioni centroasiatiche che a quelle cinesi, istituirono inoltre un'Accademia islamica di medicina (Huihui yiyao yuan) all'interno della quale operavano medici islamici provenienti dall'Asia centrale. Nel 1292 questa istituzione fu riorganizzata con il nome di Ufficio medico islamico e sottoposta all'autorità dell'Accademia imperiale di medicina. L'Ufficio medico islamico (guanghui si) disponeva di diverse farmacie nelle due capitali, Pechino (Dadu) e Chahar (Shangdu), le quali integravano l'attività delle farmacie imperiali (come huimin yaoju) reintrodotte con gli editti del 1237 e del 1261.
Nonostante alcune lievi rettifiche introdotte nel corso del tempo nel programma degli studi, i testi di riferimento e le divisioni disciplinari di maggior rilievo, soprattutto per quanto riguarda i principali esami di medicina, non subirono sostanziali modifiche nel periodo compreso tra la dinastia Song e quella Yuan. Le materie di studio erano divise per categorie di pazienti: medicina interna, pediatria, ginecologia e ostetricia; per aree del corpo come, per esempio, la bocca, i denti, la gola, gli occhi e le orecchie; per categorie di malattie: dovute a disfunzioni esopatogene o endopatogene, da vento, le tumefazioni e le ferite; e per tipi di terapia, come l'agopuntura, la moxibustione, la chiropratica e gli incantesimi. Benché oggi si tenda a presentare la medicina cinese come un sistema estremamente razionale e coerente, l'inclusione degli incantesimi e dei sortilegi dimostra che, anche a livello ufficiale, si trattava in realtà di una disciplina estremamente eclettica. Un certo numero di medici e di studiosi dell'élite probabilmente disapprovava l'inclusione di queste pratiche, e forse lavorò all'elaborazione di una teoria medica più sintetica, ma non si giunse mai a una situazione analoga a quella odierna, che vede il dominio dell'ortodossia biomedica.
I sovrani mongoli della dinastia Yuan ritennero che le conoscenze dei medici e degli indovini fossero altrettanto utili di quelle dei funzionari letterati confuciani, e seguitarono ad ampliare le istituzioni che si occupavano dell'educazione medica e della distribuzione delle medicine. La maggior parte di queste istituzioni e attività sarà abbandonata durante i periodi Ming (1368-1644) e Qing (1644-1911), quando si affermerà la tendenza ad affidare alle élite locali il compito di governare e amministrare le comunità di base.
L'influenza culturale delle istituzioni governative
I servizi medici Song, Jin e Yuan esercitarono una profonda influenza sugli ideali professionali dei medici e contribuirono a conferire un maggior prestigio alla pratica medica come occupazione lavorativa. Il linguaggio amministrativo e burocratico aveva permeato profondamente le espressioni impiegate in ambito medico; il verbo 'curare [una malattia]', per esempio, significava anche 'governare' o 'amministrare' (zhi) e il termine 'organo' era sinonimo di 'funzionario' o di 'carica amministrativa' (guan). Un fenomeno che diventa evidente soprattutto a partire dal periodo Han, con la teoria secondo cui il governo e il corpo sarebbero stati i microcosmi corrispondenti a un macrocosmo concepito in modo analogo alla burocrazia imperiale.
Chen Yan, l'autore del XII sec. che si era dedicato allo studio dell'eziologia e degli effetti della 'polvere santa', nell'opera L'esercizio della professione del medico di palazzo (Taiyi xiye), usa in senso metonimico l'espressione 'medico di palazzo' per indicare i bravi medici. Egli scrive che essi, come i funzionari civili e militari, hanno come scopo principale il benessere della popolazione; allo stesso modo "le vie dello studio dell'[età dell'oro] dell'Antichità seguite [dai medici e dai funzionari dell'amministrazione civile], pur essendo diverse, concordano tra loro perché si propongono la ricerca del sapere" (Chen Wuze Sanyinfang, 2, p. 1), e richiedono il dominio di categorie gerarchicamente organizzate di testi. Questi ultimi sono dal punto di vista funzionale analoghi ai canoni, alle storie, ai testi delle dottrine filosofiche e delle Cento scuole della tradizione confuciana venerata dai funzionari dello Stato; i canoni medici consentono di "comprendere le trasformazioni cicliche di yin-yang e le influenze virtuose e trasfiguranti degli ordini del governo" (ibidem); la farmacopea (che corrisponde alle 'storie') insegna a "dare un nome alle cose, a comprenderne la natura e le qualità, ad alimentare la vitalità e a conseguire la longevità" (ibidem); i testi 'filosofici' servono a "comprendere in modo saggio e perfetto, la pratica, i principî sottili e i significati esoterici" (ibidem); e i testi relativi alle altre discipline (che corrispondono a quelli delle Cento scuole) introducono alla "conoscenza del polso e dei loci dell'agopuntura, delle ossa e delle cavità, così come delle più singolari malattie e delle sindromi devianti" (ibidem). Gli alti funzionari e i più insigni studiosi dell'epoca di Chen temevano che la grande importanza accordata ai corsi di studio che introducevano agli esami e la maggiore disponibilità dei libri a stampa avrebbero finito col nuocere al sapere. Anche Chen riteneva che pur avendo letto "una quantità di libri tale da far sudare i buoi che la trasportano o da riempire una stanza fino alle travi del soffitto" non si saprà come utilizzare le proprie conoscenze se non si "riflette e non si distilla l'essenza di questi libri" (ibidem). Sia i pensatori politici sia gli studiosi di medicina guardavano quindi con preoccupazione ai cambiamenti materiali, sociali e morali determinati dalla diffusione della stampa, dalla burocrazia e dal sistema degli esami.
L'assistenza medica
La raison d'être delle pubblicazioni mediche, delle scuole e delle farmacie governative consisteva nell'esaudire le esigenze della popolazione. Con l'insorgere delle epidemie queste esigenze si fecero più pressanti, tanto da richiedere l'adozione di misure più drastiche. Nei periodi Song e Yuan le ondate epidemiche possono essere state particolarmente gravi a causa della forte espansione del mercato e dell'urbanizzazione, del trasferimento dei centri demografici, economici, politici e culturali dalle pianure delle regioni centrosettentrionali alle regioni meridionali situate a sud del fiume Yangzi e infine per via delle guerre contro i Jurchen e i Mongoli.
Tradizionalmente la miseria e le calamità (quali le epidemie) erano considerate segnali del fatto che l'imperatore e i suoi funzionari non stavano osservando le norme elementari dell'amministrazione e del rituale. Qualora essi avessero disciplinato correttamente il proprio comportamento, il cielo avrebbe risposto assicurando il regolare succedersi delle stagioni che a sua volta avrebbe garantito abbondanti raccolti e il benessere della popolazione. Se loro avessero compiuto il proprio lavoro in maniera equanime, il mondo sarebbe stato ordinato e la popolazione felice. Sebbene sin dal periodo Han i governi avessero preso misure di soccorso ad hoc (come la distribuzione dei medicinali), si trattava di una procedura insolita. Il fatto stesso che fossero necessari dei provvedimenti era visto come un fallimento e nel periodo Tang i funzionari che avevano proposto di istituzionalizzare l'assistenza sanitaria erano stati accusati di sottovalutare l'importanza dei principî fondamentali del buon governo. Al tempo stesso i monasteri buddhisti svolgevano una regolare attività assistenziale, poiché consideravano la miseria e le malattie una realtà ineludibile della vita umana e ponevano alla base di una condotta moralmente esemplare la compassione per i sofferenti e il dovere di soccorrerli. Nell'introdurre una serie di misure sanitarie, i funzionari Song si ispirarono più alle attività dei monasteri buddhisti e alla dottrina a cui questi si richiamavano, che ai modelli e ai valori proposti dai Classici confuciani (Scogin 1978).
Il caso di Su Shi, uno dei più importanti innovatori nel campo del trattamento delle epidemie, è al riguardo esemplare. Egli era prefetto della città di Hangzhou quando nel 1089 scoppiò una terribile epidemia. Su non si limitò a distribuire la 'polvere santa' ai suoi abitanti, ma fondò un ospizio per gli ammalati più disagiati, che nei successivi tre anni giunse ad accogliere più di mille pazienti. I monasteri buddhisti fornivano da secoli una certa assistenza sanitaria alla popolazione e Su scelse come base operativa proprio uno di questi monasteri. Nel descrivere la sua impresa, egli ha inoltre citato alcune storie e massime buddhiste. Il nome stesso dell'ospizio 'Tranquillità e gioia' (an le fang) era un'espressione abitualmente usata dai buddhisti per designare il Paradiso occidentale (Xu zizhi tongjian changbian; Scogin 1978).
Le iniziative sanitarie dei funzionari locali furono prese a modello dal governo imperiale che nel 1098 ordinò la fondazione in tutte le prefetture di ospizi destinati a ospitare e a sfamare gli indigenti e a distribuire medicine alla popolazione. Nel 1103, con il ritorno al potere dei riformisti, queste strutture poterono contare su un maggiore sostegno finanziario, furono ampliate per poter accogliere un maggior numero di persone e iniziarono ad accettare pazienti nel corso di tutto l'anno non solo stagionalmente. Nello stesso periodo, in tutte le prefetture, furono fondati gli Ospizi della tranquillità e del conforto (anji fang), case di cura per gli indigenti che si ispiravano al modello di quella creata da Su Shi. Ogni ospizio doveva essere dotato di una cucina, di una farmacia, di uno staff dirigenziale composto da quattro persone e di un certo numero di medici. Una di queste case di cura aveva dieci corsie e i pazienti erano separati tra loro in modo da evitare i rischi di contagio (Scogin 1978).
Trasformare i costumi meridionali
Le epidemie indussero i governi non soltanto ad adottare una serie di misure sanitarie, ma anche a dispensare una certa istruzione medica alla popolazione e, in particolare, agli abitanti delle prefetture situate a sud dello Yangzi. La Cina meridionale era da lungo tempo nota per le terribili malattie da cui era frequentemente colpita e per la barbarie dei suoi abitanti. La natura e le popolazioni di queste regioni erano da sempre considerate esotiche dagli abitanti dei centri politici e culturali del Nord del paese. Nell'atmosfera creata dall'interventismo sociale del governo, si inasprì il contrasto tra la cultura ufficiale dominante e le esotiche culture meridionali. I funzionari attivisti tentarono di 'edificare e trasformare' (jiaohua) i costumi meridionali, incluse le risposte tradizionali alle malattie. Questi funzionari giunsero alla conclusione che era necessario cambiare le abitudini locali diffondendo le cognizioni della scienza medica, dopo aver constatato che gli abitanti dei distretti meridionali non si recavano a ritirare i rimedi contro le epidemie messi a loro disposizione. Questo affronto alla loro generosità, al loro prestigio e al loro potere li indusse a ricercare le cause del disinteresse delle popolazioni meridionali nei confronti della medicina. Essi scoprirono che in queste regioni si evitava di entrare in contatto con i malati, che erano isolati nelle loro stanze e in alcuni casi abbandonati alla loro sorte o alle cure degli 'sciamani'. I funzionari biasimavano profondamente l'ignoranza delle popolazioni meridionali e la loro fiducia negli sciamani e nei demoni piuttosto che nei funzionari e nella medicina. Alcuni fecero affiggere i testi medici che fornivano indicazioni di carattere medico e, allo stesso tempo, confermavano l'appoggio degli uffici governativi alla medicina. Un funzionario obbligò gli abitanti del suo distretto a ingerire delle medicine per dimostrare la loro efficacia. Altri rivolsero la propria azione contro gli sciamani locali, distruggendo i loro altari, consegnando loro testi medici e ordinandogli di 'cambiare lavoro' (gaiye) per dedicarsi all'agricoltura o alla medicina.
Ricorderemo inoltre il caso del funzionario che nel 1006 assicurò uno stanziamento annuale di fondi tratto dal tesoro imperiale per la distribuzione di medicine e delle Prescrizioni compilate col benestare imperiale durante l'era Taiping xingguo nelle regioni del Guangdong e del Guangxi; un provvedimento rimasto in vigore almeno fino alla metà del XII secolo. Nel 1046, Cai Xiang, che a quei tempi rivestiva la carica di prefetto del Fujian, fece compilare una versione ridotta delle Prescrizioni compilate col benestare imperiale durante l'era Taiping xingguo ordinando l'eliminazione dei brani più complessi e delle sezioni 'devianti' per renderle più accessibili alla popolazione. Sappiamo inoltre che Cai fece copiare questo testo su alcune tavole che espose davanti alle porte della sede della sua prefettura per "illuminare il popolo sugli errori causati dalla sua fiducia negli sciamani e indurlo a tornare sulla via della normalità" (Okanishi 1969, pp. 720-721). Verso il 1070, le autorità commissionarono le Prescrizioni per correggere i costumi, un testo sulle epidemie 'causate dal freddo', destinato a edificare gli abitanti delle regioni meridionali che abbandonavano i malati e credevano nei poteri degli sciamani (Duxing zazhi).
Infine furono messe in discussione anche le teorie mediche del contagio, che avrebbero potuto essere invocate a giustificazione dell'usanza di abbandonare i familiari ammalati. Nel 1176, l'ex magistrato e intendente dell'agricoltura Cheng Jiong pubblicò un trattato per confutare le teorie del contagio, il Libro della correzione dei [principi] essenziali con riferimento ai canoni della medicina (Yijing zhengben shu), nel quale sosteneva che queste teorie non erano conformi ai canoni e che incoraggiavano la condotta immorale di quanti evitavano di entrare in contatto con i malati piuttosto che assisterli. Anche il grande filosofo del neoconfucianesimo, Zhu Xi (1130-1200), intervenne in questo dibattito. Secondo Zhu Xi, le usanze in questione erano indiscutibilmente sbagliate, ma invece di cercare di dimostrare, contro l'evidenza, che le epidemie non erano contagiose, bisognava indicare alla popolazione i suoi obblighi morali che includevano quello di prendersi cura dei familiari e dei vicini ammalati (Huian wenji). Il dibattito sul contagio e la condotta asociale di coloro che isolavano i malati pensando di sottrarsi alle epidemie probabilmente incoraggiò l'elaborazione di teorie sulle epidemie che negavano il contagio e la tendenza a sottovalutare la trasmissibilità delle malattie nelle descrizioni presenti nei testi medici.
I limiti dell'amministrazione sanitaria
Le attività delle istituzioni governative sono ampiamente documentate nelle fonti a nostra disposizione e tendono quindi a occupare un grande spazio nelle storie della medicina cinese. Questa situazione è aggravata dal fatto che gli autori dell'élite ‒ ossia coloro che ci hanno lasciato testimonianze relative alla scienza medica ‒ erano profondamente interessati ai fondi distribuiti dal governo e quindi molti sviluppi si sono avuti nel corso della realizzazione delle politiche ufficiali o in risposta alle loro insufficienze. Tuttavia, nonostante i tentativi dei funzionari di influenzare i costumi sociali o di alleviare le sofferenze della popolazione, l'impatto di questi sforzi è rimasto generalmente isolato (come nel caso dell'assistenza medica garantita soltanto nelle città più importanti) o dispersivo (come nel caso della pubblicazione dei testi che circolarono e furono letti solamente da una piccola parte ‒ anche se decisiva ‒ della popolazione).
Non disponiamo di alcuna testimonianza che attesti tra gli sciamani delle regioni meridionali la ricezione e l'uso dei testi medici che erano stati scritti, affissi o distribuiti nel periodo Song. Le fonti a nostra disposizione dimostrano che i funzionari dediti a cambiare i costumi sociali hanno attratto l'immaginazione popolare come figure eroiche, i cui sforzi sono stati narrati in una serie di biografie e nella letteratura aneddotica. Possiamo soltanto supporre che questi funzionari abbiano contribuito a elevare il prestigio delle tradizioni scritte rispetto a quello goduto dai metodi tradizionali di guarigione, di carattere popolare e locale. Inoltre occorre sottolineare che all'interno della tradizione scritta compaiono nuovi orientamenti; non soltanto quanto abbiamo già segnalato, ossia la posizione di carattere teorico che negava la presenza del contagio in riferimento alle epidemie, ma anche l'emergere di teorie epidemiologiche e terapeutiche elaborate in riferimento alle regioni meridionali. È possibile supporre che, nella Cina del periodo Song, la maggior parte dei pazienti fosse curata nelle proprie case. Nei casi in cui le sostanze o le erbe medicinali non erano disponibili, i familiari del malato o i loro terapeuti ‒ che si trattasse di sciamani o di medici letterati ‒ le avrebbero potute coltivare o raccogliere personalmente, oppure se le sarebbero potute procurare sul mercato. È possibile che sia stato proprio quest'ultimo a determinare i più drastici cambiamenti delle pratiche terapeutiche del periodo Song, non sempre documentabili. In questo periodo si è verificata una proliferazione senza precedenti delle attività commerciali, dai mercati periodici delle piccole città e dei villaggi, che si tenevano a intervalli regolari di tempo, alle fiere, che si svolgevano in occasione delle feste religiose, alle botteghe dei centri urbani, alcune delle quali erano gestite da medici e da farmacisti. Il Sichuan era noto per le sue 'fiere mediche' (yaoshi) che si svolgevano nelle città che ospitavano le sedi delle prefetture e dei distretti. A Chengdu, durante la primavera e l'autunno, si organizzavano fiere mediche in quattro diverse località, tre delle quali erano monasteri. Nel corso di queste fiere si vantavano le virtù dei rimedi raccolti e preparati per il mercato locale, portati da mercanti stranieri giunti da molto lontano.
I mercati e le fiere attraevano i medici itineranti, menzionati per la prima volta in alcune testimonianze del XIII sec., nelle quali sono descritte, a volte in un tono piuttosto astioso, le tecniche usate da questi medici per conquistarsi i clienti: "Essi maneggiano serpenti e creature coperte di piume, manipolano figurine, fanno risuonare dei campanelli, leggono le carte e suonano il tamburo a forma di pesce [dei buddhisti]. In tal modo attraggono grandi folle per persuaderle con l'inganno dei miracolosi effetti dei loro rimedi" (Unschuld 2000, p. 73).
Anche i medici stanziali e i farmacisti ricorrevano alla pubblicità e alla promozione delle loro specializzazioni per far prosperare gli affari e ritagliarsi nicchie di mercato. Le insegne delle loro botteghe a volte recavano iscrizioni in cui si garantiva una 'rapida guarigione'. In alcuni casi i cartelli pubblicitari si limitavano a indicare al pubblico le specializzazioni dei medici e l'ubicazione delle loro botteghe; in uno di questi, per esempio, si leggeva: "Laboratorio di agopuntura del Maestro Liu di Jinan ‒ Lo riconoscerete dal coniglio bianco posto come segnale davanti alla porta della bottega" (Gernet 1962, pp. 171-172). Anche le botteghe di rimedi farmaceutici pubblicizzavano le loro merci con iscrizioni del tipo "rimedi genuini del Sichuan e del Guangdong" (Unschuld 2000, pp. 29, 48-50). La capitale dei Song meridionali, Hangzhou, si distingueva per la presenza di farmacie commerciali, specializzate nella vendita di medicine naturali all'ingrosso, di specialità farmaceutiche, di rimedi pediatrici e di erbe locali (Gernet 1962).
Il commercio e l'urbanizzazione avevano quindi ampliato notevolmente l'accesso a una vasta gamma di metodi di cura alternativi, sia nel campo delle sostanze medicinali sia in quello dei guaritori. Sembra che lo sviluppo di queste reti di vendita abbia favorito anche la specializzazione nelle pratiche terapeutiche e nella produzione di particolari prodotti medicinali. La concorrenza dei colleghi e la necessità di attrarre un numero sufficiente di clienti richiedeva la messa a punto di strategie pubblicitarie che, a loro volta, contribuivano a trasformare la pratica medica, favorendo, per esempio, la preparazione di 'rimedi universali'. Come abbiamo già osservato, anche le iniziative ufficiali nel campo del trattamento delle epidemie e in quello della produzione e della vendita delle medicine avevano finito per favorire la diffusione delle medicine standardizzate rispetto a quella dei rimedi studiati per i singoli casi.
Le élite e la medicina
Nel periodo medievale precedente all'ascesa della dinastia Song, le 'cariche amministrative' (shidafu) erano appannaggio dell'élite aristocratica. Gli incarichi ufficiali erano assegnati tenendo conto del lignaggio dei candidati, delle raccomandazioni di cui godevano, dei risultati ottenuti nel corso degli esami letterari e della loro condotta. Anche se potevano offrire la loro protezione ai medici, in generale i funzionari avevano una cultura aristocratica che non prevedeva di creare commistioni con quanti esercitavano una tale professione, anche se letterati, né di interessarsi a questioni di carattere medico, a eccezione, forse, di quelle connesse alle pratiche per mantenere un buono stato di salute (yangsheng). I medici appartenevano, infatti, alla classe degli artigiani e nella gerarchia sociale classica occupavano una posizione meno elevata degli agricoltori.
Nelle amministrazioni provinciali del tardo periodo Tang e sotto i regni delle Cinque Dinastie (907-960), la distinzione del lignaggio cessò di essere considerata un requisito essenziale per entrare a far parte dell'amministrazione e molte cariche ufficiali furono affidate a persone di oscure origini, ma ricche di talento. Con la caduta dei Tang le ultime prerogative dell'aristocrazia furono soppresse e in generale gli imperatori Song tesero più a ridurre che ad ampliare i vantaggi di cui ancora godevano le famiglie aristocratiche. Gli esami dell'amministrazione pubblica divennero il principale mezzo di reclutamento per le cariche amministrative e della relativa acquisizione di un elevato status sociale. Nel corso dei periodi Song, Jin e Yuan, la mobilità sociale consentì a molte famiglie facoltose che non appartenevano all'élite, incluse quelle i cui membri esercitavano da generazioni la professione medica, di elevare la loro posizione sociale investendo nell'educazione di uno o più rappresentati delle ultime generazioni che spesso accedevano a una carica ufficiale attraverso il superamento degli esami (Hymes 1987).
All'inizio del periodo Song, l'identità dell'élite era strettamente legata al governo centrale e le strategie professionali dei suoi membri erano orientate all'acquisizione di incarichi ufficiali. In seguito, benché le cariche amministrative seguitassero a essere le occupazioni più ambite, per i membri sempre più numerosi dell'élite si assottigliarono le possibilità di accedere a questo genere di uffici, il cui numero rimaneva invariato o diminuiva. Questa situazione si aggravò sotto le dinastie conquistatrici dei Jin e degli Yuan, quando la lealtà nei confronti dei Song impedì a molti cinesi di lavorare nell'amministrazione statale e molti incarichi furono affidati a persone di altre etnie. Sotto gli Yuan, il reclutamento avveniva sulla base di criteri che favorivano esplicitamente queste etnie e gli esami furono aboliti per un lungo periodo, scoraggiando gli studiosi dall'intraprendere una carriera nella pubblica amministrazione. Con la progressiva riduzione delle vie d'accesso all'amministrazione centrale, la maggior parte dell'élite cinese si rivolse, soprattutto a partire dal periodo dei Song meridionali, alla cura dei propri interessi locali, guadagnandosi l'appellativo, coniato dagli studiosi moderni, di 'piccola nobiltà locale'.
Al contrario dei loro predecessori, i membri dell'élite del periodo Song si interessavano attivamente alla medicina e intrattenevano rapporti sociali con quanti si guadagnavano da vivere esercitando questo mestiere, come dimostra il caso, già preso in esame, delle prestigiose relazioni sociali dei medici Pang Anshi e Chen Yan. Benché non godessero dello stesso status dei funzionari civili, i funzionari medici acquisirono un certo grado di rispettabilità, dovuta al fatto che rientravano nell'apparato burocratico. Nel 1113, un editto imperiale invitò gli studenti delle scuole connesse al sistema degli esami dell'amministrazione statale che conoscevano a fondo le tecniche mediche e appartenevano all'élite, a entrare a far parte della burocrazia medica. Non sappiamo se questo editto riuscì ad attrarre i giovani membri delle famiglie delle élite verso il meno prestigioso percorso professionale della carriera medica, ma sicuramente può essere considerato una conferma della popolarità della medicina come materia di interesse secondario, se non come occupazione principale dei giovani della nobiltà. Benché alcuni autori sostenessero che in teoria la pratica della medicina al servizio della popolazione fosse dal punto di vista morale una valida alternativa al lavoro nell'amministrazione, nei fatti era considerata un'attività socialmente meno accettabile (Chen Yuanpeng 1997).
La categoria dei 'medici letterati' (ruyi) ‒ cui si riferiva l'editto del 1113 definendo in questo modo gli aspiranti a un incarico nella burocrazia medica ‒ nel corso dei periodi Ming e Qing sarebbe giunta a costituire l'élite della classe medica e a occupare una posizione sociale equiparabile a quella dei loro clienti della piccola nobiltà, se non a quella dei funzionari e dei letterati confuciani. Nel periodo compreso tra il XII e il XIV sec., l'espressione 'medici letterati' sarebbe stata usata in primo luogo come termine onorifico per riferirsi ai medici eruditi non appartenenti alla piccola nobiltà. Questi nuovi medici letterati avrebbero definito la loro identità in opposizione alla medicina ufficiale Song, rifiutando apertamente i criteri di prescrizione standardizzati e adottando metodi di trattamento scrupolosamente studiati sui singoli decorsi e quadri morbosi. I medici letterati si distinguevano dai medici tradizionali, che appartenevano a famiglie i cui membri esercitavano da generazioni questa professione, per la loro formazione confuciana, per la loro statura morale e per il loro approccio fondamentalista ai canoni medici. Benché si prefiggessero lo scopo di far rivivere l'autentico spirito dei canoni, i medici letterati affermarono che non si potevano curare le nuove malattie con i vecchi rimedi; essi elaborarono nuovi stili terapeutici che rispondevano alle aspettative sociali del loro ambiente, quello della piccola nobiltà, ed erano studiati sui costumi dei loro clienti che appartenevano alla stessa classe sociale.
Nel tardo periodo Song e sotto i Jin e gli Yuan, l'importanza attribuita a una medicina che prendesse in esame i singoli casi e la nuova considerazione di cui godeva una formazione medica basata sui testi hanno dato vita a un nuovo genere letterario, quello delle raccolte di casi clinici. Queste descrizioni del trattamento dei singoli pazienti si dimostrarono un eccellente veicolo di trasmissione delle conoscenze mediche e acquisirono progressivamente una grande importanza.
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