Pittore (Vic, Lorena, 1593 - Lunéville 1652). Considerato tra i più grandi caravaggisti stranieri, in realtà ha soltanto punti di contatto superficiali con il Caravaggio (impostazione popolaresca, pseudo-realistica, interesse per il chiaroscuro), essendo invece più vicino al caravaggismo filtrato nell'arte di I. Bassano, di C. Saraceni (La T. conobbe I. Le Clerc, allievo di Saraceni, e sotto la sua influenza dipinse "notturni").
Le molteplici componenti del suo stile, le poche opere datate e firmate, le molte copie e variazioni di bottega dei suoi quadri rendono difficile una precisazione cronologica della sua attività artistica. L'accuratezza del disegno, la padronanza tecnica, la delicatezza degli atteggiamenti richiamano l'arte di Guido Reni e giustificano (a parte il probabile viaggio in Italia tra il 1614 e il 1616) l'appellativo di "La Tour lorrain élève du Guide" di una cronaca dell'Abbazia di Saint-Antoine-en-Viennois. Ancora importante per la sua maniera pittorica fu il contatto con i caravaggisti olandesi, soprattutto per i temi e l'uso particolare della luce, e con la pittura francese, i cui orientamenti erano noti a La T. sia attraverso J. Callot e altri artisti attivi in Lorena, sia per i suoi viaggi a Parigi. Tra le sue opere, tipiche per la composizione a contorni e piani sintetici e per la rossastra illuminazione notturna a luce artificiale, ricordiamo: S. Sebastiano e le pie donne nella Gemäldegalerie di Berlino, la Natività nel museo di Rennes, S. Giuseppe e l'Angelo nel museo di Nantes.