La Vie de Notre Seigneur Jésus Christ
(Francia 1913, 1914, colorato); regia: Maurice-André Maître: produzione: Pathé Frères.
La lunga storia delle Passioni di produzione Pathé Frères, che culminò nel 1913 con il primo lungometraggio dedicato alla vita e morte di Gesù Cristo, prese il via all'inizio del secolo. La Vie et Passion du Christ, presentata nella neuvième liste del catalogo Pathé Frères del 1900, viene considerata la prima trasposizione sullo schermo del testo evangelico operata dalla casa francese. Questa edizione d'inizio secolo non era un vero e proprio film, ma una serie di tableaux che venivano posti in vendita separatamente o in serie opportunamente predisposte. Di questa prima Passione sopravvivono oggi solo alcune immagini. Pure concepita come successione relativamente 'modulabile' di tableaux, ma più ambiziosa per lunghezza e cura compositiva, fu La Vie et la Passion de Jésus Christ prodotta nel 1902, che continuò a essere arricchita di episodi anche negli anni successivi. Anche di questo film si sono conservate solo poche scene, che tuttavia testimoniano un'accresciuta maturità nella composizione dell'inquadratura e una grande sobrietà nella recitazione. Ma fu l'edizione del 1906-1907, La Vie de Notre Seigneur Jésus Christ, a mostrare chiaramente il perdurante interesse e l'investimento dei Pathé Frères sulla 'più grande storia mai raccontata': realizzata da Lucien Nonguet con la supervisione di Ferdinand Zecca (i migliori talenti di casa Pathé), questa Passione in 32 quadri si avvaleva di colorazioni e degli effetti fotografici di Segundo de Chomón ed era divisa in quattro parti: Naissance de Jésus in 5 quadri, Enfance de Jésus in 8 quadri, Miracles et Vie Publique in 8 quadri, Passion et Mort in 16 quadri. La concessione a un gusto popolare è ben evidente in certi episodi non accolti dalla narrazione canonica, ma radicati nella tradizione: ad esempio il quadro di Santa Veronica che raccoglie su un lino l'immagine del Sacro Volto. Il racconto di questa Passione procede fluido e scorrevole; presuppone tuttavia che lo spettatore conosca in modo completo la vicenda e non abbia bisogno di esser rassicurato da una concatenazione logica degli avvenimenti. Secondo la norma linguistica del 1906-1907, ogni azione è sviluppata internamente al quadro, spesso sfruttando una prospettiva in profondità: i personaggi provengono dal fondo e si avvicinano alla macchina da presa. C'è insomma più consapevolezza espressiva di quanto si sia a lungo ritenuto, e questa Passione è tutt'altro che un "presepio di Saint-Sulpice". Particolare fascino e prestigio produttivo sono poi conferiti al film dall'uso del colore. La casa produttrice aveva sviluppato solo da un paio d'anni il procedimento Pathécolor, che stendeva automaticamente sulla pellicola positiva il colore attraverso l'uso di speciali matrici, ma dimostrò di saperlo usare con assoluta padronanza e con risultati di straordinaria precisione.
Casa Pathé arrivò dunque a produrre l'ultima e più ambiziosa delle sue Passioni forte di una lunga esperienza tecnica e narrativa. Anche l'edizione 1913-1914, La Vie de Notre Seigneur Jésus Christ, è divisa in quattro parti e ricalca lo schema della precedente: Naissance de Jésus in 14 quadri, L'Enfance de Jésus in 17 quadri, Vie Publique et Miracles in 17 quadri; infine Passion et Mort de Jésus in 27 quadri, che si apre con Entrée à Jerusalem e si chiude con Ascension. Film 'lungo', presentato in un'epoca in cui ormai s'era affermato, dopo molte polemiche, il lungometraggio, La Vie de Notre Seigneur Jésus Christ era ancora tuttavia divisibile nelle sue quattro parti: era dunque possibile presentare la Naissance in occasione del Natale e la Passion et Mort durante la Settimana Santa. Il film ebbe la première al Kinerama Pathé di Parigi qualche giorno dopo la Pasqua del 1914. La struttura del racconto si articola ancora in quadri, come nei film precedenti, più che per sequenze; si può anzi affermare che, in confronto alla produzione Pathé dello stesso anno, ricca di film altrettanto lunghi e di narrazione complessa, il linguaggio di questa Passione appare meno evoluto. Le didascalie sono quasi sempre esplicative e solamente in un caso sostituiscono la frase pronunciata da un personaggio: quando nella seconda parte un angelo appare a Giuseppe e gli dice: "Joséph, prend l'Enfant et sa mère et fuis avec eux en Égypte". Nella maggior parte dei casi la didascalia annuncia un solo quadro (e quindi il quadro esaurisce un'azione completa), solo talvolta è seguita da una breve sequenza di due o tre inquadrature: l'Annonciation è un'azione divisa in tre tableaux, nei quali Maria va alla fonte, rientra in casa, si appresta a filare la lana, prega, riceve l'annuncio dell'Angelo che appare sullo sfondo. L'articolazione, quando c'è, è tutta all'interno del quadro. Particolarmente complesso il movimento della Marche à l'étoile, che vede una grande folla, con in testa i Re Magi e il loro seguito, scendere lungo un pendio; i tre Re, a piedi o su un cammello, poi i pastori, i loro greggi, persone che recano doni. Anche in questo caso il movimento segue un percorso che, alla fine, conduce tutti i personaggi a uscire dall'inquadratura a sinistra. Alla scelta di una narrazione 'nel quadro' corrisponde anche la ricerca di una figuratività molto studiata: in modo particolare sono da sottolineare le architetture, di notevoli proporzioni e molto aderenti all'azione cui fanno da sfondo. La strada di Betlemme ne è un esempio, come lo sono le povere case del quadro dedicato alla strage degli innocenti o, sul versante opposto, il pretorio di Ponzio Pilato, o la grande scalinata che conduce alla scena della flagellazione. Di particolare efficacia scenografica, infine, è l'episodio della fuga in Egitto, dove il deserto, le piramidi e la Sfinge sono sagome posate sul terreno in una località ‒ informano le cronache del tempo ‒ "nei dintorni di Parigi": eppure sembra un vero deserto. Da notare anche il fatto che in questa Passione, come nella precedente, la bellezza figurativa del film è esaltata dal procedimento Pathécolor.
Interpreti e personaggi: Gina Moreau (Maria), Jacques Normand (Gesù).
S.W. Bush, The Life of Our Savior, in "Moving Picture World", 11 aprile 1914.
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