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LABARO

di Alberto Baldini - Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
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LABARO (XX, p. 325)

Alberto Baldini

Il labaro, già vessillo militare presso i Romani, fu nel Medioevo l'insegna particolare dei cavalieri e dei comuni d'Italia.

Nel 1920, con r. decreto 17 ottobre, n. 1488, venne concesso, in Italia, uno speciale labaro a tutti i reggimenti bersaglieri (esistenti e disciolti), a tutti i reggimenti alpini, a tutti i reparti d'assalto che durante la guerra mondiale erano stati decorati con ricompense al valore collettivo (e cioè 1°, 2° e 3° gruppo della divisione di assalto, II, VI, IX, XI, XVIII, XXIII, XXIV, XXVI, XXVII, XXVIII, XXIX, LXXII reparto d'assalto); al X gruppo squadroni, al Corpo sanitario. La concessione dei labari è stata fatta per dar modo ai corpi e reparti sprovvisti di bandiere di avere una speciale insegna destinata a raccogliere le onorificenze e ricompense a essi attribuite.

I labari vengono usati con le stesse modalità che regolano l'uso delle bandiere militari e vengono conservati nelle sedi dei corpi rispettivi o presso i depositi per gli elementi disciolti. Il labaro del Corpo sanitario è conservato presso l'Ospedale militare territoriale di Roma.

Il labaro, uguale nella forma per tutti, varia nel colore del drappo, nel fregio e nelle guarnizioni. Così, i bersaglieri hanno il drappo di color cremisi con guarnizioni e fregio dell'arma in oro; gli alpini: drappo verde, guarnizioni e fregio in argento; i reparti d'assalto: drappo nero, fregio e guarnizioni in argento; la cavalleria: drappo rosso con striscia bianca, fregio e guarnizioni in argento; il Corpo sanitario: croce rossa in campo bianco, fregio e guarnizioni in oro.

Sulla targa rettangolare sottostante all'aquila romana del labaro sono incisi i fatti d'arme a cui hanno preso parte i corpi e reparti, come si fa sulle frecce delle altre bandiere militari.

Il Partito nazionale fascista fra gli altri emblerni romani ha riesumato il labaro come insegna del Partito, delle varie confederazíom e delle legioni della M. V. S. N. Usano anche il labaro al posto della bandiera tutte le associazioni di ex-combattenti e alcune associazioni patriottiche.

Vedi anche
principato Il governo esercitato da un principe; il territorio soggetto alla giurisdizione di un principe o di un sovrano assoluto. 1. Il principato dell’antica Roma Con riferimento all’esperienza giuridico-politica di Roma antica, il termine principato indica la prima fase dell’età imperiale, sorta dal compromesso ... Medioevo Età intermedia tra l’antica e la moderna. Secondo l’accezione più diffusa è il periodo compreso fra la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476) e la scoperta dell’America (1492). 1. Il giudizio sul Medioevo La sequenza di questi 10 secoli è stata per la prima volta considerata come un periodo a ... Roma Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e di provincia (Comune di 1307,7 km2 con 2.718.768 ab. nel 2008). ● Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato già alla mente degli antichi, ma le soluzioni da essi offerte non reggono alla critica scientifica. ... Italia Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega all’Europa centrale (da O a E: Francia, Svizzera, Austria, Slovenia). Come regione naturale, tra ...
Vocabolario
làbaro
labaro làbaro s. m. [dal lat. tardo labărum, di etimo incerto]. – 1. Stendardo dell’imperatore Costantino, caratterizzato dalla sigla monogrammatica del nome di Cristo (chrismon: ☧); aveva la forma di un vessillo con asta trasversa da cui...
vessillìfero
vessillifero vessillìfero s. m. [dal lat. vexillĭfer -ĕri, comp. di vexillum «vessillo» e -fer «fero»]. – Chi porta un labaro, un gonfalone e sim.; portatore di un’insegna militare; anche in senso fig. (cfr. portabandiera).
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