labbro [soltanto nel plurale labbra]
È esclusivo della poesia, e ricorre sempre in senso proprio: If XXV 29 ciò che... si ritenne / di quel soverchio, fé naso a la faccia / e le labbra ingrossò, e XXX 55; Pg IV 122 Li atti suoi... mosser le labbra mie un poco a riso; XXXI 33 le labbra a fatica la [voce] formaro. Il sintagma ‛ chiuder le l. ' a qualcosa significa " tacere " qualcosa: If XVI 125 a quel ver c'ha faccia di menzogna / de' l'uom chiuder le labbra.
Controverso il significato della parola in If XXXII 47 (tutto il passo ha dato luogo a discussioni): li occhi lor... / gocciar su per le labbra, e 'l gelo strinse / le lagrime tra essi e riserrolli: l'interpretazione del Lombardi - poi ripresa dal Poggiali - che intende " le labbra degli stessi occhi, cioè, delle palpebre " è oggi comunemente rifiutata, trattandosi di metafora del tutto insolita, che darebbe inevitabilmente luogo ad equivoco. Il Porena propone di leggere ‛ li labbri ' (nel senso di " labbra "), e di riferire a questo termine il pronome essi del v. 48; altri invece (Scartazzini-Vandelli, Casini-Barbi, Chimenz), sempre lasciando a labbra il significato comune, riferiscono essi a occhi.